2a  Domenica dopo Natale  A – B -  C
Sir 24, 1-4.12-16/Sal 147/ Ef 1,3-6. 15- 18/Gv.1,1-18

Solenne è la pagina di questa domenica, l’Amore che era presso Dio, si è fatto creatura. Tramite lui tutto è stato fatto, e nulla senza di lui esiste.
Nell’amore c’è la vita, e la vita è luce del mondo. Questo messaggio di luce ha avuto un valido predicatore nella persona del Battista, quale testimone e sola voce che annuncia. La Luce si è manifestata, ma non è stata accolta.
Coloro che l’hanno accolta sono stati chiamati ad essere figli di Dio, generati dallo Spirito. L’amore che è venuto in mezzo a noi ha manifestato la sua grandezza divina.
Colui dunque che si è manifestato nel tempo era prima del tempo, con la sua presenza è entrata nel mondo la grazia e la verità.
TRACCIA di RIFLESSIONE:
In questa domenica ascoltiamo nuovamente  “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”, con il suo contrasto tra – luce - tenebre – tema centrale del Vangelo di Giovanni. Contro la parola – Cristo . Luce – si erge l’opposizione delle tenebre. Contro la Parola si bloccano le porte. Contro la Parola il male ingaggia il suo ultimo e aspro conflitto. E’ sconvolgente la decisione di Cristo, con la sua incarnazione si nasconde per sempre in mezzo a noi, diventando uno di
noi. E’ questo il progetto e la promessa del Padre, che ha concepito nel grembo della sua vita: è la sorpresa dell’incarnazione del suo Figlio per opera dello Sp. Santo. E’ inutile chiuderci nelle stanze dell’egoismo e dell’orgoglio, Cristo continua a bussare e a passare per le nostre strade e attende risposta. Lasciamo che ancora una volta in noi pianti la sua tenda nella nostra vita e accogliamo il suo amore, perché da sempre ci ha scelti e amati.
1 Lettura: La Sapienza, ci racconta il Siracide, ha la sua patria nella città amata, in Gerusalemme: ma con l’incarnazione siamo diventati noi la città amata. A noi manda la sua parola di pace, che è lui stesso.
2 Lettura: Paolo ci chiede di avere occhi limpidi, capaci di comprendere e valorizzare – il tesoro di grazia – che Dio ha consegnato per sempre nelle nostre mani. Figli nel Figlio: solo così sarà il nostro vero Natale.
VangeloE’ lo stesso della Messa del Giorno di Natale.
 La liturgia di questa domenica ci invita ancora a meditare sulla incarnazione del Figlio di Dio, perchè sia motivo di sprone per la nostra fedeltà al suo nome. La prima lettura ci ricorda che la Sapienza "uscita dalla bocca dell'Altissimo" che abita presso di Lui, si riflette su tutta la creazione. Per l'autore questa Sapienza è
tutta la Scrittura, specialmente il libro della Legge che guida e illumina il cammino del popolo d'Israele. Con la Sapienza "ha preso in eredità il popolo di Dio" così Gesù a prezzo del suo sangue si è acquistato l'intera umanità, cioè tutti coloro che di fatto credono in Lui. Come la sapienza ha "posto la sua tenda" fra i mortali, Gesù, Verbo di Dio ha fisicamente e corporalmente "posto la sua tenda" fra gli uomini. Ci viene così da dire che la religione cristiana è Cristo stesso, Persona, uomo e Dio, perchè è imitazione di una persona e della sua stessa opera. Lui infatti è la via, meta e il destino di tutti gli uomini. Il Signore che si è rivelato a noi in Cristo, il Padre che lo ha inviato nel mondo è un Dio che si abbassa verso l'uomo e solidarizza con lui. Il vero cristiano è quindi colui che imita questo atteggiamento del Padre, coltivare l'interessamento di Dio per
l'uomo, di questo amore-servizio di Dio come si sono manifestati in Cristo Gesù. Il primo significato del Natale, abbiamo visto, è un infinito abbassamento da parte di Dio verso l'uomo e nello stesso tempo una elevazione dell'uomo nella direzione di Dio. Dio si è fatto uomo perchè l'uomo possa diventare figlio di Dio, partecipe della sua vita già sulla terra per poi giungere alla beatificazione del cielo.
Come il Battista ha preparato la via al Signore, ora il Cristo è il ponte che va dalla terra al cielo per ricondurci alla vera vita.
Dobbiamo domandarci se in questi giorni abbiamo capito qualcosa di più del Natale, perchè non è celebrare soltanto la discesa di Dio sulla terra come uomo, ma è soprattutto il salire dell'uomo in cielo con la dignità di figlio di Dio

 

DAVANTI A TE, SIGNORE
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Nel bosco c'è

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