Tempo Ordinario - XXXIV Domenica (Luca) - C

FESTA DI CRISTO RE - Ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno

2Sam 5,1-3/Sal 121/ Col 1,12-20/ Lc. 23,35-43

Non è bastato vederlo giudicato come iniquo, averlo flagellato e schernito con un manto rosso, con una canna in mano e una corona di spine in testa, avergli ancora dato una croce da portare fin sul luogo del patibolo, e averlo crocifisso;ora che è appeso alla croce lo insultano ancora: ha salvato gli altri...salve re dei giudei..., e gli danno dell'aceto alla sua richiesta di acqua. Anche uno dei malfattori messo in croce lo offende, l'altro invece che riconosce le sue intemperanze chiede un posto in cielo. Il Crocifisso accoglie questa richiesta e la conferma dicendo: "oggi sarai con me in paradiso". Quale dono può fare colui che è veramente Re, se non accogliere il pentito a far parte della Sua nuova vita: Non è la forza, ne la ricchezza che ci permettono di conquistarci il regno, ma l'umiltà e il vero amore.
TRACCIA di RIFLESSIONE:

Cristo è chiamato a guidare il popolo di Dio, ad essere condottiero: la sua regalità è di origine divina ed ha il primato su ttto, perché in lui il Padre ha posto la pienezza di tutte le cose. Il Vangelo presenta la regalità di Cristo riportando la parodia della sua investitura a re dei Giudei sulla croce, che richiama fortemente l’altra avvenuta nel pretorio di Pilato e riportata dagli evangelisti. L’investitura regale di Gesù si svolge attorno alla croce, trono improvvisato del nuovo Messia. Per rendere più evidente questo accostamento, Luca ricorda l’iscrizione sulla croce – INRI – ma senza dire che si tratta di un motivo di condanna. Così l’iscrizione tiene il posto della parola di investitura, simile a quella del Padre che investe il proprio Figlio al Battesimo. Luca introduce qui un episodio riportato altrove, dove i soldati s’inchinano davanti a Gesù, e vi aggiunge una frase con la quale la folla attende di conoscere i titoli di Gesù alla regalità, titoli che Gesù si rifiuta di fornire: perché non vuole che la sua regalità gli venga dallo sfuggire alla sua sorte, ma dalla sua fedeltà fino alla fine.

1 Lettura: Davide è unto re sopra Israele. Regalità non priva di ambiguità e di infedeltà, perché un re puro e fedele, un pastore perfetto, sarebbe venuto dopo, con Gesù, il Messia. Sarebbe stato lui a regnare sul trono di Davide e con una regalità senza fine.

2 Lettura: Gesù è il Primo e il modello di tutti gli esseri. Tutto è fatto per mezzo di lui e in vista di lui. E’ il primo dei risorti. Tutti i valori si racchiudono e convergono in lui e tutto riconcilia con Dio. Questo avviene in un evento preciso: la morte in croce, l’effusione del sangue. Tutto entra nel regno di Dio, grazie alla morte in croce del Figlio.

Vangelo – Sulla croce Gesù appare senza potere e senza gloria, un vinto, un oggetto di scherno perché si è fatto re che va a finire molto male. Solo un ladro sa scorgere un innocente che non ha fatto nulla di male e lo riconosce re e si affida a lui, e Gesù a quella confidenza lo rassicura che – oggi sarà in paradiso -. Anche noi, peccatori, siamo chiamati a riconoscere Cristo re nel crocifisso e affidare alla sua misericordia.

 

 

Siamo giunti all'ultima domenica dell'anno liturgico, invitati a contemplare Cristo nostro Re. Benedetto il Regno di Cristo Signore, che viene. Tutto passa, tutto tramonta e finisce, Lui solo rimane, si ripete così l'annuncio della fede. Lui solo ha potere sul male, e solo tramite Lui vanno a compimento le opere della salvezza. Il nostro rendimento di grazie, per il motivo di tanta gioia, ma soprattutto il nostro rinnovato impegno di vita nuova. Il nostro re è particolare, lui non esercita alcun dominio praticato dai dominatori di questo mondo. Il suo annuncio è: presentare il vero volto del Padre, contro ogni aspettativa legata alle immagini del dominio o del castigo. Il regno di Gesù è il regno del Padre, regno di misericordia, pieno di amore, fedele, paziente, lui non mercanteggia il perdono, non si risparmia ma si dona totalmente fino a morire per salvare. In Cristo noi abbiamo l'immagine del Dio invisibile - in Lui vediamo e riconosciamo descritto il vero volto di Dio. Sulla croce l'amore si manifesta fino in fondo e non pretende sacrifici da offrire a Lui, ma c'è quello del Figlio dato dal Padre per noi e la nostra salvezza. Guardando il crocifisso domandiamoci ancora una volta, chi è Dio? La risposta la troviamo sempre nel Vangelo. Ugualmente non possiamo evitare di chiederci chi siamo noi. Domandiamoci ancora perchè allora noi seguiamo un Dio crocifisso? Solamente accettando il suo amore-donazione per i nostri peccati, noi lo riconosciamo vero re, perchè con Lui si instaura un regno di perdono e di pace. Se seguiamo colui che non salva la sua vita, ma la dona liberamente, noi non abbiamo altra strada di salvezza sicura, è necessario stare con Lui. Il nostro Dio è amore crocifisso, che attende sempre la nostra risposta e collaborazione, perchè vivendolo e annunciandolo, portiamo a tutti il suo regno di giustizia, di amore e di pace.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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