Tempo Ordinario - III Domenica (Marco) - B

Convertitevi e credete al Vangelo

Gen 3,1-5.10 /Sal 24 / 1Cor 7,29-31 / Mc. 1,14-20 -

Giovanni si è privato dei suoi discepoli, inviandoli dietro al Maestro; giunge per lui il tempo della prigionia, la sua voce non piace ai potenti e ai capricciosi. La vera Parola prende così il suo giusto posto e si diffonde per la Galilea il nuovo messaggio nella persona del Nazareno. Annuncia che il tempo è ormai favorevole e invita tutti alla conversione a credere al Vangelo. Durante la sua predicazione Gesù incontra, sulle rive della Galilea, due pescatori e li chiama a seguirlo. L'invito è molto semplice, e sarà piuttosto difficile l'attuarlo, dice infatti:"Vi farò pescatori di uomini" Questo suo dire li affascina, tanto che lasciano subito la barca e ogni cosa, lo seguono sognando chissà quale novità. Nel Suo andare incontra altri due pescatori: Giovanni e Giacomo, e li invita. Loro lasciano tutto anche il padre, e lo seguono unendosi così ai primi due. Tanta prontezza nel corrispondere, durerà fino alla morte.
TRACCIA di RIFLESSIONE:

La domenica è un giorno in cui si rinnova la gioia della Chiesa. Essa infatti ritrova il dono di Dio = sorgente inseparabile di vita nuova = il Corpo e il Sangue di Cristo. Ogni uomo presenta la propria offerta, che è poi sempre grazia divina: sono il pane e il vino, ma è lo Spirito Santo che li consacra e trasforma nel Corpo e Sangue di Cristo, con la sua potenza e diventano per noi “sacramento di salvezza”. La gioia per il dono offerto da Dio, diventa perfetta, quando prendiamo parte al convito ricevendo il sacramento, e lo traduciamo nella vita, che diventa allora “un segno di salvezza e di speranza”, là dove passano i giorni della nostra vita feriale, dove ci sono i dubbiosi e i lontani.

1 lettura: “Si convertirono dalla loro condotta malvagia”. Il profeta Giona, sia pur malvolentieri, annuncia il castigo di Dio alla città di Ninive. Essa non rimase insensibile alla parola di Dio: accoglie l’appello alla conversione e fa penitenza. Allora il castigo minacciato si trasforma in misericordia. Dio non vuole la distruzione del peccatore, ma solo la sua salvezza: “Dio si impietosì”. Come ha fatto tante volte già per noi, e come è disposto a fare sempre, se trova il nostro cuore contrito e pronto seriamente a cambiare vita.

2 lettura: “Passa la scena di questo mondo”. Non vuol dire che dobbiamo vivere da sfaccendati, o che dobbiamo disprezzare questo mondo; dobbiamo invece essere profondamente distaccati da tutto, o meglio valutare tutto nella prospettiva di quello che vale per sempre e che non patisce mutevolezza. Ora, ciò che resiste al passare del tempo, e che continuerà fin dopo la morte, è l’amore a Dio e l’amore al prossimo. Le gioie e i piaceri della terra sono provvisori; il cuore deve essere fisso nel Signore che non tramonta e non delude mai. Con questo spirito dobbiamo sopportare anche qualche inevitabile disagio.

Vangelo – “Convertitevi e credete al Vangelo”. Ossia: mutate profondamente la vostra vita e accettate Gesù, che è Vangelo vivente. Questo significa diventare discepoli di Cristo, come Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni che rispondono con prontezza e si legano in totale amicizia con il Signore. Ogni cristiano, a meno che voglia contentarsi di sole parole, è uno che si mette a seguire praticamente Gesù: il suo modo di giudicare e di agire è tutto diverso da quello di chi non crede. Se l’essere cristiano non trasforma la tua condotta, allora non puoi chiamarti discepolo di Cristo: non ti sei convertito e credi al Vangelo solo in superficie. Magari reciti il Credo: ma è il comportamento la vera prova della fede.

 

 

Troviamo oggi nella prima lettura e nella pagina del Vangelo l'invito alla conversione. Il profeta Giona sul principio resiste al comando del Signore di recarsi a Ninive, una città corrotta e pagana per predicare la conversione, ma poi accetta e inaspettatamente i Niniviti si convertono alla sua parola. Il messaggio della salvezza deve essere presentato a tutti, anche negli ambienti che sembra sia difficile l'accoglienza; una buona parola, un buon esempio e una viva testimonianza cambiano il cuore dell'uomo incallito nel peccato. Spesso capita che proprio i più lontani siano disponibili ad accogliere l'invito del Signore e non coloro che gli sono stati più vicini, a volte anche troppo vicini per propri interessi e non per fede, senza capirne il valore di quella presenza che offriva la grazia, non si può vivere un entusiasmo per abitudine. Il cristiano è chiamato a professare apertamente la sua fede ogni volta che le circostanze lo richiedono; ogni cristiano è portavoce di Dio e del suo messaggio di salvezza.
A - Convertitevi. E' con questa parola che

     Gesù da inizio al suo ministero. Cambiare  

     mentalità, modo di vedere e giudicare le

     cose e cambiare condotta e mentalità.
B - Credere. Vuol dire fidarsi di Gesù e

     della parola nuova annunciata al mondo,  

     cioè l'amore del Padre che vuole tutti salvi

     perchè tutti suoi figli.
Convertirsi è quindi fidarsi pienamente del Vangelo tanto da farlo diventare (regola) cioè punto di riferimento, ispirazione costante, norma suprema del proprio modo di vedere e giudicare le cose e del proprio comportamento. Per noi la conversione al Vangelo sembra ancora molto distante, perchè ci fidiamo più delle massime del mondo e ad esse ispiriamo la nostra vita. Paolo ci suggerisce un cambiamento radicale, ci dice che le cose terrene sono solo mezzo e non fine, non lo scopo della nostra vita; le persone e le cose non sono lo scopo della vita e devono per questo essere considerate in rapporto all'assoluto, cioè a Dio. Ogni situazione non è mai definitiva, è solo transitoria, anche se ha con se un lungo strascico, così è per le gioie e i dolori. Guardiamo agli apostoli, loro si sono fidati del Signore tanto da abbandonare ogni cosa per possedere lui, la vera ricchezza. Questa è conversione e fede nel Vangelo, è il cammino dei Santi.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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