Triduo Pasquale - Venerdì - Passione del Signore (Giovanni)

Oggi celebrazione della passione del Signore, niente messa, ma c'è la comunione.

Is 52,13-53.12/Sal 30/ Eb 4,14-16;5,7-9/ Giovanni 18,1-19.42

In questa pagina scopriamo l'amore paziente di Dio, e la cattiveria dell'uomo che si scaglia contro il Suo Signore. Il Signore è passato in mezzo a noi beneficando molti, e sanando ogni genere di malattia, si è trovato condannato a morte. E’ stato un ingiusto e severo processo, l’uomo ha dimostrato ancora una volta quanto sia grande la sua cattiveria. L’obbedienza al Padre, era fondamento e programma della sua vita. Nei suoi riguardi, non vengono risparmiati ne gesti ne parole offensive. Lui è ormai solo in balia di tutti i malvagi. La loro soddisfazione è appagata soltanto quando lo vedono appeso alla croce, ma non sanno ancora cosa hanno perso. Presso la croce, solo poche persone, quelle che veramente lo avevano capito e lo amavano. Erano quelle he credevano alla sua parola e ora attendevano il grande momento del trionfo della sua resurrezione, quella che lui aveva promesso. “ il terzo giorno risorgerò “.

TRACCIA di RIFLESSIONE:

Oggi commemoriamo la morte del Signore, Giovanni ci ricorda: “ Gesù, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine “ donandosi quindi alla morte per riscattarci dal peccato.

“ Non c’è amore più grande di chi dà la sua vita per i propri amici “

Troviamo scritto nel Vangelo. La croce quindi, per volere di Dio, diventa per gli uomini sorgente di vita, segno di speranza e promessa di vittoria. Il profeta Isaia (52,13-53,12) nel quarto canto del Servo del Signore, sembra delineare i tratti sofferenti di Cristo al momento della sua passione. Tutto quello che molti secoli prima il profeta aveva descritto sul Servo del Signore, si è ora realizzato in pienezza.

Dio Padre ci ha preceduto per educarci a capire questo momento di sofferenza e ugualmente di grazia.

Nella lettera agli Ebrei (4,14-16. 15,7-9) leggiamo che Cristo, pur non essendo peccatore, ha voluto conoscere le nostre prove, e questo ci viene detto unicamente per ottenere il perdono.

Nella passione di Giovanni, viene descritto tutto il cammino della sofferenza del Signore, dal momento del tradimento, le umiliazioni e torture, i giudizi da parte dell’autorità sia civile sia religiosa, la condanna severa, sebbene riconosciuto innocente, il viaggio con la croce al calvario e la crocifissione con i chiodi. Prima di morire Gesù consegna alla Madre il giovane discepolo e successivamente la Madre al discepolo, poi chiede perdono al Padre per i suoi crocifissori dicendo: “ perdonali, non sanno quello che fanno “.

Dopo la sua morte, accertata da Pilato, il suo corpo viene preso da Giuseppe d’Arimatea che lo deporrà nel suo sepolcro nuovo in attesa del terzo giorno, da lui promesso.

Chiuso l’ingresso con una grossa pietra, perché non sia trafugato, si attende l’annuncio della sua resurrezione: “ è risorto “. 

Venerdì - Passione del Signore (Giovanni)

PASSIONE E MORTE DEL SIGNORE, - oggi non si celebra Eucarestia.

Is 52,13- 53,12/ Sal 30/Eb 4,14-16;5,7-9/ Gv. 18,1-9.42 -

Tutti ormai lo conoscevano e con gioia e ammirazione parlavano di lui, era buono con tutti e faceva del bene a chi era nel bisogno ed insegnava con autorità. Ma ad alcuni dei notabili non piaceva. Il suo fare e il suo dire era un continuo rimprovero per loro, allora bisognava eliminarlo. Dopo un sommario processo è condannato a morte e per di più in croce, quale fosse un malfattore. Lo vestono di porpora per umiliarlo, sul capo gli mettono una corona di spine come dire - tu sei re - e una canna per scettro regale in mano. Poi lo umiliano inchinandosi davanti, lo bastonano e insultano e gli offrono una croce da portare fin sul luogo del supplizio. Lungo la strada, umiliazioni, fustigate, sputi e insulti e urla insensate. Cade più volte sfinito sotto il peso dell'abbandono, del tradimento e del rifiuto dell'uomo che è venuto a salvare. Incontra sulla via per pochi istanti la Madre e ne prova consolazione. Consola le donne piangenti. La Veronica commossa con un asciugatoio deterge il suo volto piagato, la Sua immagine vi rimane impressa. Sul colle viene umiliato on la spogliazione delle vesti, inchiodato alla croce. Chiede aiuto per la sua sete e gli porgono aceto. Chiede perdono per tutti scusando l'ignoranza dell'uomo. Al Padre che ha tanto amato, consegna ora il suo spirito per ritornare nella pienezza della vita. Ma il terzo giorno risorgerà, è la sua promessa.

TRACCIA di RIFLESSIONE.

Oggi commemoriamo la morte del Signore, Giovanni ci ricorda: "Gesù, dopo aver amato i Suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine" donandosi quindi alla morte per riscattarci dal peccato. "Non c'è amore più grande di chi da la sua vita per i propri amici" troviamo scritto nel Vangelo. La croce, per volere di Dio, diventa per gli uomini sorgente di nuova vita,segno di speranza e promessa di vittoria. Il profeta Isaia (52,13-53,12) nel quarto canto del Servo del Signore, sembra delineare i tratti sofferenti di Cristo al momento della sua passione . Tutto quello che nei secoli passati il profeta aveva descritto sul Servo del Signore,si è realizzato in pieno. Dio Padre ci ha preceduto per educarci a questo momento di dolore e di grazia insieme. Nella lettera agli Ebrei (4,14-16. 15,7-9) leggiamo che Cristo, pur non essendo peccatore, ha voluto conoscere le nostre prove e questo ci viene detto unicamente per ottenere il perdono. Nella passione di Giovanni, viene descritto tutto il cammino della sofferenza del Signore, dal momento del tradimento, le umiliazioni e torture subite, i giudizi ingiusti da parte dell'autorità sia civile che religiosa, la condanna ingiusta,sebbene riconosciuto innocente, il viaggio con la croce al Calvario e la crocifissione con i chiodi. Prima di morire Gesù consegna alla Madre il giovane discepolo e successivamente la Madre al discepolo, poi chiede al Padre perdono per i suoi carnefici dicendo: "perdonali, non sanno quello che fanno". Dopo la Sua morte accertata, Pilato consegna il corpo a Giuseppe d'Arimatea che lo deporrà in un sepolcro nuovo in attesa del TERZO GIORNO,da Lui promesso. Chiuso l'ingresso con una grossa pietra, perchè non fosse trafugato, in attesa di proclamarlo Risorto.

 

 

 

 

 

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