Tempo Ordinario - XIV Domenica (Luca) - C

La vostra pace scenderà su di lui

Is 66,10-14/Sal 65/ Gal 6,14-18/ Lc. 10,1-12 . 17-20

I seguaci del Maestro aumentano e lui ne approfitta per inviarli in missione: la messe è molta, ma pochi sono gli operai. Li manda per il mondo poveramente senza sicurezze ne sostentamento. Dice solo: entrando in città porgete il saluto e guarite, se sarete accolti, fermatevi e operate. Se non sarete accolti la pace sarà con voi; scuotete allora la polvere dai vostri piedi a testimonianza contro di loro. Quei settantadue tornarono colmi di gioia,anche perchè i demoni cedevano alla loro preghiera, così lo raccontano a Gesù che risponde: "vedevo satana cadere dal cielo. A voi ho dato la possibilità di camminare in mezzo ai serpenti e a scorpioni e su ogni potenza del male, senza che ne riportiate danno, ma non rallegratevi per i demoni, piuttosto perchè ora i vostri nomi sono già scritti nel cielo".
TRACCIA di RIFLESSIONE:
 

Non c’è bisogno di essere perdonati se non c’è coscienza di aver tradito qualcuno che ci ama. Ma l’uomo d’oggi si sente ancora amato? C’è in questa nostra società un diffuso senso di inquietudine dovuto al carattere impersonale della nostra civiltà. Siamo nell’era dei grandi agglomerati urbani, continuamente a contatto con la folla dovunque. L’uomo vive oggi a fianco di altri uomini, ma pochi, non conoscendoli, può chiamare per nome. Come simboli della nostra civiltà si prendono gli intasamenti nelle vie delle nostre città. C’è una moltitudine dove ognuno si trova chiuso nella sua fatica, stanchezza, delusione e spesso in una profonda angoscia. Non possiamo contare le persone che non sono amate da nessuno, per queste nessun riguardo se non per l’efficienza economica. Molti capiscono che quando non sono più utili nessuno si interessa di loro. La felicità nasce quando si è riconoscenti, stimati, apprezzati e amati. La vera esperienza umana avviene tramite scambio, dialogo, confidenza, amore reciproco. Solo l’amore è capace di trasformare, ma ad una condizione: di essere gratuito e libero.

1 Lettura: In Dio la misericordia è più forte del proposito del castigo. Il popolo si dimentica di Dio, lo abbandona perché sembra che Dio abbia esigenza troppo alte e si dà agli idoli. Dio non dimentica la promessa, ascolta la preghiera di Mosè e perdona. Aver fiducia in Dio sempre, adesso l’alleanza è nel sangue del Cristo.

2 Lettura: Paolo è stato chiamato da Dio a svolgere il ministero, a servire il Vangelo. Questo servizio è una grazia singolare, ed è proclamazione della bontà di Gesù di cui l’apostolo si dichiara un esemplare, ma questa magnanimità è destinata a tutti, ecco la nostra speranza, la lode per tutti i peccatori.

Vangelo – Sono le parole della misericordia. Dio si manifesta come un pastore che cerca, trova e porta la pecorella smarrita all’ovile. Si dà da farew con la preoccupazione e l’ansia di una donna che ha perduto la moneta e con la tenerezza di un padre aspetta il ritorno di noi figli prodighi e ci riammette ai suoi beni con tanta larghezza. Chi si crede giusto ne prova scandalo. La Chiesa è luogo di misericordia dove i peccatori ritrovano la gioia di essere accolti, è nel convertirci che in noi aumenta la gioia di appartenere al Signore che ci ama.

