Tempo Ordinario - XXIII Domenica (Marco) - B

Is 35,4-7 /Sal 145 / Gc 2,1-5 / Mc. 7,31-37

Fa udire i sordi e fa parlare i muti - 6 Settembre

La missione di Gesù non si svolge soltanto in territorio dove già vivono credenti,Egli passa in tutte le città per annunciare la Buona Novella. La Sua missione,lo sappiamo,è portare la salvezza,il perdono dei peccati e la vita nuova. Suo compito è richiamare i già credenti alla coerenza della fede e a mantenere viva l'alleanza con Dio. In quel territorio pagano,gli presentano un sordomuto perchè lo guarisca,Lui portandolo in disparte compie gesti abituali per quel tempo presso i guaritori,così avviene ancora oggi. Poi rivolto al malato gli dice:"apriti". Al comando del Signore,le orecchie e la lingua si aprirono e lui parla correttamente. Inutile dirgli di non dire nulla,perchè dopo tanto silenzio,finalmente può comunicare,e la gente applaude Gesù che lo aveva guarito. TRACCIA di RIFLESSIONE:

La mensa del Signore è duplice: quella della Parola e quella del Pane di vita. Sono doni che coincidono con Cristo stesso. E’ lui infatti la Parola, la Sapienza che incontriamo attraverso il libro della Bibbia e che ci guida ogni giorno a compiere la volontà di Dio, così come è Cristo personalmente il Pane della vita. Consapevoli di questi doni nasce il nostro grazie, e la nostra lingua si scioglie in preghiera. Questa è la lode e l’adorazione dei figli che sono partecipi della vita immortale, destinati, anche se piccoli e poveri, a ricevere il regno promesso. E’ una grazia da condividere con i fratelli secondo il comandamento dell’amore.

1 Lettura: Questa lettura ci esorta a non disperare mai, neppure quando la schiavitù è opprimente. Dio è presente e rinnoverà i suoi miracoli come all’esodo antico, gli oppressi saranno liberati dalla sua mano forte. Ora la speranza e l’attesa si è realizzata con la venuta del Signore. Dobbiamo solo essere capaci e attenti a cogliere il miracolo, non sempre visibile e constatabile sui corpi. Gli interventi di Dio sono rinnovati a un livello ancora più vero e più profondo.

2 Lettura: Questa lettura ci ricorda che Dio non ha usato preferenze; non salva chi è ricco e non allontana quelli che sono poveri. La Scrittura ci insegna piuttosto che ha scelto i poveri arricchendoli di una grande fede. Da parte nostra è sempre in agguato la tentazione di fare favoritismi, di allontanare o trascurare quelli che non hanno prestigio e non sanno farsi sentire e valere. La vera ricchezza è la fede, e il possesso del regno viene concesso a chi ama veramente Dio. La fede e l’amore sono il nostro vero tesoro.

Vangelo – Con i suoi miracoli Gesù conferma che è giunto il tempo messianico. La profezia di Isaia ha dunque trovato pieno compimento, attraverso Cristo avviene il vero e definitivo passaggio dalla morte alla vita. Ma i miracoli compiuti dal Cristo dicono qualcosa di più della materialità, ogni sacramento apre l’anima all’ascolto del Vangelo che ci rinnova interiormente e invitano alla lode del Signore. Questi sono i miracoli, segni efficaci della grazia e della presenza i Dio.


La prima lettura che abbiamo ascoltato è un invito alla fiducia, alla speranza, è la promessa fatta al popolo dì Israele della liberazione e del ritorno dall'esilio. Dio viene presentato come il vendicatore, cioè colui che riscatterà il popolo dalla condizione servile e donerà la primitiva libertà. La marcia nel deserto si presenterà come una processione e un ingresso trionfale segnato anhe da prodigi sui corpi malati. Questo brano del profeta lo si capisce meglio nell'opera che svolgerà il Messia in quanto si avrà una piena realizzazione nel suo benefico intervento. La guarigione operata da Gesù ne è una conferma. L'evangelista ci riporta con vivacità parole, gesti, miracoli di Gesù perchè il lettore possa scoprire da solo he lui è il Messia e il Figlio di Duo e quindi aprirsi alla fede. Guardiamo ora all'azione miracolosa di Gesù che per noi è cosa certamente strana, ma dobbiamo accettarla nel contesto della cultura di allora: A - impone le mani, è un gesto rituale ebraico delle guarigioni. B - pone le dita negli orecchi, erano i gesti che compivano i guaritori. C - Effata, è la parola aramaica parlata in Galilea dove Gesù aveva predicato e operato guarigioni. Certamente questo è un gesto di benevolenza di Gesù che si adatta al modo di agire degli uomini e anche al loro modo di parlare, ma Gesù compie il miracolo perchè gli orecchi si aprano e la lingua si sciolga e il malato parli correttamente. E' da notare che il miracolo avviene in terra pagana, ciò vuol dire che la salvezza è aperta a tutti i popoli. Lo stupore nella gente che lo dice chiaramente: Ha fatto bene ogni cosa...Possiamo affermare he c'è una continuità di bene tra l'antico testamento e l'opera del Vangelo. Infatti si legge che Dio ha fatto - Buone - tutte le cose nel creare e di Gesù si dice che fa - bene - ogni cosa. L'umanità di Gesù è la presenza vera e viva di Dio nel mondo dell'uomo. Dio non fa discriminazioni o preferenze, Gesù infatti predilige i piccoli, i poveri, quelli cioè che non contano e non hanno voce; sceglie questi perchè sono più umili e quindi più aperti al dono della grazia di Dio.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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