UN CAMMINO VERSO LA FEDE e LA TESTIMONIANZA.

Ai giovani viene proposto un cammino per incontrare Cristo, questo invito viene rivolto da Benedetto XVI, un papa che ha molto a cuore il cammino dei giovani verso la maturità della fede perché trovino in essa quella gioia che dia loro grande soddisfazione nella vita.
E’ un invito che si snoda in sette punti, quasi un cammino di ricerca, come sono i sacramenti che accompagnano l’uomo nel suo crescere e i doni dello Spirito che fortificano e aiutano, come le sette opere di misericordia corporali e spirituali che ti chiedono di operare nel bene.
1 . “E’ a voi giovani del mondo intero, che il Concilio vuole rivolgere il suo ultimo messaggio. Siete voi che raccogliete la fiaccola dalle mani dei vostri padri e vivrete nel mondo nel momento delle più gigantesche trasformazioni della storia…raccogliendo il meglio dell’esempio e dell’insegnamento dei vostri genitori…formerete la società di domani: voi vi salverete con essa”. “Costruite nell’entusiasmo un mondo migliore di quello attuale”.
Il papa nel riproporre questo invito del suo predecessore, ci fa capire l’urgenza e la grande responsabilità che i giovani devono sentire, urgenza di grande attualità. Il periodo storico che stiamo attraversando presenta grandi particolarità. Il progresso offre molto, c’è grande interazione tra gli uomini e le popolazioni, ma la globalizzazione di queste relazioni sarà valida, farà crescere il mondo in umanità solo se sarà fondata sull’amore, questa infatti è
l’unica realtà che potrà colmare il cuore di ognuno e di unire le persone. Dio è amore.
Chi dimentica Dio è senza speranza e diventa incapace di amare il suo  simile. Testimoniare la presenza di Dio è quindi urgente perché tutti possono sperimentarla. Chi si rende conto di questa necessità potrà con s. Paolo dire: “Guai a me se non annuncio il Vangelo”.

2. CHIAMATI per DIVENTARE DISCEPOLI.
Questa chiamata è necessaria per il nostro cammino di fede personale.
Già il pontefice, il beato Giovanni Paolo II diceva: “La fede si rafforza donandola”. Annunciando il Vangelo il discepolo cresce nel radicarsi sempre più profondamente in Cristo, e diventa un cristiano maturo. Il compito missionario è trasmettere la fede: non si può essere veri credenti se manca l’evangelizzazione. Questo annuncio nasce dalla gioia di aver incontrato Cristo e di aver trovato in Lui la luce per proseguire la propria esistenza. Impegnarsi a servire gli altri nell’annunciare il Vangelo nella nostra vita, troverà la sua forza nel Signore, per costruire noi stessi e crescere in umanità. Il missionario è discepolo, è un mettersi in ascolto e un accogliere
l’invito a seguirlo, a guardare a Lui – “imparate da me, che sono mite e umile di cuore”.
Il discepolo è colui che si pone in ascolto di Gesù, riconoscendolo come il Maestro che ci ha amato fino a donare la sua vita. Il discepolo impara a rileggere la sua storia personale, prendendo coscienza della eredità meravigliosa di coloro che ci hanno preceduto.
Molti ci hanno trasmesso la fede affrontando prove e incomprensioni,
contando su di noi perché altri dopo di noi la ricevano. E’ pertanto necessario conoscere ciò in cui si crede, per annunciarlo, essere ben radicati nella fede per resistere con forza e decisione alle tentazioni del tempo presente.