 

 

L’annuncio di salvezza cristiano è uno dei tanti segni presenti nel mondo contemporaneo. Ogni blocco in cui è divisa l’umanità possiede la propria visione della storia e dispone di una straordinaria potenza nella pubblicità e nella propaganda per far conoscere agli altri la novità della sua salvezza. La Chiesa si presenta a dare l’annuncio con mezzi semplici. Il messaggio strettamente religioso è annunciato ad un pubblico già prevenuto. Gli uomini d’oggi considerano una alienazione il rivolgersi a Dio, a colui che salva. Dalla Chiesa accettano più un ideale di fraternità messo al servizio dell’uomo povero nel suo combattimento per la pace o la giustizia. Per il cristiano consapevole che la Buona novella della salvezza, offertaci da Cristo, in questa situazione è motivo di turbamento; perché non potrà mai ridursi ad un solo ideale morale. Il Vangelo non si può mettere a taccere. Oggi altre forme ci permettono, attraverso la carità, di annunciare il Vangelo. Soprattutto ci viene chiesta la fedeltà a Cristo, al suo messaggio e al suo stile di annuncio, anche se questo non ci assicura il successo.

1 Lettura: Viene annunziata una era nuova, di gioia e di consolazione: quella dell’esilio ora terminato e della liberazione. Non si tratta di un sogno, ma occorre credere che a condurre la storia di Israele è lo stesso Dio, che non è condizionato da nessuna forza umana. La parola del profeta annuncia qualcosa che va oltre il traguardo della fine dell’esilio, annunciava la venuta del Messia, il Liberatore.

2 Lettura: Il cristiano è nuova creatura. Egli non si appoggia ai meriti derivanti dalla legge mosaica e tanto meno dalle sue virtù, ma dalla grazia della passione del Signore. Il mondo è crocifisso, come il cristiano è un crocifisso a imitazione di Gesù. La salvezza di Dio passa attraverso la croce, portando la pace e misericordia,

Vangelo – I discepoli sono invitati ad annunciare al mondo la consolazione e la pace, il regno di Dio è ormai vicino. Ogni discepolo deve presentarsi povero, fiducioso, affidato alla forza di Cristo che lo libera da ogni male e preoccupato della salvezza. Chi lascia cadere l’annuncio della salvezza si condanna da solo, perché ha respinto l’offerta di grazia. Il Vangelo è messaggio serio e impegnativo.

 

 

 

Dopo aver ascoltato le varie chiamate per seguire il progetto di Dio, sia nell'A.T. che nel Nuovo, la liturgia oggi ci presenta l'invio di questi prescelti a portare l'annuncio del Regno. Il Vangelo ci fa capire che anche oggi è ancora molta la gente assettata dell'annuncio della salvezza, che è poi misericordia, a volte impedita dal lavoro, dagli interessi, dai familiari e da varie situazioni, e sono sempre pochi gli operatori di tale annuncio. Possiamo dire, sempre meno sono gli operai nella vigna del Signore, mentre troviamo molti disponibili per altre soluzioni, la fede viene sempre meno, è troppo impegnativo credere = vivere Cristo. La liturgia ci invita a pregare perchè ci sia un risveglio in questo campo, ma ugualmente ci suggerisce con compiere con fedeltà la nostra vocazione quotidiana. Il profeta annuncia uno spiraglio di salvezza per la città di Gerusalemme, ora distrutta, sarà Dio a ricostruirla e a renderla felice e prospera, e molti popoli la visiteranno e troveranno conforto. Tale sarà la gioia della prosperità che subito dimenticherà l'afflizione subita. Il salmo ci fa cantare:" grandi sono le opere del Signore". Infatti Dio è così vicino all'uomo, sua creatura, lo illumina, lo guida e lo sostiene. La seconda lettura ci ricorda che il cammino che conduce alla gloria passa attraverso la croce. Il Vangelo insiste in modo tutto particolare sull'urgenza di missionari della Parola, perchè Dio sia annunciato e l'uomo lo possa incontrare. Lo stile della missione è andare senza nulla, e spargere il seme della parola, che darà frutto a suo tempo. La pace donata e accolta, come la pace rifiutata, sono segno che l'annuncio si sta realizzando e che il mondo è a conoscenza che Dio si è ricordato dell'uomo. La città ostile all'annunzio evangelico è considerata come terra d'infedeli, tanto da dover scuotere la polvere dai piedi per non contaminare la terra santa.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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