Tempo Ordinario - XVII Domenica (Giovanni) - B

Distribuì il pane ai presenti, quanto ne vollero -

2Re 4,42-44 /Sal 144 / Ef 4,1-6 / Gv. 6,1-15

Nessun maestro ha mai avuto tanti ascoltatori,ovunque andasse folle immense Lo aspettavano per ascoltarlo. La moltitudine è immensa e ci sono difficoltà nel trovare pane per tutti e per mettere alla prova un Suo discepolo,gli chiede dove sia possibile comprare cibo per tutti. Nel Suo cuore era già chiaro il progetto. Discutono su quanto sarebbe necessario per comprare il pane,quando si accorgono che un bambino ha con se cinque pani e due pesci. Gesù ordina che tutti si siedano,erano molti,erano in cinquemila. Preso il pane e detta la benedizione lo fa distribuire alla folla finché ne voleva. Ordina però di raccogliere gli avanzi perchè nulla vada perduto. La folla, visto questo segno provvidenziale,voleva acclamarlo re,perchè ritenevano che fosse un profeta. Gesù si accorge di questo e si allontana sulla montagna.
TRACCIA di RIFLESSIONE:

La partecipazione al sacrificio eucaristico è per noi una grazia immensa. L’eucarestia è infatti “memoriale perpetuo della passione del Figlio di Dio”; in virtù dello Spirito, che trasforma le nostre offerte nel Corpo di Gesù, ci dà la possibilità di condividere il pane disceso dal cielo”, alla mensa del Signore che si è fatto fratello e salvatore. Ed è lo stesso Spirito che ci invita e suggerisce la preghiera filiale da innalzare al Padre. Davanti a questi doni i beni terreni si trovano giustamente collocati: vanno usati saggiamente, senza he intralcino la continua ricerca dei beni eterni. Dobbiamo essere pronti ad ogni rinuncia per possedere i beni del regno di Dio, he è il tesoro nascosto e la perla preziosa.

1 Lettura: questa ci suggerisce di affidarci alla parola del Signore senza mai dubitare. Ci accorgiamo llora che anhe poco pane basta per sfamare tanta gente. E’ sempre questione di vera fede. Il profeta crede e perciò riesce a disporre della potenza di Dio; riesce a vederla.

2 Lettura: troviamo l’esortazione di Paolo a sopportarci a vicenda con amore. Ognuno di noi può constatare quanto sia arduo e urgente questa necessità. Comporta umiltà, mitezza, pazienza. La ragione proposta per questo amore paziente è l’intima unità che ci costituisce. Tutto è Uno: Dio Padre, il Signore, lo Spirito, la fede, il Battesimo. Perciò formiamo un unico corpo, ogni divisione tra noi comprometterebbe l’unità della Chiesa e smentirebbe tutto il mistero di amore che ci costituisce: diventa offesa del Padre, di Cristo, dello Spirito Santo e della Chiesa.

Vangelo – Filippo si stupisce di fronte al numero di persone che devono essere sfamate. Ma la potenza e l’amore di Cristo moltiplicano una piccola provvista. Egli ripete nel deserto l’intervento provvidenziale di Dio che ha nutrito dopo l’esodo il suo popolo con la manna. Ormai è Gesù la guida del nuovo popolo che egli pasce nella traversata della nuova Pasqua. Anzi il miracolo del pane ne prelude e ne prepara uno più grande, quello di Gesù pane vero disceo dal cielo. Già scorgiamo gli accenti dell’eucarestia, che risto nella sua ultima cena pasquale avrebbe istituito donando cibo in abbondanza alla sua Chiesa. E’ dunque lui il profeta annunziato da Mosè

 

 

 

 Filippo si stupisce di fronte al numero di persone che chiedono di essere sfamate, ma la potenza e l'amore di Cristo moltiplicano quei pochi pani a disposizione. Gesù ripete quell'intervento che già Dio compì nel deserto dopo l'esilio, nutrendo così il suo popolo con la manna. In questa pagina del Vangelo Gesù è presentato come il "pane di vita" sia con la sua parola, con l'offerta di sè e con il sacramento dell'Eucarestia. Questo nuovo capitolo di Giovanni inizia con la moltiplicazione dei pani, quale "segno" che vuole svelare il mistero di Cristo. Una grande folla segue Gesù per i suoi miracoli verso i malati; lui cerca per se un momento di silenzio, ma la gente gli corre dietro, il luogo è lontano dai punti di rifornimento, tanto che il Maestro chiede a Filippo "dove possiamo comprare il pane..." è una domanda che vuole mettere alla prova il discepolo in quanto già sapeva quello che stava per fare. Un ragazzo ha con se cinque pani e due pesci, poca roba per tanta gente affamata. In quel luogo e in quella situazione era impossibile risolvere il problema. Gesù ordina a tutti di sedere, prende i pani e i pesci, rende grazie a Dio, e li moltiplica e li fa distribuire in modo da sfamare tutti. Al termine, quando tutti sono saziati, si raccolgono dodici canestri di pane. Segno questo che manifesta la grandezza e la vera identità di Gesù e lo scopo della sua venuta. La gente non cessa di dire:"questi è il profeta che deve venire" Gesù è il Messia, ma non in senso terreno ne politico, la sua è una missione di carattere prettamente spirituale, liberare l'uomo dal peccato e riportare ogni creatura a sentirsi figlio di Dio annunziando la verità. Il Padre ha inviato il Figlio perchè tutti "abbiano la vita" certamente quella vera, l'eterna, e così insegnare la via della salvezza. Questo segno della moltiplicazione del pane è anticipo del dono-miracolo dell'Eucarestia nell'ultima cena, tanto che le azioni e le preghiere lo confermano. Dovunque sarà ripetuto questo suo gesto e si pronunciano le sue parole, attraverso i suoi ministri, Egli si farà presente e si donerà come cibo e bevanda. Questa pagina ci apre ad una vera fiducia nei confronti di Cristo, a saper chiedere, attendere e comportarci in maniera degna per accoglierlo in noi. Come quel bambino, ora Cristo chiede a noi la solidarietà per sfamare chi è in difficoltà.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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