- VI Solennità (Giovanni) -B

14 SETTEMBRE - 'ESALTAZIONE DELLA CROCE - Anni A.B.C.

Nm.21,4b-9/sal.77 /Fil.2,6-11 / Gv. 3,13-17

Il FIGLIO innalzato sulla croce, albero di salvezza.

La grandezza di questo Figlio, non dipende dagli onori acquisiti nel mondo, ma unicamente dal suo amore, un amore che è sacrificio, in quanto ha dato il suo Sangue per riscattare l'uomo dal male.

A Nicodemo che cercava risposta al comportamento del Cristo, risponde: "Nessuno è salito al cielo, se non Colui che ne è disceso" E annuncia la verità del suo compito: Come allora Mosè per salvare il suo popolo innalzò il serpente nel deserto, così ora Dio per salvare il nuovo popolo, acconsente e offre suo Figlio sulla croce, perchè amando tanto il mondo ha dato tutto il suo amore, il suo Figlio, che è venuto non per condannare ma per salvare. Chi crede in Lui, trova salvezza.

TRACCIA di RIFLESSIONE 

14 SETTEMBRE - 'ESALTAZIONE DELLA CROCE - Anni A.B.C.

Nm.21,4b-9/sal.77 /Fil.2,6-11 / Gv. 3,13-17

Il FIGLIO innalzato sulla croce, albero di salvezza.

La grandezza di questo Figlio, non dipende dagli onori acquisiti nel mondo, ma unicamente dal suo amore, un amore che è sacrificio, in quanto ha dato il suo Sangue per riscattare l'uomo dal male.

A Nicodemo che cercava risposta al comportamento del Cristo, risponde: "Nessuno è salito al cielo, se non Colui che ne è disceso" E annuncia la verità del suo compito: Come allora Mosè per salvare il suo popolo innalzò il serpente nel deserto, così ora Dio per salvare il nuovo popolo, acconsente e offre suo Figlio sulla croce, perchè amando tanto il mondo ha dato tutto il suo amore, il suo Figlio, che è venuto non per condannare ma per salvare. Chi crede in Lui, trova salvezza.

TRACCIA di RIFLESSIONE

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio. La croce è sempre davanti ai nostri occhi, nelle Chiese, scuole, ospedali, edifici pubblici, case e molti le portano preziose al collo e nei rosari di devozione. Ciò significa che noi crediamo che la croce di Cristo sia veramente segno della nostra salvezza in quanto Lui si è donato per noi. Noi non possiamo farne a meno, anche perchè siamo stati segnati col segno della croce per vivere dell'amore di Cristo. Dopo il venerdì della sua morte, la croce non è più solo strumento di supplizio e segno di sofferenza, umiliazione e abbandono da parte nostra, ma è diventata segno della nostra liberazione. La croce è l'albero che porta alla morte e conduce anche alla vita, alla vittoria, in quanto Cristo ha sconfitto la morte con la sua resurrezione. Il Vangelo di Giovanni ci presenta la grande sconcertante rivelazione dell'amore di Dio per noi; ha dato il Suo Figlio. La sua venuta è stata necessaria per la nostra salvezza e trova il suo apice sull'innalzamento in croce; ciò vuol dire che il Figlio di Dio ha abbandonato la sua regalità e si è umiliato facendosi uomo-servo di tutti. Con questa Sua offerta e obbedienza-collaborazione totale al Padre fino alla morte in croce, Gesù ha offerto la vita vera-eterna per tutta l'umanità che lo accoglierà lungo tutti i secoli. Il Venerdì santo durante la liturgia della passione, abbiamo adorato la croce,ma è giusto fermarci ancora e contemplare e ringraziare Dio per questo suo grande amore per noi. La croce non è quindi solo più segno di dolore e di morte, diventa segno e simbolo dell'infinito amore di Dio per tutti noi, diventa segno di vita. Come già nel deserto chi guardava il serpente innalzato veniva liberato dalla morte chi era morsicato, così chi guarderà credendo il Cristo innalzato in croce, troverà la vita nuova.

 

 

 

 

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