Avvento - IV Domenica di Avvento (Giovanni)

Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide

Is 7,10-14/Sal 23/Rm 1,1-7/ Mt. 1,18-24

Siamo giunti al termine del cammino dell'attesa,e perchè il nostro cuore non si smarrisca,il Vangelo ci presenta come Maria,è promessa sposa a Giuseppe, e con la forza e la presenza dello Spirito Santo,si trova incinta;perciò Giuseppe è restio ad accoglierLa nella sua casa. L'Angelo del Signore lo assicura dell'onestà della ragazza,così Giuseppe, la prende con se. Sarà lui a dare il nome al bambino che nascerà. Il suo nome sarà, Gesù,e salverà il suo popolo dai peccati. Da tempo il Profeta aveva annunciato "la Vergine concepirà..." e sarà l'Emmanuele,il Dio con noi. Il Vangelo ci suggerisce che ogni progetto di Dio richiede sempre la consapevolezza e la libertà dell'uomo nell'accoglierlo e portarlo a compimento. Dio vuole vivere con ciascuno di noi;accogliamolo e facciamogli spazio,la Sua presenza è Grazia.

TRACCIA di RIFLESSIONE:

Il Natale è vicino, la liturgia pone l’attenzione sull’annuncio dell’incarnazione del Signore. Dio si fa uomo. Il destinatario del messaggio è Giuseppe – l’uomo giusto – il quale è chiamato a collaborare al progetto di Dio. La parola di Dio, oggi è sconvolgente, poiché non si può non rimanere stupiti dalla richiesta che Dio, l’Onnipotente, rivolge a questa creatura, l’uomo. Infatti chi è l’uomo per poter ricevere l’invito a collaborare con il – Signore della gloria -?Ma anche chi è Dio, che potendo ogni cosa, opera nella storia invocando l’aiuto di un – povero – uomo, lasciandolo libero di rispondere? L’uomo è chiamato a fare delle scelte: non fidarsi di Dio come Acaz oppure collaborare come Giuseppe. Nella seconda lettura vediamo come Paolo ha deciso di collaborare con Dio facendosi – servo – nel quale si sono – compiute tutte le scritture -. Ora è il momento della nostra risposta: essere a servizio di Dio in Gesù Cristo o stare contro la sua opera salvifica. Non esistono rinvii o giustificazioni per il proprio rifiuto.

Vangelo – Per virtù dello Sp. Santo, Maria concepisce: Gesù, il Salvatore, è puro dono della grazia e quindi delle possibilità di Dio e dello Spirito del suo amore. Giuseppe rimane sorpreso: egli avverte la presenza di Dio e quando Dio è presente l’uomo giusto è pervaso dal timore. Alla sua prima decisione, che è quella di distaccarsi dalla Vergine, segue anche per lui l’annunciazione e la rivelazione della volontà di Dio. Egli farà da Padre a Gesù, lo riconoscerà, lo educherà nella sua famiglia: sarà lui a dargli il nome Gesù. Del resto questa concezione straordinaria è il compimento della promessa del “Dio con noi”, che nasce dalla Vergine. Ammiriamo l’obbedienza docile, pronta e operosa di Giuseppe: modello del credente, di colui che pone la propria vita non a servizio di un proprio disegno, ma di quello di Dio.

 

 

 Maria è il vero modello e esempio per entrare nel mistero del Natale. L'umile ascolto della parola, l'obbedienza della fede, l'adesione perfetta alla volontà di Dio ci permettono di ricevere e rivivere il Natale. Nel grembo purissimo di questa ragazza, il Verbo di Dio si riveste di carne mortale per opera dello Spirito santo. Ancora oggi il medesimo Spirito agisce sulla Chiesa, nei cristiani, e questi sono chiamati a portare al mondo lo stesso Signore. In ciascuno di noi, grazie alla fede, diviene presente e dimora il Verbo di Dio: le nostre opere lo devono attestare e donare agli altri. Nella 1a lettura leggiamo che Acaz, non chiede alcun segno al Signore, per una sua personale sfiducia e caparbietà, ma Dio non si lascia stancare da questo comportamento e promette un suo intervento; la Vergine concepirà, darà alla luce un figlio il cui nome è presenza e potenza di Dio.(l'Emmanuele) E' il Verbo fatto uomo che noi commemoriamo a Natale, che questo tempo di avvento ci aiuta ad attendere. Nella 2a lettura Paolo si dichiara servo di Cristo, ma ogni cristiano si mette in questo servizio per annunciare il Vangelo della gioia. Le promesse di Dio, infatti si sono già realizzate, Gesù è il Figlio di Dio, è il Risorto dai morti. La pagina del Vangelo ci presenta già la nascita di Gesù, dono di Dio, al quale nulla è impossibile. Il Vangelo ci presenta Giuseppe, il giusto, egli avverte la presenza di Dio, ed è pervaso da timore reverenziale. Alla sua decisione di allontanarsi da Maria, che trova incinta, segue l'annuncio della volontà di Dio e a questa anche lui aderisce. Egli farà da padre al piccolo e gli darà il nome che gli viene suggerito dall'angelo e che significa: Dio salva. Ammiriamo e impariamo la prontezza dell'obbedienza di Giuseppe nel seguire il comando del Signore e mettiamoci anche noi al servizio del progetto di Dio. Accogliamo il Re della gloria che il salmo ci ha fatto pregare, perchè anche la nostra gioia sia piena.

