Tempo di Natale - Natale (Luca) - A-B-C

Messa dell'Aurora – L’annuncio ai pastori - 25 DICEMBRE

Secondo Schema.

Is 9,1-3.5-6 /Sal 95 / Tito 2,11-14 / Lc. 2,15-20

Dopo l'annuncio della buona novella ai pastori, gli Angeli si erano allontanati, lasciando in loro una grande curiosità tanto da mettersi in viaggio verso Betlemme, per vedere quello che era accaduto, e che il Signore aveva loro manifestato. L'evangelista nota: "senza indugio", ciò vuol dire che grande era l'interesse per la novità. Giunti trovano il Bambino in una mangiatoia, come avevano annunciato gli Angeli. I presenti si stupiscono per le parole dei pastori, e l'annuncio degli Angeli; Maria, la madre, ne gioisce e conserva nel Suo cuore tutto ciò che si diceva del Suo Figliolo. I pastori ritornarono al loro lavoro, lodando e glorificando Dio, per quello che hanno sentito e visto. La loro gioia poi è stata annunciata a tutti quelli che erano rimasti a casa.
TRACCIA di RIFLESSIONE
 

 

  I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il Bambino

 

Colui che è “luce” del mondo è un povero bambino nato in una stalla. Nessuna ricchezza, potenza, vistosità caratterizzano questo fanciullo: ma povertà, la mitezza, la sofferenza… Egli è colui che, chiamerà i discepoli e ogni uomo di ogni tempo: beati i poveri, miti e quelli che cercano la pace. Da qui misuriamo quanto sia grande e misterioso l’amore che Dio ha per l’uomo: lo fa rinascere, lo rinnova, lo guarisce, lo rende partecipe della vita immortale.

1 Lettura: E’ questo il Salvatore promesso da Dio al mondo che viene come nostro salvatore. La presenza del Messia è sorgente di santità e di unità per coloro che lo accolgono. La comunità cristiana diventa testimonianza vivente della redenzione che ci viene offerta dal Cristo. E’ una luce che vuole risplendere su noi.

2 Lettura: E’ il Messia annunciato dagli apostoli, è il Dio che ci ha salvati per la sua misericordia. Questa manifestazione del Signore col suo Natale, è frutto della sola grande misericordia di Dio, che ci chiama a una nuova rigenerazione attraverso lo spirito nel suo Figlio.

Vangelo – I pastori trovarono il bambino in una mangiatoia. Invitati ad incontrare il re del mondo, il Signore della pace, colui che è luce per gli uomini, trovano un bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia. E’ un bambino come tanti, come uno dei loro bambini, ma lo adorano come il Messia del mondo. Credono a ciò che vedono e lo riconoscono perché guidati dall’annuncio dall’alto e poi, come Maria, conservano nel cuore tutto ciò che hanno sentito. Essi vanno con sollecitudine fino a Betlemme dopo l’avvertimento dell’angelo. Non sono i potenti ma gli umili e gli ultimi a recarsi alla grotta, a gioire del Vangelo e a dare gloria a Dio. Senza un’umiltà profonda, senza la meditazione, a somiglianza di Maria, la madre del Messia, non si capisce e non si gusta nulla del Natale.

 

 

 

Sembra che l'evangelista ci abbia narrato con un certo distacco la nascita di Gesù, sembra infatti la nascita di un bambino qualunque e in stato di indigenza dei tanti sfortunati, non potendo avere neppure una propria casa. Ma sono tante le circostanze che ci fanno capire come non sia una nascita qualunque. Sappiamo infatti che l'imperatore Cesare Augusto aveva indetto un censimento proprio in quel tempo. Anche Maria e Giuseppe da Nazareth salgono a Betlemme "per farsi registrare" A) ciò vuol dire che il Bambino che nasce è discendente della dinastia regale Davidica, perchè Betlemme è la città di Davide e Giuseppe era del casato della famiglia del re Davide.

B) ma è anche l'angelo del Signore che portando il lieto annuncio ai pastori ci rivela la grandezza del Bambino."Vi annuncio una grande gioia...oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è Cristo Signore" Qui abbiamo l'essenziale della fede cristiana circa l'identità di Gesù. E' l'oggi: il giorno dell'intervento ultimo e definitivo di Dio,un oggi che è presente, eterno, presenza perenne di salvezza. Nel Bambino avvolto in fasce e giacente in una mangiatoia va riconosciuto il "Cristo Messia, il Signore e Kirios, è la gloria del Signore" che rifulge in Lui. Già gli imperatori si fregiavano del titolo di Salvatore e anche le divinità greche abusavano di questo titolo. Il profeta Isaia aveva preannunciato la venuta del Salvatore come giorno di grande luce per "il popolo che camminava nelle tenebre". Si capisce dal coro degli angeli che cantano "gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama" San Paolo ci conferma:"E' apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli Uomini" Ora noi ci troviamo qui davanti al Bambinello per compiere un atto di fede, riconoscere e adorare il Figlio di Dio nostro Salvatore.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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