Tempo Ordinario - XXXI Domenica (Matteo) - A

Gesù è contro ogni falsità

Ml 1,14-20.2,8-10 / Sal 130 / 1Ts 2,7.9,13 / Matteo 23,1-12

Gesù non può sopportare l'ipocrisia di molti capi del suo popolo, e capi religiosi, e pubblicamente con la sua parola lo fa capire loro dicendo: "dicono ma non fanno". Oltretutto impongono oneri sulle spalle dei semplici e loro si esimono dal portarli. Certamente il comportamento di Gesù da fastidio, sarà d'ora in poi motivo di scontro e lo porterà alla condanna e alla morte. Invita pertanto i suoi a farsi servi nei confronti dei fratelli, perchè, dice: "chi si esalta sarà umiliato". L'ipocrisia rende l'uomo passivo e distaccato dalle cose vere della vita, si ferma alle cose superficiali facendole diventare norme che gli chiudono il cuore e lo rendono triste.
TRACCIA di RIFLESSIONE

 

 

Troviamo in questa pagina evangelica una reazione violenta di Gesù contro l’ipocrisia dei farisei. Gesù non accetta l’autorità dottrinale dei capi del giudaismo, criticando la loro condotta di vita, asserendo che Dio può scrivere dritto anche su righe storte. L’autenticità del culto si basa sull’interiorità e non su ritualità di forma lontana dal cuore. Tanto meno nessuno può arrogarsi il titolo di maestro o di padre, solo il Cristo è il vero maestro e Dio l’unico padre. La vera riforma parte dal cuore, non possiamo rifiutare l’autorità dentro la Chiesa in quanto deriva dal Cristo e viene esercitata nel suo nome. Chi vuole obbedienza deve saper obbedire al Cristo e alla comunità nuova fondata sugli apostoli. Al riguardo dell’autorità dei capi di Israele Gesù dice: “dicono e non fanno”. Per questa condanna che Gesù fa apertamente ai capi religiosi del suo popolo, Gesù sarà condotto alla morte. Gesù rimprovera gli scribi e i farisei, non per quello che dicono, ma per la loro incoerenza e infedeltà. Sono esigenti, rigidi con gli altri e accondiscendenti con se stessi. Gesù rimprovera la loro superbia, la volontà di dominio, e il volersi far chiamare “maestri”. Il più grande è colui che serve. Il ministero è esercizio di amore umile che serve.

Nella prima lettura il profeta Malachia rimprovera il cattivo comportamento dei sacerdoti di Israele, “vi siete allontanati dalla retta via e siete stati d’inciampo a molti con il vostro insegnamento”. I sacerdoti infedeli che troviamo nell’antica Alleanza, erano divenuti motivo di scandalo per il popolo. Anche l’uomo che opera nel sacro può facilmente cambiare mente e lasciarsi corrompere dalle cose del mondo.

Nella seconda lettura troviamo il desiderio dell’apostolo disposto ad offrirsi per il bene della comunità: “avremmo desiderato darvi non solo il Vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita”. E’ una lettera di ringraziamento alla comunità che ha saputo accogliere la parola della predicazione come vera parola di Dio, in quanto la testimonianza di vita di Paolo era nella sofferenza e nell’umiltà.

La parola di Dio in questa domenica è rivolta in particolare ai sacerdoti della vecchia legge, ma è rivolta anche a noi sacerdoti d'oggi, perchè è motivo di seria riflessione e meditazione. Qualche fedele ne sarà anche contento oggi di sentirsi escluso, ma con il sacerdozio comune tutti ne siamo partecipi, sentiamo insieme il dovere di riflettere. E' anche questa una parola da accogliere e da credere.
A - rimprovera: incoerenza =dicono e non fanno, impongono prescrizioni rigorose e non le osservano neppure loro.
B - ipocrisia e vanagloriosa: tutte le loro opere le fanno per essere ammirati, amano essere riveriti da tutti e ambiscono i primi posti.
c - presunzione e superbia: amano sentirsi chiamare "maestro" dalla gente, hanno il complesso del maestro, creano un senso di distacco e di superiorità dalla gente. Malachia aggiunge: "vi siete allontanati dalla retta via" e "siete stati d'inciampo a molti col vostro insegnamento", "non avete osservato le mie disposizioni" e ancora "io manderò su di voi la maledizione". La seconda lettura ci presenta il vero comportamento di colui che è stato inviato come maestro, Paolo dice di sé: "siamo stati così amorevoli.., come una madre nutre e ha cura delle sue creature" mi siete "diventati cari" e ha "lavorato notte e giorno" per guadagnarsi da vivere "senza essere di peso ad alcuno" però ricorda ancora che è lui che gli ha fatto il regalo più grande con l'annuncio del Vangelo.

Non possiamo certamente fermarci ad ascoltare quello che pensa la gente, già Gesù nel Vangelo non rimase soddisfatto delle varie risposte dare sul suo conto, solo Pietro risponderà bene guidato dall'alto. La gente risponde secondo il suo stato d'animo sofferente e in ricerca, non secondo la verità. Ricordiamoci che il giudizio appartiene solo a Dio, e se noi vediamo qualche sbandamento, non condanniamo, ma preghiamo il Signore di sostenere colui che è fragile e cerchiamo di stare più vicini alle persone in difficoltà, in maniera amorevole come c'insegna oggi l'apostolo.

DAVANTI A TE, SIGNORE
DAVANTI A TE, SIGNORE

OROSCOPO di vita Scout

  clicca l'icona!!!!!!!!!!!!!!

Oroscopo di Vita Scout.pps
Presentazione Microsoft Power Point 5.8 MB

W gli Scouts

Nel bosco c'è

la luce

per un buon cammino..