 

MESSA della Vigilia del NATALE - Anno A. B. C.

 

Is. 62,1-5/ Sal.88/ Atti 13,16-17.22-25/ Mt.1,1-25 

 

Siamo giunti al termine del tempo dell’attesa, e perché il nostro cuore non si smarrisca, il Vangelo ci presenta come dovrà nascere il Figlio di Dio. Maria, è promessa sposa a Giuseppe, con la forza dello Spirito, si trova incinta, perciò

Giuseppe è restio ad accoglierla nella sua casa. L’Angelo del Signore lo assicura dell’onestà della ragazza, e Giuseppe, la prende con se. Sarà lui a dare il nome al bambino che nascerà. Il suo nome sarà, Gesù, e salverà il suo popolo dai peccati.

Da tempo il Profeta aveva annunciato “la Vergine concepirà …” e sarà l’Emmanuele,

il Dio con noi. Il Vangelo ci suggerisce che ogni progetto di Dio richiede sempre la

consapevolezza e la libertà dell’uomo nell’accoglierlo e portarlo a compimento.

Dio vuole vivere con ciascuno di noi; accogliamolo e facciamogli spazio, la Sua presenza è grazia.

TRACCIA DI RIFLESSIONE:

La liturgia del Natale commemora l’apparizione nel mondo del Figlio di Dio, la sua nascita a Betlemme e le sue prime manifestazioni agli uomini. La Chiesa sente il Natale come un avvenimento di grazia che continua nella gioia e la sorpresa per quel avvenimento della grande carità di Dio che ci ha salvato facendosi uomo. Una vita non basta per capire un amore e una misericordia così grandi, questo interesse che Dio ha per l’uomo, questa passione divina per noi. A Natale si rivela tutta la dignità dell’uomo redento: si rivela la gravità del peccato, che è la causa del vero invecchiamento. Non dobbiamo temere la vecchiaia del corpo, ma quella dell’anima. La vita nuova, che scaturisce nel mondo dal Figlio eterno di Dio, anche noi diventiamo figli: in Cristo ritroviamo il Padre e perciò ci ritroviamo fratelli. A Betlemme si forma la famiglia di Dio composta di tutti gli uomini. Se guardiamo ai nostri meriti, siamo presi dallo smarrimento, al timore succede la speranza. Una speranza che in quello stesso amore attinge forza e coerenza. Col calar della sera per gli Ebrei iniziava il nuovo giorno. La liturgia cristiana celebra, la sera che precede la festa, la liturgia della festa seguente. La celebrazione del mistero di Dio fatto uomo per vivere con noi la nostra storia e trasformarla in una storia di salvezza.

1 Lettura: L’umanità non sarà più abbandonata, devastata, priva di amore. Essa avrà il suo Sposo: Dio stesso, che si unisce agli uomini col dono della grazia. Anzi col dono del suo medesimo Figlio fatto uomo. La promessa di Dio e il desiderio del profeta si compiranno a Natale. Questo è il meraviglioso annuncio che noi dobbiamo dare al mondo.

Salmo – Invitati a cantare sempre le grazie del Signore. Dio capovolge la situazione degli uomini e sceglie persone piccole e semplici a governare il suo popolo, fino a quando di persona nel Figlio, governerà le nazioni. Questo intervento è preparato dal Battista, perché gli uomini siano pronti a riconoscere e ad accogliere il Messia.

2 Lettura: Ormai sta per apparire Colui che Giovanni aveva preannunciato e per il quale aveva preparato gli animi: è Gesù, il Salvatore, che libera Israele e tutti i popoli. L’attesa e la speranza, tenuta viva dai credenti, trovano la loro soddisfazione. Paolo ci ricorda che Gesù salverà il suo popolo dal peccato.

