Triduo Pasquale - Giovedì - Cena del Signore (Giovanni)

Ricordo dell'ultima cena del Signore. Istituzione dell'Eucarestia e Sacerdozio

Es 12,1-14/Sal 115/ 1 Cor 11, 23-26 Giovanni 13,1-15

L'amore e il servizio, sono il fondamento della vita di Gesù. Prima della cena,Gesù compie un segno abituale tra la sua gente,segno d'accoglienza: lava i piedi ai suoi apostoli, anche al suo traditore. Pietro, uomo semplice e rozzo, fa rimostranze per questa attenzione di Gesù, e lo rifiuta. Lo accetta soltanto quando sente che chi non si lascia lavare, non può entrare nel Regno. In questa pagina, non si parla di Eucarestia, ma viene messo l'accento in particolare sull'insegnamento di Gesù, riguardo all'amore e all'accoglienza. Chi vorrà essere il primo, ci dice Gesù, dovrà farsi servo di tutti. Lui ci ha dato l'esempio, e chi vuol essere suo discepolo deve ripetere tutti i suoi gesti, non solo meccanicamente, ma con il giusto significato del servizio, dell'amore e dell'umiltà. Cristo ha un messaggio esigente, chi vorrà capirlo e seguirlo?
TRACCIA di RIFLESSIONE:

Siamo nel Triduo pasquale, con la messa del giovedì siamo convocati per commemorare l'Istituzione dell'Eucarestia e del Sacerdozio ministeriale. La Comunità si riunisce intorno alla mensa del Signore come i discepoli allora nel Cenacolo. Sono giorni in cui ricordiamo Gesù che affronta la passione e la morte per dirci tutto il suo amore ritrovandoci insieme come famiglia di Dio. Nella lettura dell'esodo vengono ricordate le prescrizioni da osservarsi nel corso della cena pasquale. Un rituale che suggerisce quell'attenzione e importanza di fede da praticare quando ci si trova al cospetto di Dio. Nella lettera ai Corinzi l'apostolo Paolo presenta il sacrificio di Gesù come la nuova ed eterna Pasqua e quindi la nuova Alleanza. Qui Gesù viene presentato come il vero agnello pasquale che con il suo corpo e il suo sangue, nutre la comunità dei salvati. Nel Vangelo Gesù ci insegna a tradurre l'amore in un vero servizio, altrimenti rimane semplicemente un sogno. Il suo lavare i piedi è segno di disponibilità e di vera carità verso i suoi. E' un amore che poi sarà consacrato sulla croce, in obbedienza alla volontà del Padre e per salvare l'uomo che si era perduto con il peccato. Come Lui, maestro e Signore, ha lavato i piedi ai suoi, così anche noi dobbiamo avere sempre quell'attenzione verso il nostro prossimo nelle difficoltà di ogni genere. In questa Eucarestia si ricordano le tre consegne da parte di Gesù: * la consegna alla morte, attraverso il bacio di Giuda. * la consegna del precetto dell'amore, espresso nella lavanda dei piedi. * la consegna del sacramento dell'Eucarestia e Sacerdozio, attraverso i segni del pane e del vino.

  

Giovedì - Cena del Signore (Giovanni)

ISTITUZIONE dell'EUCARESTIA e SACERDOZIO ANNO B

Es 12,1-14 / Sal 115 / 1Cor 11,23-26 / Gv. 13,1-15

Tutti i suoi amici erano convocati per un momento di ringraziamento e di fede insieme per ricordare la pasqua di liberazione, dall'antica schiavitù d'Egitto. Era una grande gioia nel ritrovarsi insieme al Maestro per una simile circostanza, e per un momento così solenne; mentre tutti erano raccolti in preghiera e in profonda intimità con il Signore del Cielo, ma presente in mezzo a loro, ecco che il Maestro si dona ai suoi nel Pane e nel Vino dicendo: "Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue che è dato per voi" e aggiungendo poi con autorità: "fate questo in memoria di me". Perchè lo continuassero nel tempo quale pane per la vita degli uomini e nello stesso tempo stabilire per sempre la sua presenza in mezzo a noi, anche se nel mistero del sacramento. Come non accogliere questo dono della sua presenza e del suo amore per noi? Ma uno di loro, Giuda, rammaricato perchè non ha trovato il suo ruolo di prestigio, abbandona il convivio, lo tradisce e poi si toglie la vita.
TRACCIA di RIFLESSIONE:

Siamo nel triduo pasquale, con la Messa del Giovedì siamo convocati a commemorare l'istituzione dell'Eucarestia e del Sacerdozio. La Comunità si riunisce intorno alla mensa del Signore come i discepoli nel Cenacolo. Sono giorni in cui ricordiamo Gesù che affronta la passione e la morte per dirci tutto il Suo amore,trovandoci insieme come famiglia di Dio. Nella lettura dell'Esodo (12,1-8.11-14) vengono ricordate le prescrizioni da osservarsi nel corso della cena pasquale. Un rituale che suggerisce quell'attenzione e quella fede da praticare quando ci si trova alla presenza di Dio. Nella lettera ai Corinzi (11,23-26) l'apostolo Paolo presenta il sacrificio del Cristo come la nuova Pasqua e la nuova Alleanza. Qui Gesù è presentato come il vero agnello pasquale che con il Suo corpo e il Suo sangue,nutre la Comunità dei salvati. Nel Vangelo Gesù ci insegna a tradurre l'amore in un vero servizio, altrimenti rimane semplicemente un sogno. Il Suo lavare i piedi è segno di disponibilità e di vera carità verso i suoi. E' un amore che sarà poi consacrato sulla croce,in obbedienza alla volontà del Padre e per salvare l'uomo che si era perduto con il peccato. Come Lui, Maestro e Signore,ha lavato i piedi ai suoi,così anche noi dobbiamo avere sempre quell'attenzione verso il nostro fratello.
* In questa Eucarestia si ricordano tre consegne del Signore:+ la consegna alla morte,attraverso il bacio di Giuda. + la consegna del precetto dell'amore, espresso nella lavanda dei piedi. + la consegna del sacramento dell'Eucarestia, attraverso i segni del pane e del vino.

 

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