Tempo Ordinario - IX Domenica (Matteo) - A

La casa costruita sulla roccia e quella sulla sabbia

Dt 11,18.26-2/Sal 30/Rm 3,21-25.28/ Matteo 7,21-27

La conclusione del discorso della montagna, è un richiamo a compiere le opere buone, secondo la volontà del Padre. Ci viene ricordato che il cristiano è sempre chiamato a scegliere tra la "via stretta" che coincide con il piano di Dio, e la "via larga"che coincide con le vanità e le passioni del mondo. Non possiamo accontentarci, di misurare le cose, gli avvenimenti e gli uomini, in base al criterio di efficienza e di profitto. La via sicura è nel Vangelo, che ci suggerisce come la nostra vita debba essere posata sulla "roccia". La roccia in questo caso è la Parola di Dio, da accogliere e attuare con fedeltà. Ogni casa, costruita su Cristo, non potrà mai crollare. Anche questa è un'esperienza da non trascurare per avere la gioia vera.
TRACCIA di RIFLESSIONE:
 

Il Vangelo è un continuo invito a scegliere la via della croce, a imitazione di Cristo che compie la volontà del Padre, e solo per questa strada giunge alla gloria. Scegliere la via stretta o della croce, perché è l’unica che coincide col piano di Dio, mentre la – via comoda – coincide ed è proposta dal mondo e porta alla disfatta. Siamo continuamente tentati a misurare le cose, gli avvenimenti e anche gli uomini in base all’efficienza e al profitto. Sempre il Vangelo ci indica un’altra via, sempre sicura, perché il nostro cammino di vita sia fondato sulla – roccia -, quella della volontà di Dio, ricercata e attualizzata, perché amata. Il discorso della montagna, nella sua conclusione, è un richiamo ad una vita cristiana attiva, che consiste nel compiere bene le nostre opere, per soddisfare la volontà del Padre.

1 Lettura: Mosè presenta al popolo le due vie di comportamento, o fedeltà alla legge per vivere o l’infedeltà che porta alla perdizione.

2 Lettura: Paolo ci ricorda che nessuno di noi ha diritto alla redenzione, è sì un dono gratuito ma richiede una viva risposta di fede, piuttosto che una fredda osservanza delle regole della legge. L’opera di Dio è opera d’amore e gratuita, ma chiede responsabilità e una fedele corrispondenza. Vangelo – “la casa costruita sulla roccia”. Non bastano i buoni propositi per dire che svolgiamo la volontà di Dio. Non basta invocare o con gesti richiamarci a Gesù, se il Vangelo non ci cambia il cuore e la vita. Questo solo è fare la volontà di Dio. Accontentarsi di parole significa costruire la vita su sabbia mobile facile a franare. Chi dalle parole passa all’azione dà un fondamento saldo, sicuro e nuovo alla propria vita. Spesso le buone intenzioni non mancano: è che il primo ostacolo ci disorienta e ci porta a lasciare ogni cosa.

 

Il Vangelo è un continuo invito a scegliere la via della croce, a imitazione del Cristo che compie la volontà del Padre, e solo così giunge alla gloria. Scegliere la via stretta o la via della croce, perché è l’unica che coincide col piano salvifico di Dio, mentre la “via larga” o comoda coincide ed è solo proposta dal mondo e dalle vanità che racchiude. Siamo continuamente tentati a misurare le cose, gli avvenimenti e anche gli uomini in base all’efficienza e al profitto.

Sempre il Vangelo ci indica un’altra via, sempre sicura, perché il nostro cammino di vita sia basata sulla “roccia”, quella della volontà di Dio, ricercata e attuata, perché amata.

Il discorso della montagna, nella sua conclusione, è un richiamo ad una vita cristiana attiva, che consiste nel compiere bene le nostre opere, per soddisfare la volontà del Padre.

Nella prima lettura Mosè presenta al popolo le due vie di comportamento, o fedeltà alla legge per vivere o l’in fedeltà che porta alla rovina.

Nella seconda lettura Paolo ci ricorda che nessuno ha diritto alla redenzione, è un dono gratuito che richiede una viva partecipazione di fede, piuttosto he una fredda osservanza delle regole della legge.

L’opera di Dio è opera di amore e gratuita, ma chiede una fedele corrispondenza.

Vangelo. “La casa costruita sulla roccia”

I buoni propositi occorrono, ma non sono sufficienti per dire che facciamo la volontà del Padre.

Accontentarsi di parole significa costruire la vita su sabbia mobile facile a franare.

Chi dalle parole passa alle azioni dà un fondamento nuovo saldo e sicuro alla propria vita.

Spesso le intenzioni buone non mancano: ma è il primo ostacolo che ci porta a lasciar perdere ogni cosa.

 

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