Tempo Ordinario - XXVI Domenica (Marco) - B

Se la tua mano ti scandalizza,tagliala.

Nm 11,25-29/Sal18 /Gc 5,1-6/ Mc. 9,38-48

Il Regno di Dio non può essere preso quale monopolio personale. La nostra gioia deve essere grande,quando altri che non appartengono alla nostra fede,fanno del bene nel nome di Gesù,pur non conoscendolo. E' l'esperienza dei discepoli che andando per la missione s'incontrano con gente pagana che compiva miracoli nel nome di Gesù,e lo proibiscono;poi si vantano davanti al Maestro di aver impedito di appropriarsi del suo nome per fare del bene. Gesù li rimprovera,perchè chi fa del bene nel suo nome,lavora già per Lui. Parla poi del problema dello scandalo a cui sono soggetti i piccoli. Per questa gente ci sarà un castigo molto severo. Per questo motivo suggerisce,per non cadere nel male,di eliminare la mano,il piede o l'occhio,che sono occasione di scandalo. E' meglio entrare nella vita,privi di una parte del proprio corpo,che andare alla perdizione completamente interi.
TRACCIA di RIFLESSIONE:

Ogni volta che ci presentiamo per celebrare l’eucarestia, non ci andiamo solo per assistervi, ma per prendervi parte. Nella celebrazione esperimentiamo la misericordia e il perdono di Dio, perché sebbene peccatori il Signore ci accoglie e ci invita quali commensali a rinnovarci attraverso la sua parola. Una volta rinnovati nel cuore, siamo invitati ad allontanare da noi ogni ingiustizia e peggio il disprezzo dei poveri, preoccupandoci di non abusare nell’uso dei beni. L’eucarestia è forte invito ad aprirci a nuovi beni, quelli promessi che riceveremo quando incontreremo Cristo, ma già presenti nel convito eucaristico, sacramento che è per la Chiesa sorgente di ogni benedizione.

1 Lettura: nella lettura ci viene suggerito di non essere gelosi dei doni di Dio, non dobbiamo considerarci dei padroni con il potere di fissare noi stessi il cammino da fare. Ogni volta che constatiamo doni del Signore, rallegriamoci, e ricordiamo che sono dati per il bene di tutti. Mosè è esempio di retto comportamento, si rallegra he lo Spirito del Signore sia concesso anche ad altri per il bene di tutto il suo popolo chiamato così a camminare per le vie del Signore.

2 Lettura: in questa lettura troviamo parole piuttosto severe e di forte richiamo da parte di Giacomo a riguardo dei ricchi avari. Proclama che le ricchezze, posseduta egoisticamente, sono spesso frutto di ingiustizie e di oppressione, presto scompariranno e saranno motivo di condanna nel giorno del giudizio. I beni del mondo sono necessari, tutti ne hanno bisogno, vanno curati con cuore e con rispetto dei diritti degli altri. Le ricchezze sono intimamente insidiose e facilmente prevalgono e rendono ingiusti e chiusi.

Vangelo – nel brano evangelico troviamo diversi ammonimenti di Gesù, come lo spirito di longanimità che resiste all’impulsività, all’invidia e alla gelosia; l’accoglienza di quanti hanno bisogno e i presentano nel nome di Gesù; l’amore e il rispetto dei piccoli e degli ultimi: l’aiuto alla loro fede e il buon esempio; la sorveglianza e il rigore con se stessi; le scelte decisive per essere fedeli al Vangelo; la mortificazione per non cadere nella prova e nel peccato. Suggerimenti che sono validi anche per la nostra vita e per il nostro tempo e diciamo pure per sempre.

 

Gesù sale verso Gerusalemme, va incontro alla morte. Lungo la strada per ben tre volte ripete questo annuncio, perchè rimanga impresso nella mente dei suoi, è questo il mezzo più idoneo che ha a disposizione per spiegare ai suoi cosa vuol dire essere suoi discepoli, e cioè: A- prendere la propria croce, B- essere disposti a mettere in gioco la propria vita per amore del Vangelo.C- non cercare i primi posti, ma mettersi all'ultimo per servire tutti, specie quelli che non sono considerati. Gesù è il vero maestro e ci porta a comprendere come dobbiamo metterci davanti a coloro che non appartengono alla nostra cerchia; cioè ci mette in guardia da ogni integralismo e intolleranza, perchè i suoi non devono pensare di avere il monopolio della salvezza e della verità:Dio è generoso e può gettare il suo seme ovunque. Mentre Giovanni pensava di ricevere un bel elogio da parte di Gesù, per il fatto di aver impedito a uno di fare esorcismi nel nome stesso di Gesù, solo perchè non apparteneva al gruppo, si sente invece richiamare severamente perchè il bene è sempre tale da qualunque parte provenga: "non glielo impedite". La stessa lezione la troviamo anche nella prima lettura dove ci dice che Mosè rimprovera coloro che hanno impedito il bene anche qui perchè non erano del gruppo e Mosè:"sei tu geloso?" La lezione certamente vale anche per noi che spesso impediamo il bene perchè non appartengono alla nostra schiera. Noi invece siamo invitati a gioire ogniqualvolta troviamo che il bene è realizzato anche da altri che non conosciamo o sono di altra provenienza territoriale o religiosa. Tutto è dono di Dio, è Lui che lo permette, non possiamo noi metterci a combattere contro il Signore. Se qualche nostro fratello è di debole fede, noi non possiamo essere loro di ostacolo, il Vangelo di invita a eliminare l'ostacolo con coraggio, tagliare, cavare per non andare nella Geenna. Nella lettera di san Giacomo troviamo dure parole di rimprovero per quei ricchi che si sono arricchiti ingiustamente.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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