3. IL MISSIONARIO è MANDATO.
E’ Gesù che invia i primi missionari: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo…” Evangelizzare è portare fuori la Buona Notizia della salvezza, che  poi una persona: Gesù.
Quando capisco questo, scopro fino a che punto sono amato e salvato,  nasce in noi la necessità, oltre che il desiderio, di farlo conoscere ad altri. Giovanni nel Vangelo ci riporta questo fatto: Andrea dopo aver incontrato Gesù, si affretta a condurre il fratello Simone a Lui.
L’evangelizzazione parte quindi dall’incontro con il Signore: chi ha fatto esperienza del suo amore, vuole condividere con altri la gioia dell’incontro e nasce nuova gioia da questa amicizia.
Più si conosce l’amore, più desideriamo parlarne e desideriamo condurre altri a questo.
E’ lo Spirito Santo, ricevuto in dono nel Battesimo, che infiamma il nostro cuore e ci guida a conoscere Dio per entrare in amicizia sempre più viva e profonda con Cristo; è lo Spirito che ci spinge a servire gli altri e a fare il bene e a donarci.
Così con la Cresima siamo irrobustiti dai suoi doni per testimoniare in modo più maturo il Vangelo. E’ Lui, lo Spirito d’amore che ci spinge ad uscire da noi, per evangelizzare.
4. VERSO tutti i POPOLI.
L’evangelizzazione è missione di servizio verso tutti coloro che ancora non conoscono o hanno abbandonato Cristo, non è missione solo per i nostri di casa. Il Risorto ha mandato i suoi a testimoniare la sua presenza salvifica, perché Dio vuole che tutti siano salvi e che nessuno si perda. Con la sua donazione sacrificale Gesù ha aperto la strada dove ogni uomo possa incontrare e conoscere Dio ed entrare in comunione profonda con Lui. Ha voluto una comunità di discepoli per portare l’annuncio di salvezza del Vangelo fino ai confini della terra per raggiungere tutti in ogni tempo. E’ il desiderio di Gesù, deve essere anche il nostro desiderio. Molti infatti si sono perduti.
Lasciandoci coinvolgere dall’amore, possiamo diventare strumenti di questo amore perché l’annuncio arrivi a tutti. Molti attendono ancora l’annuncio del Vangelo, altri che lo hanno ricevuto, vivono lontano da Dio, come se non esistesse. E’ importante entrare in dialogo con tutti nel rispetto perché questo dialogo, vissuto in amicizia, porterà certamente frutto. I popoli ai quali siamo mandati, non sono solo i Paesi del mondo, ma le famiglie, i quartieri, i luoghi di studio e di lavoro, i gruppi di amici e tanti luoghi del tempo libero o  vacanze.
Questo gioioso annuncio è per tutti, sia utilizzando i nuovi strumenti di comunicazione e quello della mobilità. Mezzi da usare con saggezza,  pensando anche alle insidie che possiedono. Oggi si viaggia molto, per
motivi di studio, di lavoro e anche per divertimento e riposo. Molti anche per motivi economici e sociali. Questi fenomeni sono occasioni per l’annuncio del Vangelo. La fede non abbia paura, è un dono per coloro che incontriamo.

5. LA MISSIONE è fare DISCEPOLI.
E’ molto difficile coinvolgere l’uomo nell’esperienza di fede. Si constata spesso però che in certe fasi della vita l’uomo senta il desiderio di conoscere Cristo e di vivere il messaggio del Vangelo, accompagnati però dal sentirsi inadeguati e anche incapaci. E’ la vera amicizia il mezzo utile per far si che Dio possa toccare il loro cuore, perché l’annuncio non è solo attraverso le parole, ma coinvolge tutta la vita attraverso gesti di amore.
Come il buon samaritano è importante essere attenti a chi incontriamo;
ascoltare, comprendere, aiutare, per condurre alla casa di Dio colui che è alla ricerca della verità e del senso della vita e portarlo alla casa di Dio che è la Chiesa. E’ il condividere la sorgente della nostra speranza: chi non offre Dio, dà troppo poco! Gesù ai suoi chiede: “Fate discepoli tutti i popoli…insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato”. I primi mezzi a nostra disposizione sono la catechesi e il Battesimo, per condurre a incontrare Cristo vivente, nella sua Parola e nei Sacramenti. Dobbiamo sempre proporre alle giovani coppie il Battesimo per i loro figli.

