Tempo Ordinario - VIII Domenica (Marco) - B

Lo sposo è con loro

Os 2,16.17. -21,2 /Sal 102 / 2Cor 3,1-6 / Mc. 2,18-22

Il tempo del digiuno è sempre stato considerato un momento forte di purificazione, e lo è ancora oggi per molti popoli e per molte fedi. Nel tempo del digiuno, mentre i discepoli di Giovanni e i farisei digiunavano, i discepoli di Gesù si astenevano, per questo chiedono spiegazioni, e Gesù semplicemente risponde che coloro che partecipano alla festa non possono digiunare, ci saranno altri momenti favorevoli al digiuno. Poi offre due suggerimenti per la vita, dice infatti che nessuno cuce un pezzo di stoffa vecchia su un vestito già vecchio, altrimenti lo strappo si farebbe più grande. Così come nessuno versa il vino nuovo, ricco di forza, in otri vecchi, perchè cedono e il vino si perde. Occorre stoffa nuova per riparare il vecchio panno, e otri nuovi per conservare e tenere la forza e la qualità del nuovo vino. Traccia di Riflessione: 

Noi siamo i commensali di Dio in questo mondo. Se riusciamo a capire la grazia dell’Eucarestia, comprenderemo l’amore di Dio, per la sua provvidenza e misericordia, continua e immensa. Nell’Eucarestia non riceviamo un simbolo ma la verità del Corpo e del Sangue del Figlio di Dio. Questo convito è un inizio di comunione con Dio: siamo nell’attesa e nella speranza della “perfetta comunione nella vita eterna”, ma è già un pegno sicuro. E’ questa commensalità che dona alla Chiesa di dedicarsi “con fiducia” al servizio di Dio. L’Eucarestia ci impegna a compiere la volontà di Dio nella giustizia e nella pace. In questa troviamo la forza che domina l’avidità e l’egoismo e dona la pace che vince ogni presunzione e cattiveria.

1 lettura: “Ti farò mia sposa per sempre”. Il legame sponsale serve a Dio come immagine per dire la forza e la tenerezza del suo amore per il suo popolo. E’ un popolo che ha guidato nel deserto, verso il quale ha manifestato la sua premurosa attenzione; un popolo spesso infedele e che Dio non abbandona. Questo vincolo di sposo diverrà indissolubile quando l’umanità diventerà la sposa del Figlio di Dio, nell’incarnazione, sulla croce, nell’Eucarestia, nel convito eterno.

2 lettura: “voi siete una lettera di Cristo composta da noi”. Per definire la sua comunità Paolo usa l’immagine della lettera: i suoi fedeli sono una lettera di Cristo con lo Spirito del Dio vivente. L’apostolo ha questa grande missione di formare tali lettere, di suscitare, grazie allo Spirito, uomini nel cui cuore è espressa la legge del Signore, la legge dell’amore. Lo Spirito infatti dev’essere al principio, quasi come “l’istinto” delle nostre azioni, e non invece l’oppressione o il timore di una legge esteriore, che minaccia il castigo.

Vangelo – “la presenza dello sposo”. Gesù stesso si presenta come lo sposo. Con lui i discepoli sono nella gioia. Tuttavia è ancora una gioia interlocutoria, non definitiva. La gioia nuziale definitiva verrà un giorno: prima i discepoli dovranno ancora fare l’esperienza dell’assenza visibile di Gesù, dalla passione alla venuta ultima. Sarà il tempo della prova e quindi della penitenza e del digiuno. E’ il tempo della nostra vita, dove è indispensabile la fede e la perseveranza, Gesù non ci abbandona. Viviamo l’attesa con la certezza dell’incontro con Cristo, lo sposo dell’anima e della Chiesa. 

 

Troviamo in questa pagina di Vangelo una nuova controversia provocata dal comportamento dei suoi discepoli e i suoi avversari, proprio all'inizio del suo ministero pubblico per il fatto che non osservano il digiuno. "perchè non osservano il digiuno?" e Gesù:"possono, forse, digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro?" Certamente gli invitati non possono digiunare quando lo sposo è in mezzo a loro, è tempo di festa e non di malinconia. L'immagine dello sposo, ci dice la prima lettura, era riferita a Dio stesso, che amando la sposa (il suo popolo) avrebbe stretto un nuovo patto d'amore. Ora Gesù applica a se stesso questa immagine (lui è Dio) venuto nel mondo per formare il nuovo Israele, il nuovo popolo, rappresentato prima dai soli suoi discepoli e poi dalla Chiesa. Con Gesù, Dio si unisce all'umanità con un nuovo abbraccio di eterno amore. Ogni discepolo deve pertanto gioire quale amico dello sposo partecipe del suo convitto. Questi giorni di festa certamente passeranno, allora darà tempo di digiuno, di riflessione, è lo stesso Gesù che ce lo ricorda. Il Vangelo ci presenta ancora due detti di Gesù: "panno grezzo" e "vino nuovo", è invito a farci nuovi per capire e vivere il nuovo messaggio. Dice infatti che non si può utilizzare un panno nuovo per rattoppare un vecchio vestito, perchè appena lavato, restringendosi, strapperebbe nuovamente il vestito, e così è del vino, occorrono otri nuovi per accogliere vino nuovo che ha una potenza non indifferente. La forza del Vangelo e quindi dello Spirito che opera non possono essere contenute in strutture ormai superate nel tempo. Per accogliere il nuovo messaggio è importante rinnovare la vecchia mentalità, aggiornata per cogliere il beneficio del nuovo che ci viene proposto. L'uomo vecchio col suo modo di pensare e agire, deve lasciare il posto all'uomo nuovo fondato sulla grazia e sull'insegnamento del Vangelo, cioè rompere decisamente con il peccato. Chi crede di rimanere un otre vecchio, non potrà accogliere il vino nuovo della grazia, rimarrà sempre schiavo delle sue vecchie abitudini e non potrà gustare il dono dell'amore dello Spirito.

DAVANTI A TE, SIGNORE
DAVANTI A TE, SIGNORE

OROSCOPO di vita Scout

  clicca l'icona!!!!!!!!!!!!!!

Oroscopo di Vita Scout.pps
Presentazione Microsoft Power Point 5.8 MB

W gli Scouts

Nel bosco c'è

la luce

per un buon cammino..