Tempo Ordinario - XXI Domenica (Giovanni) - B

Da chi andremo? Tu hai parole di vita -

Gs 24,1-2.15-17/Sal 33/Ef 5,21-:/ Gv. 6,60-69

Abbiamo già notato quanto sia difficile il discorso sul pane della vita,tanto è vero che dopo questo annuncio,molti discepoli abbandonano il Maestro,Lui vista la situazione,chiede ai Suoi apostoli se vogliono andarsene anche loro. Pietro risponde prontamente che non sanno da chi andare;Lui solo ha parole di vita eterna. L'insegnamento di Gesù è molto impegnativo,per molti è segno di contraddizione,molti dubitano e credono insieme,in Lui c'è qualcosa che è di difficile comprensione. Lui con chiarezza dice apertamente chi sono coloro che non credono,chi addirittura lo avrebbe tradito. Ancora oggi,l'Eucarestia è per molti motivo di "rottura". Quando non permettiamo a Dio di svelarci il mistero della Sua vita e natualmente non riusciamo a comprenderlo con la nostra sola intelligenza. Noi tentiamo di metterci al posto di Dio,l'ultima parola non è mai dell'uomo,la parola intanto appartiene a Dio,e la vera Parola si è fatta carne ed è Cristo stesso,che siamo chiamati ad accogliere per vivere con Lui.
TRACCIA di RIFLESSIONE:

La comunità raccolta per la celebrazione eucaristica è chiamata “santa assemblea”. Questa santità non ci appartiene, perché noi ci riconosciamo e siamo peccatori, ma è “l’unico e perfetto sacrificio di Cristo” che ci ha acquistati, ci ha liberati dal peccato, ci ha resi preziosi e ricchi di grazia, e ancora ci ha reso “pietre vive” inondandoci della luce dello Spirito che abita in noi, ci ha conferito la vera libertà che ci è venuta dal riscatto della croce. Noi dobbiamo corrispondere a questa santità che è dono dell’opera redentrice della misericordia di Dio, con l’amore ai suoi comandamenti e col desiderio delle sue promesse. Dobbiamo ancora essere forti e generosi senza lasciarci distrarre dalle parole del mondo. Pur essendo nel mondo, abbiamo e dobbiamo tenere il cuore là dove è la vera gioia, dove si concluderà e sarà glorificata la santità cristiana.

1 Lettura: In questa lettura sentiamo come il popolo s’impegna a servire il Signore, il Dio dell’esodo e della liberazione che ha condotto il suo popolo nella terra promessa. E’ un ato di fede e di una scelta responsabile compiuta da oloro che sono stati liberti. anche noi per la professione di fede ci affidiamo a Dio che ci ha redenti tramite il Figlio; il nostro è un impegno a osservare il Vangelo, che è norma di vita per la nuova alleanza, è il riconoscimento della signoria di Dio e della sua unicità.

2 Lettura: Troviamo l’apostolo Paolo che ci ricorda come il rapporto tra marito e la moglie ha come modello l’amore, quello che unisce Cristo alla Chiesa. Nessuna sopraffazione o prepotenza. Il si della Chiesa a Gesù e il si di Cristo alla Chiesa realizzano l’unità sponsale esemplare, a questa devono ispirarsi i coniugi cristiani. Attraverso la parola di Paolo siamo introdotti alla comprensione del vincolo che lega il Signore alla Chiesa:”Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei”, con una donazione totale e purificante.

Vangelo – Alcuni discepoli abbandonano il Signore: sono quelli che non credono, che rimangono con la chiusura e la durezza del proprio cuore, incapace di accettare Gesù, l’uomo di Nazareth come vero Signore, “il Santo di Dio”, il Pane vero venuto dal cielo. Restano ottusi e fermi alla “carne”, ai loro ragionamenti e pensieri con pregiudizi e ristrettezze, non si lasciano coinvolgere dallo Spirito e attrarre dal Padre. Pietro conferma la fede dei Dodici, detti così, escludiamo Giuda ormai preso dalla diffidenza si distacca. Sempre la parola del Vangelo e la fede può apparire dura. Occorre ancora l’abbandono e la confidenza che Dio concede a quanti si rendono disponibili alla sua grazia.

 

 Dopo il lungo discorso sul pane di vita, molta folla mormora e abbandona Gesù. Finchè c'era del pane facile per sfamarsi, tutto andava bene, ma ora che è richiesta fiducia nella sua persona, il discorso diventa più impegnativo. Gesù chiede quindi ai suoi discepoli se anche loro vogliono abbandonarlo, come hanno fatto i più. Risponde Pietro: "da chi andremo, Signore, tu hai parole di vita eterna" Continuando la lettura evangelica troviamo:"uno di voi è un diavolo", certamente è riferito a Giuda Iscariota, il quale pur non credendo è rimasto comodo nella compagnia di Gesù, ha trovato la sicurezza del suo pane quotidiano (lui teneva la cassa). Proprio lui nel Cenacolo ha ricevuto il segno dell'Eucarestia dalle mani di Gesù, ma subito dopo lo ha tradito e ancora si è impiccato. La mancanza di fede in Gesù lo ha condotto alla morte, non lo ha voluto capire. Ricordiamo che la fede è incontro dialogico con Dio, ascolto e accoglienza della sua parola, che deve sempre essere approfondita. A noi è richiesto di conoscere bene il messaggio, Cristo ci invita a praticare la sua parola con grande fedeltà ogni giorno. "Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio" ha risposto Pietro; ora non basta dirlo, l'importante è il seguirlo ovunque. Gesù ci ricorda che è il Padre ad attirarci a Lui, l'importante per noi è lasciarci convincere, e seguire quindi con fedeltà ogni suo annuncio. E' Lui infatti che ci sostiene, ci guida e i aiuta a decidere, tenendoci per mano e sostenendoci nel pericolo per non lasciarci cadere e rovinare.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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