Tempo Ordinario - XXXIII Domenica (Marco) - B

Il Figlio dell'uomo radunerà i suoi eletti dai quattro venti -

Dan 12,1-3/Sal 15/ Eb 10,11-14.18/ Mc. 13,24-32

Siamo giunti al termine dell'anno liturgico,accompagnati dalla parola di Gesù,che ci ha permesso di conoscerLo meglio e seguirLo con maggior fedeltà. Ora il Signore dovrà raccogliere tutti i suoi eletti dai quattro venti,perchè è giunto il tempo del giudizio. Ciascuno sarà provato nelle sue azioni d'amore verso Dio e il prossimo. L'universo con tutte le cose visibili è destinato a finire,al credente è chiesto di mantenere fisso lo sguardo verso il cielo;il Signore ritornerà per giudicare il mondo. Quando avverrà? Quando il sole si oscurerà,la luna non darà più luce e le potenze dei cieli saranno sconvolte. Il fico ci è maestro e insegna il cambiamento delle stagioni,quando infatti mette le foglie,l'estate è vicina. Dato che siamo capaci di accorgerci del cambiamento della natura e ci prepariamo di conseguenza,così dobbiamo essere accorti e prepararci per il momento del giudizio finale. Il suggerimento che troviamo è semplice,perseverare nel bene fino alla fine per ricevere la ricompensa.
TRACCIA di RIFLESSIONE:

Dobbiamo sempre domandare a Dio che la celebrazione dell’eucarestia, e quindi il Corpo e il Sangue del Figlio offerti in sacrificio, ci ottengano la grazia di servirlo fedelmente, senza alcuna pigrizia e incostanza. Solo così alla fine della vita ci sentiremo chiamare “servo buono e fedele”. K’eucarestia ci dona la forza di essere operosi nella carità, pazienti attraverso le vicende liete e tristi di questo mondo, e ci prepara il frutto di un’eternità beata. La speranza della Chiesa si ravvisa nel giorno del Signore, la domenica.

1 Lettura: in questo brano ci viene assicurato che gli uomini risorgeranno, ma non tutti allo stesso modo e per uno stesso destino eterno. Dipende dalle opere che avranno compiuto. L’esito potrà quindi essere o infamia e vergogna eterna, o lo splendore per chi è scritto sul libro della vita, non per una predestinazione, ma per le proprie azioni.

2 Lettura: in questa lettura ci viene ricordato che soltanto un’unica oblazione, cioè il sacrificio di Gesù in croce, è valsa a santificare tutti: “un solo sacrificio per i peccati, una volta per sempre”. Il nostro sguardo dev’essere continuamente presso la croce del Signore. Tutto dipende da quell’evento, decisivo per la storia del mondo e per la salvezza di tutti. Se l’eucarestia è la presenza di quel “solo sacrificio”, si comprende perché essa sia il cuore della Chiesa, il principio della sua vita. Si capisce perché celebriamo l’eucarestia: perché ne abbiamo assoluto bisogno.

Vangelo – Nessuno conosce l’ultima venuta del Signore. Essa in ogni modo sarà la fine di tutte le ose terrene, l’apparizione di Cristo giudice, il vaglio e la parola definitiva su tutti gli uomini. Gerusalemme distrutta è come un simbolo di questo giudizio, che è sempre in atto, e rappresenta la misura delle nostre azioni. Passa ogni cosa, resterà quel giudizio e quella valutazione. Dobbiamo vigilare e prepararci.

 Nella 1 lettura per la prima volta in tutto l'A.T. ci è assicurata, con garanzia ispirata, la resurrezione dei morti. L'autore ispirato apre le porte a una nuova e ancora sconosciuta speranza:"in quel tempo", senza altre precisazioni, ma con garanzia assoluta, "molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno". La morte, per colui che crede, è un dormire per un glorioso risveglio in Dio. La risurrezione, considerata come ricompensa, poteva essere concessa solo ai giusti, gli unici che avevano bisogno di rivivere secondo giustizia il premio delle buone opere e della fede. Il messaggio della prima lettura e del Vangelo potrebbero avere un annuncio terrificante, apocalittico, in realtà ci propongono una lettura di fiducia, serenità e speranza. Mentre dal profeta viene annunciata una prova, un tempo di angoscia, già è proposta una presenza salvatrice della presenza di Dio nella persecuzione di Antioco IV Epifane, per coloro che avranno resistito alla stessa prova. Altro motivo che troviamo è la gioia, infatti è annunciata la resurrezione dei morti nel loro corpo e l'annuncio di una vita eterna per coloro che avranno operato secondo giustizia, mentre per altri una resurrezione per la vergogna. Gesù risponde alla domanda sulle ultime realtà e cioè sullo sbocco finale tra il bene e il male. C'è la risposta. Alla fine la potenza che ora è nascosta nel mistero della croce di Cristo avrà la sua efficacia,"vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria" Il discorso di Gesù non si riferisce soltanto alla fine dei tempi, ma al presente delle prime comunità cristiane, e di tutte le comunità in ogni tempo, anche al nostro presente. Come hanno perseguitato me...,ci ricorda quindi che i suoi seguaci saranno perseguitati, avranno momenti difficili, saranno odiati e nel frattempo sorgeranno falsi profeti a confondere la verità, saranno condotti davanti ai tribunali e condannati, inoltre sorgerà popolo contro popolo. Ma...non allarmatevi, non credete ai falsi profeti, state attenti perchè egli (il Cristo) è vicino, è alle porte. Queste sono le raccomandazioni che ci offre per rimanere in Lui. Certamente questi atteggiamenti sono difficili da praticare, ma dove vive la fede tutto è possibile. Il Vangelo ci chiede atteggiamenti di profonda fiducia, di vigilanza e di serenità, perchè Lui non allontana i suoi da se', mantiene sempre la promessa:"io sarò con voi fino...", interviene nei modi e tempi che ritiene più opportuni. Tutto passerà, ci rassicura Gesù, eccetto la sua parola. E annuncia che tornerà e che l'avvenire è saldamente nelle mani di Colui che fu crocifisso. Nella seconda lettura troviamo l'annuncio dei sacrifici quotidiani che si ripetevano nel tempio per calmare l'ira di Dio, ora Cristo ha offerto se stesso al Padre per riscattarci una volta per sempre dai peccati e dalla morte. Il suo è un sacrificio unico e definitivo per la salvezza del mondo. La giustizia e la salvezza sono quindi legate al sacrificio di Cristo.