Tempo Ordinario - VI Domenica (Luca) - C

Beati i poveri,guai a voi ricchi...-

Ger 17,5-8/Sal 1 / 1Cor 15,12.16-20/ Lc. 6,17.20-26

La missione del Maestro è compito e testimonianza d'amore. Per questo motivo non perde tempo nell'annunciare il Regno di Dio. Vista la presenza di molta gente che lo segue,assettata di conoscere questo amore,con grande solennità proclama la nuova legge che ci renderà beati già qui in terra e ci permette di possedere già sul momento il regno e dopo il paradiso. Beati: i poveri di Dio, gli affamati, i piangenti e coloro che gli uomini, per motivo di Cristo,odieranno. Ma c'è anche un guai, per quelli che operano da soli, addirittura contro Dio. L'elogio fatto dagli uomini è nullo, perchè non è mai sincero.
TRACCIA di RIFLESSIONE:

 

“le Beatitudini, annuncio che trasforma il mondo”.

Le beatitudini non sono legge ma Vangelo, annunzio. La legge affida all’uom le proprie forze e lo invita ad adeguarsi fino all’estremo. Il Vangelo pone l’uomo di fronte al dono di Dio e lo invita a fare di questo dono il fondamento della vita. In una civiltà di profitto in cui il denaro è l’idolo a cui si sacrifica l’uomo e ogni altro valore, in un mondo super assicurato, in cui non c’è più spazio per la libertà, solo l‘uomo delle beatitudini, libero dalle cose, può far riscoprire il vero volto dell’uomo. Gesù loda quei poveri che vivono contemporaneamente in due mondi: quello presente e quello escatologico; minaccia i ricchi che vivono in un solo mondo, in quello che incatena quasi inevitabilmente colui che conduce una vita comoda. Il ricco è così presto soddisfatto i ciò che possiede, che non fa il viaggio verso la profondità del suo essere. Il povero invece possiede solo la solitudine, ma la vive on quel coraggio che lo porta alla profondità del suo essere, là dove un mondo nuovo è percepito. Egli condivide, solitario in questo ordine, già la vittoria e rivela la vicinanza di questo nuovo mondo che avanza faticosamente, attraverso rinunce e sconfitte, vittorie e tradimenti.

1 Lettura: questa lettura ci presenta la prepotenza di alcuni che si danno da fare per avere appoggi umani, trascurando il Vangelo, e disposti a qualsiasi compromesso. Forse ne avranno dei vantaggi, ma certamente incerti e precari, esposti ad umori mutevoli e a clamorose umiliazioni. Il profeta così apostrofa – maledetto l’uomo che confida nell’uomo -. Altri ripongono in Dio la loro fiducia e cercano di vivere per avere un giusto giudizio. Ne deriva una serenità nell’anima, una pace pur in mezzo alle disavventure e alle preoccupazioni.

2 Lettura: Paolo ci annuncia he sicuramente risorgeremo; in caso ontrario anche Gesù non sarebbe risorto e così è svuotata la nosta fede. Cristo è primizia dei risorti, imo tra quelli che risorgeranno, liberati dal peccato grazie alla sua morte.

Vangelo – ci ricorda che il Regno di Dio è per quelli che si affidano a Dio, anche se ora appaiono poveri; la sazietà sarà di quelli che ora hanno fame, cioè non sono sazi e soddisfatti di se stessi; la gioa vera sarà per quelli che ora soffrono e sono nel pianto e confidano in Dio. Sarà vera esultanza per quelli che ora soffrono persecuzione a causa di Cristo. E’ Gesù stesso che e lo assicura. Le beatitudini infondono serenità e speranza, e qualche preoccupazione se cerchiamo ricchezza e gioia in questo mondo.

 

Il profeta Geremia, dopo essere stato chiamato e inviato ad annunciare la salvezza ormai vicina, ci ricorda che davanti all'uomo ci sono due possibilità: a - confidare nell'uomo, ma trovare la propria rovina. b - confidare solo in Dio e avere salvezza. Le cose del mondo sono effimere, sono di passaggio, mentre la parola del Signore è eterna. Nella seconda lettura, l'apostolo Paolo ci parla della resurrezione, quale fondamento della nostra fede, essa è garanzia della nostra resurrezione alla fine dei tempi. Nel Vangelo, per dare compimento della profezia di Isaia, Gesù proclama beati tutti i malcapitati. Le beatitudini offrono all'uomo i veri valori da realizzare nella fede e nella pratica, il loro possesso permette di avere gioia che viene da Dio. L'uomo è da sempre assettato di felicità, ma non sempre trova la giusta strada per giungervi e possederla. Nel cercarla spesse volte l'uomo si procura del male per via della strada e delle scelte sbagliate. Attraverso questa pagina inizia la proclamazione della parola di vita a tutta quella folla assetata di ascoltare il nuovo annuncio da tempo atteso. Chi la accoglie è suo discepolo, e chi la annuncia di conseguenza è apostolo. Il mondo è in realtà l'insieme di tutti gli uomini che ne sono assetati e che la devono ascoltare. Attraverso le beatitudini Gesù definisce il suo messaggio per contrastare al complesso delle verità limitate propagate dagli uomini di questo mondo. Gesù non critica le varie posizioni degli uomini a riguardo della ricerca o dell'esperienza fatta con Dio, sia nell'osservanza della legge, o attraverso i riti o ancora attraverso un'esperienza interna, ma fa capire che Dio si è rivelato come forza di potere di salvezza che accoglie, in primo luogo i piccoli arricchendoli internamente e offrendo loro il suo regno. Le beatitudini sono l'espressione della presenza di Dio nella vita degli uomini. Ciò che viene detto è un mistero di bontà che l'uomo non sempre può capire, in quanto tutta quella gente diseredata, che piange, in realtà hanno già la vita e sono felici, perchè scoprono che Dio li arricchisce tramite suo Figlio. E' veramente ricco colui che si appoggia all'abbondanza dei suoi beni. Così è povero colui che si apre a Dio e lo invoca e sa che non può sostenersi solo con le leggi, le sicurezze o ricchezze e che è bisognoso di tutto perchè indifeso. Il regno è offerto gratuitamente, è possibile quindi trovarsi nella maledizione con il rischio di un possibile insuccesso, con una facile distruzione da parte delle ricchezze della vita. Il nuovo regno non annienta l'uomo, ma nella luce che le è propria, ci presenta la sorte di coloro che opprimono gli altri e distruggono anche la loro esistenza. Ogni ricchezza della terra, non distribuita, ma chiusa in se stessa, si dimostra sempre grave maledizione per chi la possiede. Guardando al Signore, quale unica sorgente di vita e di felicità, l'uomo scopre che non può fare a meno di Lui, deve sceglierlo e deve porre tutta la sua speranza nel Suo nome, che è salvezza, e nella sua Parola che è certezza. Solo così possiamo capire il ruolo delle beatitudini e dei - guai - presentati da Gesù. Noi, quali ascoltatori, possiamo entrare in questo messaggio di salvezza a differenza dei molti che si perdono nelle parole degli uomini. Noi attraverso il Battesimo abbiamo scelto di stare con Cristo, questo annuncio è dunque rivolto a noi che attraverso i Sacramenti maturiamo questa scelta di vita nuova. Ogni uomo che rimane in Cristo, sarà ripudiato dal mondo, è Lui stesso che ce lo ricorda, ma la risurrezione sarà il nostro vero trionfo. Ogni nostro disagio è inizio di beatitudine, sono le parole del Vangelo. Il vero discepolo partecipa totalmente delle sofferenze e umiliazioni del Cristo.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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