Intorno all'altare

La professione di fede – Io credo in Dio, Padre onnipotente.
Non basta dire “ io credo in Dio “, ma bisogna riconoscerlo per quello che è, ecco dunque che la nostra professione aggiunge: “Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra…”.

MA COS’E’ LA PATERNITA’?

Guardando al nostro tempo, dove le famiglie sono disgregate, notiamo una grande difficoltà di rapporto tra padri e figli, manca la più elementare comunicazione, la fiducia e la figura paterna diventa problematica.
L’esperienza di un padre autoritario, insofferente o poco affettuoso se non addirittura assente, spesso impedisce di vedere come Dio possa essere padre e quindi abbandonarci totalmente a Lui con cuore aperto.
Ma il Vangelo ci presenta un’immagine vera del Padre in un rapporto di vero amore con il Figlio: “Grazie, Padre, perché così è piaciuto a te”.
E’ un Padre che ama fino al dono del proprio Figlio per la salvezza di tutta l’umanità. Nel Vangelo di Matteo (7,9-11), Gesù ci dice che: “al figlio che chiede un pane…che chiede un pesce…darà una pietra…una serpe?, se voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai figli, tanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che glielo chiedono”.

 

COSA ci DONA il PADRE?

Come Padre, Dio accompagna con il suo amore la nostra crescita, ci offre la sua Parola di vita, la sua grazia che è amicizia e il suo stesso Spirito che è la forza inesauribile del suo amore.
Provvede alle creature il necessario senza che debbano provvedere a seminare e mietere, riveste i campi con fiori con colori particolari, tanto che nessuno dei grandi della terra ha vesti così variopinte (Mt 6,26-32). Ma noi siamo stimati molto di più delle semplici creature, infatti sui buoni e sui meno buoni dona sia il sole che l’acqua per la vita.

IL PADRE CORREGGE IL CAMMINO DEI FIGLI.

Quando noi sbagliamo, Lui quale Padre che ama, ci accoglie e abbraccia (Lc 15,11) come ci ricorda la parabola del figlio prodigo e, offre gratuitamente il perdono a chi lo chiede donando il pane del cielo e l’acqua viva perché l’uomo si ristabilisca in forza e viva.
Il suo amore non viene mai meno, non si stanca, perché è un amore che dona fino all’estremo, fino al sacrificio del Figlio. La fede vissuta ci offre la certezza che in tutti i momenti difficili, siamo sorretti dalla fiducia che Dio è sempre vicino a noi e non ci lascia mai soli, Lui che ci vuole salvi e averci per sempre nella sua vita. E’ conoscendo Gesù che noi possiamo avere certezza di un amore benevolo del Padre verso di noi e conoscere il Padre e anche vedere il Padre:
“chi vede me, vede il Padre mio” (Gv 8,19).

 

LA PATERNITA’ di DIO.

La paternità di Dio, è amore infinito, tenerezza che si posa su di noi, deboli e bisognosi di tanto amore. Ed è  per la nostra
piccolezza, per la nostra debole natura, per la nostra fragilità che ci appelliamo all’amore di Dio perché manifesti la sua tenerezza di Padre.
Dio è sempre pronto ad ascoltarci e invia per noi il Figlio, che muore e risorge; e, opera in noi tutto ciò che da soli non siamo in grado di operare. Sconfigge il peccato e ci ridona la sua amicizia, ci vuole come suoi veri figli. Ma è in particolare sulla Croce gloriosa che noi conosciamo la piena manifestazione della grandezza di Dio come “Padre onnipotente”.
Tante domande possono sorgere guardando alla Croce di Cristo, come possa un Padre donare alla morte il proprio Figlio.
Un Dio onnipotente, diciamo, poteva scegliere diversamente per donarci il suo perdono, ma noi non possiamo pretendere da Dio che risolva i problemi secondo i nostri schemi mortali o i nostri desideri, che cambi il corso degli eventi annullando dolori e ogni difficoltà; per questo molti cercano negli idoli una risposta, una “magica” onnipotenza, ma si disperano.

 

UNA BUONA FEDE.

La fede in Dio onnipotente ci spinge ad attraversare nuovi e
differenti sentieri: conoscere che il pensiero di Dio è diverso dal nostro, che anche le sue vie non sono le nostre (Is 55,8), che la sua onnipotenza non si esprime con una forza automatica o capricciosa, è diversa, ma vi è sempre racchiusa una libertà paterna e amorosa. Lui ci ha creati liberi, donando libertà, ha quindi rinunciato quasi al suo potere, lasciando libertà al nostro potere.
Così Lui ama ed attende una risposta libera al suo amore e, siccome è Padre, desidera che noi ci sentiamo veramente suoi figli, perché lo siamo nel Figlio che ci ha redenti.

LA SUA ONNIPOTENZA.

Non si esprime nella violenza ne nella distruzione di tutto ciò che gli è avverso, come spesso desideriamo e facciamo, ma con un amore che è misericordia, perdono e, accetta la nostra libertà invitandoci continuamente a conversione, cioè a tornare a Lui con tutto il cuore.
Dio sembra debole, se pensiamo a Gesù che prega, che si fa uccidere.
Non è solo di chi è debole la preghiera, ma è la forza che rende nuovi e amici di Dio. L’esercizio della pazienza in Dio, di mitezza e di amore, dice che questo è il vero stile di esercitare la potenza.
Il libro della Sapienza (11,23-24.26), esprime così la compassione di Dio:”hai compassione di tutti, perché tutto puoi; …Tu sei indulgente con tutte le cose, perché ti appartengono Signore, amante della vita”.
Solo chi è potente sopporta il male ed è compassionevole e può ancora esercitare la forza dell’amore. Tutto appartiene a Dio, tutto è stato fatto da Lui, per questo manifesta la sua forza amando tutti e tutto, attendendo la conversione, perché ci desidera avere come figli. Questo suo amore non conosce limiti, ecco perché non ha risparmiato suo Figlio (Rm 8,32). L’onnipotenza dell’amore non è potere, ma è quella del dono totale, in questo solo modo Gesù rivela al mondo 
l’onnipotenza del Padre donandosi per noi.
Dio non risponde al male con il male, agli insulti offre il perdono, all’odio porge amore che fa rivivere. E’ così che il male viene vinto, perché lavato dall’amore di Dio; la morte è sconfitta per sempre perché rinnovata in dono nuovo di eternità. Dio che è Padre risuscita il Figlio.
Quando diciamo “ Io credo in Dio Padre onnipotente “, esprimiamo la nostra fede nella potenza dell’amore che sconfigge l’odio, il male, il peccato e ci dona vita eterna, come figli che vogliono vivere per sempre nella “ Casa del Padre “. E’ sempre, ancora, atto di conversione, di rinnovamento del pensiero, di tutto il nostro affetto e di tutto il nostro nuovo modo di vivere.
Diciamo con fiducia e sempre: il nostro Dio è grande nell’amore.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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