Tempo Ordinario - XXVII Domenica (Matteo) - A

la vigna sarà data a chi saprà lavorarla -

Is 5,1-7 /Sal 79 /Fil 4,6-9 / Matteo 21,33-44 -

La vigna che è stata data ai vignaioli, è stata in seguito consegnata ad altri capaci di rispettarne il contratto; i primi pensando di diventarne possessori, sono stati esclusi perchè incompetenti e disonesti. I nuovi vignaioli hanno consegnato il frutto del loro lavoro, come era pattuito, al legittimo proprietario, senza alcuna contestazione, a differenza dei primi. Il Vangelo ci chiede se anche noi sappiamo soddisfare le attese del Signore. Sappiamo che tutto quello che noi abbiamo, è Suo dono, la nostra operosità, non ci permetterà di rimanere senza lavoro, ma riconoscenti, rispondiamo al Suo invito. Il Signore cerca certamente operai solerti, che lo conoscono e lo facciano conoscere a tutti. Questo conoscere è, vero amore per Lui.
TRACCIA di RIFLESSIONE

– Il Signore è persona libera e nello stesso tempo è giusto, quando l’uomo si rifiuta di collaborare, non può pretendere di avere ciò che gli è stato promesso. Dio aveva chiamato il suo popolo ebreo a lavorare, quindi a entrare nella sua vigna, ma non ha accolto l’invito fidandosi solo di essere salvi perhè appartenente ad un popolo particolare. Così ora dobbiamo noi pure domandarci se soddisfiamo le attese di Dio, oppure se anche in noi è subentrata una sterilità infruttuosa, se vivacchiamo senza concludere nulla di nuovo, senza convertirci veramente. Quindi c’è la possibilità che Dio ci allontani dal suo regno per affidarlo a nuovi popoli che sapranno far fruttificare la sua vigna. “darà la sua vigna ad altri vignaioli”. Israele è stato escluso dalla vigna e una nuova comunità, la Chiesa, è stata chiamata a farla fruttificare. I capi del popolo e i principi dei sacerdoti, ci ricorda Gesù, si stanno rendendo indegni dell’elezione divina. La loro è una storia di ribellione e di rigetto del piano di Dio: ora stanno per mandare a morte non più dei servi ma il “Figlio” l’erede. Per questo il regno verrà loro tolto e passerà a “un popolo che lo farà fruttificare”. Quello antico non ha portato frutto. Il popolo nuovo è la Chiesa fondata proprio su colui che è stato rigettato. Ma anche in essa ciascuno di noi potrebbe non portare frutto.

Nella prima lettura Isaia ci ricorda che: “la vigna del Signore è la casa di Israele”. Il profeta si rivolge a Israele per una accusa che si fonda sulla cura prestata da dio al suo popolo, popolo che si è dimostrato infedele all’attenzione e alle promesse, perciò espropriato di ogni bene.

Nella seconda lettura Paolo esorta al coraggio e alla perseveranza nel bene, “cercate tutto ciò che è vero, nobile, giusto”. Paolo si fa modello di vita per la comunità di Filippi, in modo che lo possano seguire con fedeltà e avere la benedizione e la presenza del Signore della pace.

 

 

Nella prima lettura il profeta ci presenta l'amore e la cura che Dio ha per la sua vigna, il suo popolo d'Israele. Ma tutto questo suo amore non è corrisposto e non ha prodotto nulla di buono in quanto i vignaioli non hanno voluto lavorare e il frutto non ha prodotto nulla di buono. Anzi ha prodotto frutti selvatici, questo è frutto della ribellione del popolo all'amore di Dio. La pagina del Vangelo ha come protagonisti ancora dei vignaioli ai quali viene affidata la cura della vigna, questi piuttosto che consegnare il raccolto al legittimo proprietario, hanno preferito bastonare e anche uccidere i servi mandati a riscuotere il dovuto, uccideranno inseguito anche il figlio, per ereditare la vigna. Certamente la punizione per questo comportamento non si fa attendere, saranno tutti sterminati e la vigna sarà affidata ad altri che saranno in grado di farla fruttificare. Anche ai nuovi vignaioli sarà chiesto a suo tempo di presentare i frutti del proprio impegno. Solo coloro che accettano e obbediscono alla richiesta del padrone della vigna potranno lavorare e produrre, in particolare coloro che riconosceranno i diritti del Figlio. C'è un tempo preciso della consegna, sembra suggerirci il Vangelo, anche se non è preciso, il Padrone manda i suoi servi quando lo ritiene opportuno a riscuotere il dovuto, tutto è suo, dobbiamo ricordarlo. Questo termine oltretutto è diverso per ciascuno di noi, la quantità di tempo a nostra disposizione non è illimitata, siamo in cammino verso il suo giudizio. Nella seconda lettura ci viene in aiuto l'apostolo Paolo: ciò che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, è quello che dovete fare. Per produrre frutti buoni è importante perseverare con il Vangelo.

DAVANTI A TE, SIGNORE
DAVANTI A TE, SIGNORE

OROSCOPO di vita Scout

  clicca l'icona!!!!!!!!!!!!!!

Oroscopo di Vita Scout.pps
Presentazione Microsoft Power Point 5.8 MB

W gli Scouts

Nel bosco c'è

la luce

per un buon cammino..