Tempo Ordinario - XVII Domenica (Luca) – C -

Chiedete e vi sarà dato

Gen.18,20-21.23-32/ Sal.137 / Col.2,12-14 /Lc. 11,1-13

Vari sono gli interrogativi posti all'attenzione del Maestro divino, tra i tanti un giorno un tale chiede di essere guidato alla preghiera, e Gesù suggerisce così, quando pregate dite: "Padre, sia santificato..." Poi aggiunge che ad un amico nella notte sopraggiunge un altro amico ed è senza pane per provvederlo. Certamente non può rifiutarlo anche se già addormentato con i suoi figlioli, per l'amicizia che sussiste. E insiste così: per ottenere è importante chiedere, per trovare è importante cercare, per avere è importante bussare. Aggiunge ancora che sebbene l'uomo sia debole, fragile e cattivo, sa dare cose buone ai propri figli. Così il Padre celeste darà il dono dello Spirito Santo a coloro che lo chiedono.

TRACCIA di RIFLESSIONE:

Il cristiano, inserito in Gesù, mediante il Battesimo, diventa membro del corpo, per questo può degnamente ringraziare il Padre, e con Cristo può scoprire il momento- vertice del culto dove meno ci si aspetta: nella morte e in tutto quello che esprime la fragilità e la finitezza dell’uomo. Associato a Cristo per la edificazione del Regno, la sua preghiera di ringraziamento può e deve svilupparsi in preghiera di supplica o di domandache lo rende più disponibile all’azione di Dio e gli permette di compiere la sua missione di figlio adottivo nella realizzazione del disegno divino. Nella misura in cui la sua preghiera di domanda è veramente quella di figlio adottivo, il cristiano ha la certezza di essere esaudito. Ma anche questo richiede un lungo apprendistato, un progressivo spogliamento di sé, affinché la preghiera di domanda si purifichi e tenda ad identificarsi con il ringraziamento: - Padre, si faccia la tua volontà -. Il rapporto con Dio si vive all’interno dell’esistenza, nella fitta trama dei rapporti con le persone. La preghiera è un fatto vitale, prima che verbale, anche se questo è necessario ed inalienabile. La preghiera è nutrimento del rapporto personale con lui, quando si è estranei non ci si parla quasi mai.

1 Lettura: La pazienza di Dio, il suo ascolto pieno di comprensione, la sua disponibilità a cedere alle richieste dell’uomo: è ciò che appare dalla ardimentosa e invadente preghiera di Abramo, umile e coraggioso. Quando termina la preghiera, si presenta il castigo, ma neppure dieci giusti si trovano per risparmiare la condanna. I giusti risparmiano i peccatori. Cristo è l’unico giusto che espierà i peccati di molti.

2 Lettura: I nostri peccati sono stati perdonati col sacrificio della croce. Mediante il Battesimo per noi si sono ripetuti i decisivi misteri di Dio: la sepoltura e la risurrezione. Un beve rito che possiede tanta grazia ed efficacia. Ricordiamo spesso il nostro battesimo contro il rischio di dimenticarcene.

Vangelo – Gesù è il nostro maestro di preghiera, è lui che ci insegna iò che dobbiamo chiedere nel Padre nostro. Non basta chiedere è necessaria la perseveranza. Deve realizzarsi la glorificazione di Dio, la venuta del suo regno, il compimento del suo disegno, il pane di ogni giorno e il perdono dei peccati e la liberazione dal maligno. Preghiamo senza timore, con assoluto abbandono.

 

 

L'insistenza e la preghiera di Abramo trova Dio disposto ad esaudirla, ma il patriarca non sa imporre al Signore la propria volontà e preferisce appellarsi alla sua misericordia. Gesù ci ha insegnato una preghiera che ci orienta verso la volontà di salvezza del Padre, alla quale dobbiamo conformarci, prima di piegarci sui nostri bisogni materiali e spirituali. Dio dichiarò al popolo eletto di "santificare il suo nome" promettendogli un cuore e uno spirito nuovo. (Ez 36,22-27) Nel linguaggio biblico, la tentazione è come una rete per catturarci e Gesù ci fa pregare perchè non mettiamo incautamente il piede nella trappola di satana. Gesù insegna anche che si deve pregare con insistenza filiale e con una fiducia senza limiti, perchè il Padre celeste non nega ai suoi figli ciò cui essi hanno veramente bisogno; i doni spirituali, ai quali altri benefici sono subordinati. Quando Abramo lo pregò, il Signore non trovò i dieci giusti che avrebbero potuto salvare Sodoma, la città del peccato. Un solo giusto e innocente -il Figlio di Dio- ha potuto salvare l'umanità intera.

La preghiera ci ottiene anche il dono dello Spirito Santo.

Dio, non è un personaggio distratto o assente e nemmeno un capriccioso che non vuole aiutare, se non ci risponde è perché la nostra domanda è incerta o nulla. Dio si commuove sempre alle nostre domande, perché conosce la nostra debolezza.

Preghiamo anche noi perché: sia santificato il suo nome, venga il suo regno, sia fatta sempre la sua volontà. Il resto ce lo dona Lui direttamente, perché conosce le nostre necessità.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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