Avvento - II Domenica di Avvento (Matteo)

 Il Regno dei cieli è vicino, convertitevi.

  Is 11, 1-10/Sal 71/Rm 15,4-9/Mt 3,1-12

 

              Il Vangelo ci suggerisce tre mezzi per giungere alla salvezza: Predicazione, conversione e Battesimo. Chi non vivrà la verità, sarà bruciato e consumato dal grande fuoco. sono parole forti che troviamo nel Vangelo, pronunciate perchè il uore accolga l'invito e si onverta. La salvezza non dipende dalla discendenza, ma dall'adesione personale a Colui che ci invita tramite il Battesimo ad entrare nella Vita Nuova; il suo è un Battesimo di acqua e Spirito Santo. Il giudizio è stato annunciato: l'albero che non produce frutti buoni, sarà tagliato e bruciato al fuoco, . Il messaggero di questo annuncio dice di sè: Non sono degno di sciogliere i legacci dei suoi sandali. Ascoltando la buona novella che ci viene proposta non possiamo non credere. Il Profeta è degno di fede; con la sua vita ha reso testimonianza alla Parola.

TRACCIA di RIFLESSIONE  

Dio si fa uomo per salvare tutti. Se la presenza di Cristo è ostacolata con l’oppressione, l’ingiustizia e ogni discriminazione vuol dire che il Messia è rifiutato. Come il Battista anche noi dobbiamo essere i precursori di questo grande avvento nel nostro mondo dove viviamo. Gesù non sopprime i malvagi, ma estirpa le radici del male, dell’ingiustizia presenti nel cuore dell’uomo.

1 Lettura: In questa caratteristica pagina dove la natura delle fiere selvatiche è presentata in pace e collaborazione con gli animali domestici, ci viene suggerita l’opera del Messia: “ giudicherà con giustizia “ perché Dio è fedele alle promesse nella continuità della dinastia davidica. Sarà vero re, portatore della pace.

2 Lettura: L’apostolo ci ricorda che tutto ciò che è stato scritto prima di noi è fatto per la nostra istruzione. La parola di Dio in modo particolare ci conduce passo passo ad incontrarci, a conoscere e ad accogliere il Messia. Inoltre la parola di Dio riunisce tutti i popoli e li rende fratelli.

Vangelo – Il Battista annuncia la conversione e battezza con acqua per preparare la via al Messia, perché il regno dei cieli è vicino. E’ uomo austero, umile e forte, non risparmia parole severe a coloro che fingono la conversione credendosi santi perché discendenti del patriarca Abramo. Colui che viene dopo di lui, amministra un battesimo che è nuova forza, perché dona lo Spirito del Signore. E’ il Battista che ci invita alla penitenza, a una vita rinnovata. Dobbiamo far rivivere la grazia e quindi gli impegni del battesimo, che lavandoci dalle colpe ci ha donato lo Sp. Santo. Non possiamo nasconderci al giudizio di Dio o sottrarci alla condanna se rifiuteremo di convertirci. Non fidiamoci del domani.

 

 

Siamo alla seconda tappa del nostro cammino di ascolto della Parola di Dio. Oggi, come allora, risuona limpida e forte la voce del Battista: “convertitevi, fate frutti degni di conversione” “…perché il regno dei cieli è vicino”, ossia, secondo il valore dell’espressione semitica: Dio si sta avvicinando, mi raggiunge là dove sono, dove vivo. Come non cambiare vita? Colui che “èpiù potente di me” e al quale “non sono degno di portare i sandali,” mi viene incontro ed io rimarrò lo stesso/a di prima? Cristo con la sua incarnazione ed ora con la sua incessante venuta nello Spirito cambia dal di dentro il nostro modo di pensare, di agire, di instaurare rapporti con gli altri. Basta fare ampio spazio dentro di noi all’azione del suo Spirito e germoglierà una vita nuova senza che ce ne accorgiamo, la stessa vita di Gesù. Una vita che ha le stesse caratteristiche del “germoglio” di cui parla il profeta Isaia nella prima lettura e che lascia intravedere in filigrana il volto stesso di Gesù: vita di giustizia, di mitezza e di pace. Anche san Paolo ci esorta a rinnovarci quando invita: “accoglietevi perciò gli uni gli altri come Cristo accolse voi”, Chi fa esperienza dell’accoglienza incondizionata del Signore nei suoi confronti non può non diventare “casa accogliente” per Dio e per i fratelli. Allora la nostra esistenza diverrà, come quella di Giovanni una “voce” che parla a nome del Cristo, un segno profetico che “dice” il Vangelo con la parola, con le mani, con tutta la vita. Poniamo davanti al Signore il nostro desiderio di conversione, di cambiamento di mentalità, perché rinnovati dal suo Spirito possiamo dirci veramente cristiani non solo a parole ma con la vita.

 

 

 

 

 

 

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