- X Solennità (Matteo) -B
San Paolo di Tarso - 29 giugno. -
Atti 12,1-11/Salmo 33 / 2 Tim 4,6-8.17-18/ Mt. 16,13-19
Il suo nome ebraico è conosciuto come Saulo, ma facendosi cittadino romano, divenne Paolo. E' del tempo Pietro,
più giovane, zelante persecutore dei cristiani, fervido allievo di Gamaliele della scuola ebraica, poi, sulla via di Damasco, Cristo lo chiama ad essere uno dei suoi, e in quel medesimo tempo
conosce perfettamente il convertano come lui a Cristo. Dopo molti anni di predicazione, accolto con sospetto dai fratelli, a causa della sua primitiva minaccia, è riconosciuto per la sua
autenticità di vita.
A Gerusalemme si confronta con Pietro, per conoscere se la sua predicazione corrispondeva al vero messaggio. Riconosce l'autorità di Pietro, e nello stesso tempo gli chiede più coerenza di
comportamento in modo da non scandalizzare i pagani che si convertono. Tema della discussione era la pratica della circoncisione, valida per gli ebrei, ma non per chi aderiva al cristianesimo.
Per la sua fede viene imprigionato e condannato a morte, ma si appella a Cesare. Viene a Roma, dove per molto tempo predica liberamente il Vangelo. Molte sono le sue lettere ai Cristiani, per
tenersi in comunione con tutte le Chiese da lui costituite e lettere ai suoi più stretti collaboratori. Muore decapitato, nel 67 a Roma, presso le Tre Fontane. Nella Chiesa è celebrato unitamente
al principe degli Apostoli, per la grandezza e la testimonianza di una vita spesa per il Signore.