Vangelo – Gesù è Figlio di Dio, ma nasce anche come vero uomo, inserito in una genealogia. Egli è chiamato dall’evangelista figlio di Davide, per mezzo del quale risale ad Abramo. Egli nasce da Maria verginalmente, mentre Giuseppe, lo sposo della Vergine, gli fa da padre terreno. Come Maria, anch’egli ha dato il suo consenso di fede alle parole dell’angelo e ha legato la propria vita a quella di Gesù salvatore: fare Natale significa entrare nella storia di Gesù, assumerla e lasciarsi prendere da essa. In un certo modo: riviverla in noi. C’è una speranza per questo mondo di peccato: esso può cambiare, esso cambierà, perché Dio è venuto di persona in mezzo a noi. L’incontro di Dio con Gerusalemme, dopo il ritorno dall’esilio (537 a. C.) è simbolo dell’incontro pieno di Dio con l’umanità nel Cristo, che è salvezza, giustizia e gloria. Attraverso la genealogia il Vangelo ci dice che Gesù è pienamente inserito nella natura umana, è il termine di una lunga storia che in lui si compiono tutte le antiche profezie. E’ il Dio con noi e ci salverà dal peccato.

 

Questa celebrazione Eucaristica fa da ponte tra il tempo dell’avvento e la celebrazione del natale.

Anche il colore non è più quello penitenziale (viola) ma già il colore bianco ci suggerisce che siamo entrati ormai nella festa, perché già riverbero del Signore che viene. Già il canto del Gloria e il salmo:”Canterò per sempre o, senza fine, le grazie del Signore, ci dicono che siamo invitati ad entrare nella festa, ad accogliere il Signore.

L’evangelista Matteo, ci presenta Gesù, già come il figlio di Davide e figlio di Abramo, in quella lunga serie di discendenza (che noi abbiamo voluto tralasciare) ; ciò per dirci che Gesù è il Messia atteso, perché su di lui posano le promesse fatte a Davide e ad Abramo. Una promessa durata a lungo nel tempo. E giunta a noi nella pienezza del tempo, cioè quando il mondo viveva un tempo di pace. Come abbiamo ascoltato, nella seconda parte del Vangelo, cioè quella che ho letto, Matteo ci svela come avvenne questa nascita, o meglio come venne concepito nel grembo della Vergine. Dice: “si trovò incinta per opera dello Sp. Santo” e conclude:”Giuseppe prese con se la sua sposa …, diede alla luce un figlio, a ui pone nome Gesù” = Dio salva. Lo smarrimento che troviamo in Giuseppe ci fa capire che egli non ha parte alcuna in quel concepimento, e capisce che è l’opera della potenza divina ad aver mosso la vita nel grembo della Vergine.

Gesù è dunque il Messia, non solo per genealogia, cioè per discendenza regale, in quanto Maria e Giuseppe sono del casato di Davide, ma soprattutto per il “modo” straordinario del suo concepimento.

La profezia che Matteo ci presenta è quella di Isaia: “Ecco la Vergine concepirà e partorirà un figlio…” e ricordando lo Spirito di Dio, pensa al potere creatore di Dio. Maria e Giuseppe erano fidanzati; secondo la legge, ciò voleva dire che il contratto di matrimonio era già stato stipulato definitivamente. Mancava solo la cerimonia, quando cioè la sposa veniva condotta nella casa dello sposo. Il dubbio di Giuseppe era sul ruolo che egli personalmente doveva avere nell’avvenimento, e l’angelo lo rassicura, Giuseppe dovrà imporre il nome al Bambino, cioè dovrà essere il suo padre legale (putativo) – perché il nome veniva dato dal padre; in questo modo Giuseppe si è sentito libero dal turbamento, dallo sconcerto e dal dubbio.

Attraverso Gesù si potrà realizzare quella festa di nozze annunciata fra Dio e l’umanità, l’abbiamo ascoltata nella prima lettura “nessuno ti dirà più abbandonata,…ma tu sarai chiamata sposata”.

Perché questo si realizzi pienamente è importante che ciascuno di noi accolga l’offerta d’amore, come è scritto:”in questo si è manifestato l’amore di Dio per noi, non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione”. L’amore quindi si fa sacrificio per riscattarci dal peccato. Accogliamo dunque Cristo, ascoltiamo e crediamo, praticando la sua Parola per ottenere questa grazia che ci salva ed essere secondo la profezia anche noi: terra “sposata” da Dio e suo “compiacimento” per vivere e gustare la pienezza del suo amore.

 

 

 

DAVANTI A TE, SIGNORE
DAVANTI A TE, SIGNORE

OROSCOPO di vita Scout

  clicca l'icona!!!!!!!!!!!!!!

Oroscopo di Vita Scout.pps
Presentazione Microsoft Power Point 5.8 MB

W gli Scouts

Nel bosco c'è

la luce

per un buon cammino..