Tempo Ordinario - XV Domenica (Luca) - C

Chi è il mio prossimo?

Dt 30,10-14/Sal 18/ Col 1,15-20/ Lc. 10,25-37

Alla domanda fattagli da un maestro della legge per conoscere cosa dovesse fare per avere la vita eterna, Gesù risponde semplicemente, cosa leggi nella Legge?, risponde, il maestro: "Amare Dio con tutte le forze e il prossimo come se stesso". Fa questo e vivrai. Quello però non soddisfatto domanda ancora ma chi è il mio prossimo? Gesù racconta di un pellegrino che andava per la sua strada, dei briganti lo assalgono e lo lasciano mezzo morto; giunge un sacerdote e un servitore del tempio, ma passano oltre incuranti, un samaritano invece si ferma, cura le ferite e lo porta all'albergo e provvede a lui fino al suo ritorno. Chi è il prossimo? Colui che ha usato misericordia, è la risposta. Per avere la vita eterna è importante fare lo stesso.
TRACCIA di RIFLESSIONE:
 

Cristo si comporta con umanità come il Samaritano del racconto evangelico verso lo sconosciuto: come il buon samaritano viene a salvare le pecore spogliate di dignità, battute e messe a morte, come il figlio del padrone della vigna che si presenta dopo i profeti mandati invano, così il samaritano arriva dopo il passaggio del sacerdote e del levita che non hanno voluto e non hanno potuto salvare l’uomo ferito. E’ riflessa qui la storia della salvezza in cui Gesù viene sotto l’aspetto di un samaritano per di più disprezzato, rivela ciò che le altre tecniche della salvezza hanno dimenticato e costruisce proprio là dove questi hanno fallito. In Cristo Dio si è avvicinato all’uomo con una figura semplice ed umana. Il Dio che ora conosciamo, perché non lontano da noi e la sua legge è molto vicina a noi; è sulla nostra bocca, nel cuore, perché possiamo metterla in pratica. Solo facendo quello che anche Cristo ha fatto incontriamo veramente Dio. Il segreto è nel grande comandamento della carità che, con Cristo, reca nuove esigenze. Non basta più amare il prossimo come se stessi; domandiamo come si può essere prossimo per l’altro e amarlo come lo ama Dio. Cristo ci dice di amare gli altri come si è stati amati, per salvare l’umanità ferita e mezzo morta sul ciglio della strada.

1 Lettura: La parola di Dio è vicina all’uomo: essa accondiscende fino a lui. Più che per Israele, la sapienza divina si attuerà quando il Verbo si farà carne e abiterà in mezzo a noi. L’avvicinanza di questa Parola non può lasciarci incerti: è voce, è legge che va osservata, che chiama a conversione e al ritorno al Signore. Gesù ci invita così: convertitevi.

2 Lettura: Ogni cosa è creata per mezzo di Cristo e l’universo trova il suo sostegno in Cristo. In lui trova vita la Chiesa: egli ne è il Capo. Tutte le cose sono riunite a Dio a causa del sacrificio di Cristo: del sangue sulla croce. Non è un fallimento la morte, ma salvezza.

Vangelo – Non importa sapere chi è il nostro prossimo; ciò che conta è comportarsi da prossimo. Si comporta da prossimo chi sa introdurre, come Cristo, l’altro nella sua vita, chi se ne fa carico e operoso amore. Il cristianesimo ha distrutto gli steccati, le prevenzioniu ed ha un cuore universale e non imita gli indifferenti che passano oltre. Il vero Samaritano che si ferma e cura è lo stesso Gesù, quindi ogni atto d’amore verso il prossimo è un proseguimento di Gesù stesso.

 

 

 

Nella prima lettura, Mosè insegna al popolo eletto che la volontà di Dio non è fuori della sua portata, nascosta o inaccessibile, perchè il Signore l'ha rivelata e messa nel cuore. Nella seconda lettura, Paolo esalta il primato di Cristo Figlio di Dio incarnato nell'ordine della creazione e della redenzione. Cristo trionfa sulla croce, riconciliando a Dio tutto l'universo. Nella pagina odierna notiamo come Gesù, quale samaritano si china sull'umanità sofferente e la solleva. Certamente questo suo atteggiamento ci dice che nella nostra vita cristiana non sono sufficienti le buone intenzioni, ma sono richiesti atteggiamenti veri di comportamento nei confronti del bisogno come appunto si è comportato il Cristo. Un maestro della legge vuol mettere Gesù alla prova chiedendo: cosa devo fare per avere la vita eterna?. E' la domanda di un maestro al Maestro.
Cosa vi leggi nella Legge? La Legge prescrive un amore totale a Dio e anche un amore al prossimo nella misura di quanto uno si ama. Ma chi è il mio prossimo? domanda ancora...e Gesù dopo aver narrato la parabola del buon Samaritano, chiede a quel maestro chi è stato prossimo verso quel mal capitato caduto nelle mani dei briganti. Anche noi siamo chiamati ogni giorno a diventare prossimo per tanti fratelli, sono tante le occasioni che ci si presentano, in casa, per strada, a scuola e ovunque. Ma capita anche a noi di passare oltre, di fingere di non vedere, è più comodo e non perdo tempo. Gesù ci insegna ad essere prossimo ... perchè solo così noi riusciamo ad amare Dio. Come Dio si è avvicinato all'uomo bisognoso, attraverso il suo figlio, così l'uomo deve avvicinarsi a Dio verso il suo prossimo. La presenza del Verbo divenuto carne in noi, deve spingerci a donarci al fratello, sempre e chiunque esso sia.

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