6. SALDI nella FEDE.
La tentazione è alla portata di tutti, leggiamo già nella Bibbia che l’uomo di Dio il profeta Geremia, si scusi davanti al Signore che non sa parlare perché è giovane, ma il Signore gli risponde: “non dire: - sono giovane – tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò”. Spesso ci sentiamo inadeguati, incapaci, deboli nel testimoniare la fede, non bisogna aver paura, perché l’evangelizzazione non è nostra iniziativa, è risposta fiduciosa e obbedienza alla chiamata di Dio, che si fonda non sulla nostra forza ma sulla sua. Lo ricorda san Paolo: “Noi
abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa potenza straordinaria appartiene a Dio, e non viene da noi”.
L’evangelizzazione nasce dalla preghiera e nei Sacramenti, dobbiamo
parlare prima con Dio per annunciarlo. Nella preghiera affidiamo a Lui le persone alle quali siamo inviati, perché tocchi il loro cuore. Ma preghiera anche perché il Signore mandi operai nella sua messe.
L’eucarestia domenicale e potendo quotidiana,diventi la sorgente della
vita di fede per una testimonianza di vita cristiana. Tutti gli altri Sacramenti accompagnano e fortificano il nostro cammino per una buona testimonianza, attraverso una frequente richiesta di misericordia a Dio per le nostre fragilità. Fermarsi in adorazione davanti a Gesù sacramentato per un incontro di amore e di gioia insieme, nello scoprire la sua viva presenza in mezzo a noi.
Molti sono coloro che vorrebbero testimoniare la loro fede pubblicamente, ma spesso sono impediti per mancanza di libertà religiosa. Non dimentichiamo quanto dicono le beatitudini: “Beati voi quando vi insulteranno…per causa mia…Rallegratevi…”.
7. LA TESTIMONIANZA in COMUNIONE con la CHIESA.
Per conservare la fede ed annunciarla è necessario rimanere ancorati alla Chiesa, perché nessuno da solo può essere testimone del Vangelo; infatti Gesù ha inviato i suoi discepoli insieme: “Fate discepoli” e questo è detto al plurale. Siamo dunque come comunità cristiana impegnati in questa missione, è l’unità e l’amore che abbiamo tra di noi che ci spinge verso gli altri e questi ci riconosceranno come discepoli di Cristo. L’opera di evangelizzazione che si svolge in ogni comunità cristiana e i frutti che producono appartengono a tutta la Chiesa: “Uno semina e l’altro raccoglie” dice Gesù nel Vangelo. I missionari in nome della Chiesa dedicano la loro vita ad annunciare il Vangelo sino ai confini della terra. A coloro che lasciano tutto per seguirlo, Gesù promette il centuplo e la vita eterna. “ Si è più beati
nel dare  che nel ricevere”.
LA RISPOSTA alla CHIAMATA.
Dopo aver meditato i sette punti per un cammino nell’incontro e conoscenza di Cristo per annunciarlo, ecco il momento della decisione:
“ Eccomi “. Molti nel tempo, dall’A. T. al N. T. hanno trovato il coraggio di manifestare con questa parola il loro assenso e fidarsi completamente della Parola di Dio e di Cristo. L’amore di Dio è aperto verso tutti, non sentiamoci inadeguati, incapaci deboli nell’annunciare e testimoniare la fede, non bisogna temere, tanti sono i testimoni in questo campo da seguire. Come il profeta Isaia:
“Eccomi, manda me” . non dimentichiamo la Vergine all’annuncio dell’Angelo, e tanti nostri martiri e santi; mettiamoci a disposizione di Dio per questa missione che arreca gioia a chi la riceve e l’aumenta a che la porge. Mettiamo a profitto i doni che il Signore ci ha gratuitamente donato per questa missione e rendiamoci disponibili all’annuncio, Gesù è sempre con noi tutti i giorni e sarà la nostra forza fino alla fine dei secoli. Siete la forza della Chiesa, siete la nuova forza in un mondo che ha bisogno di voi: coraggio

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