Tempo Ordinario - XXII Domenica (Luca) - C

Chi si esalta sarà umiliato e chi si ....

Sir 3,17-18.20.28-29/Sal 67/Eb 12,18-19.22-24/ Lc. 14,1.7-14

Un sabato sera Gesù è ospite presso un fariseo, la gente lo osserva, ed anche lui si guarda intorno e si accorge che gli invitati facevano a gara a scegliersi i primi posti a tavola. Allora suggerisce a coloro che sono invitati di non scegliere i primi posti in modo che il padrone non faccia retrocedere con brutta figura davanti agli altri, ma scegliere gli ultimi posti per essere chiamato avanti con merito davanti a tutti. Al padrone di casa suggerisce di non invitare parenti o amici per non avere il contraccambio, ma ciechi, storpi e poveri che non possono ricambiare. La ricompensa verrà data dal cielo, ed è quella più vera.
TRACCIA di RIFLESSIONE:
 

Cristo ci rivela che la vittoria coincide con l’apparente sconfitta, e la sua forza è in ciò che gli altri considerano una debolezza. Ci rivela che la vera ricchezza è nella povertà, la vera libertà sta nel rendersi schiavo, la vita si realizza nel perderla. Cristo ha voluto rivelare che l’amore si compie, quando come lui, si dona la propria vita per la vita dell’altro, si è nella verità quando si giudica se stesso e la storia non sul metro del successo, ma sulla libertà raggiunta, sul futuro che l’uomo ha realizzato e conquistato, sul nuovo che ha costruito, sull’amore che si è diffuso. Questa nuova sapienza che viene da Dio e dalla croce raduna gli uomini come ad una sola mensa, in una sola nazione, con una sola capitale; non intendono dominare né servirsi della sapienza umana per realizzare una comunione di valori; essi trovano nell’amare che si mette al servizio dell’uomo la speranza che spinge il mondo verso nuovi e più vasti confini. La morte di Gesù non è la fine di un tentativo di instaurare un nuovo regno, ma ne è l’atto di nascita; colui che impotente è appeso al legno ne è il capo, il fondatore. Dalla croce inizia un nuovo popolo, la cui unità è fondata sull’amore, frutto di conversione.

1 Lettura: Sono sempre necessarie e attuali gli ammonimenti del Siracide: riguardano l’umiltà, la meditazione, l’elemosina e la semplicità: virtù queste che ci rendono graditi a Dio e gli altri ci amano. Esaminiamo spesso noi stessi se manchiamo di carità e se il nostro comportamento è gradevole o indisponente.

2 Lettura: Con Cristo noi abbiamo accesso a Dio, non entriamo più in un mondo di simboli come nell’A.T., ma nel mondo della grazia. Per questa condiscendenza di Dio, noi prendiamo parte all’eucarestia, cioè al corpo e al sangue di Cristo, coscienti che la vita (eterna) divina deve riflettersi nel nostro comportamento.

Vangelo – Gesù insegna a dominare l’ambizione di mettersi ai primi posti. Quando l’umiltà è sincera, è gradita ed elogiata anche da quelli che non la posseggono. Spesso la superbia provoca situazioni umilianti. Gesù insegna la gratuità nel fare il bene e l’esclusione dei vantaggi che ne possono derivare, altrimenti non avremo un atto di carità. La ricompensa dobbiamo attenderla dall’alto, altrimenti il nostro sarebbe uno scambio di doni e non un gesto d’amore.

 

Attraverso la parola di Gesù, oggi siamo invitati a vivere la nostra giornata terrena in umiltà. Da questo annuncio noi facciamo l'esperienza che la modestia e l'umiltà sono cose gradite a Dio, ma anche al nostro prossimo, con queste due caratteristiche è più facile relazionarci. L'umile sa dare gloria e lode a Dio, il superbo invece guarda solo a se stesso e non vuole riconoscere la sua pochezza. L'orgoglioso sta sempre lontano da Dio, ugualmente si rende nemico verso il suo prossimo. L'umiltà è beatitudine ci dice il Vangelo, Maria infatti la canta nel suo Magnificat. "Ha guardato all'umiltà della sua serva e ora..." Il nostro cuore fa grande fatica ad accettare l'umiltà, sembra che si privi di qualcosa, ma questo è lo stile della vita nuova. Umiltà non vuol dire debolezza, ne tanto meno rinuncie, l'umile è capace di grandi cose, di amore e di perdono, e comprende e non giudica le debolezze altrui. L'umile conosce bene il suo stare davanti a Dio, e si comporta di conseguenza e ringrazia e assume un atteggiamento attento di obbedienza. L'umile riconosce che la sua ricchezza è stare col Signore. Soltanto l'atteggiamento dell'umile sa attirare la benevolenza del Signore sull'umanità. Dio si lascia affascinare da questo atteggiamento e si piega verso l'umile. Sempre nel tempo abbiamo avuto maestri di vita nel campo dell'umiltà, sono questi che attirano sul mondo la benedizione del Signore. Quando Dio scopre un cuore umile, risponde con grande benevolenza. L'umiltà nasce dal leale riconoscimento della propria pochezza; c'è sempre qualcuno migliore di noi e il cristiano deve gareggiare nella stima degli altri, che egli si è obbligato ad amare fraternamente. Gesù esorta colui che lo ha invitato, ad accogliere coloro che non lo possono contraccambiare.

DAVANTI A TE, SIGNORE
DAVANTI A TE, SIGNORE

OROSCOPO di vita Scout

  clicca l'icona!!!!!!!!!!!!!!

Oroscopo di Vita Scout.pps
Presentazione Microsoft Power Point 5.8 MB

W gli Scouts

Nel bosco c'è

la luce

per un buon cammino..