Tempo di Natale - Natale del Signore (Matteo)

EPIFANIA DEL SIGNORE

Is 60,1-6/Sal 71/ Ef 3,2-3.5-6/ Matteo 2,1-12

Alcuni sapienti dell'Oriente giungono a Betlemme proprio quando nasce il Figlio dell'Altissimo. Al re Erode, spaventato per questa presenza, ma per di più di perdere il regno,chiedono l'indirizzo del nascituro,e lui pure chiede di essere informato appena trovato,per compiere giusta riverenza. Questi illustri, trovano la casa dove alloggia il Bambino, lo riconoscono come Signore, l'Immortale e sacerdote;Lui che avevano atteso e cercato, e offrono oro al re,mirra a colui che non morirà mai, incenso al sacerdote. Riconoscono la vera dignità: regale sacerdotale e profetica. Con la gioia nel cuore per tale scoperta condotta a buon fine, ritornano a casa loro, ma per un'altra strada, perchè informati dall'alto della cattiveria del tiranno Erode.
TRACCIA di RIFLESSIONE:

 

Il racconto del Vangelo ci presenta non solo l’episodio dei Magi, ma soprattutto il suo tema principale – cioè Gesù è venuto per salvare tutti gli uomini, non solo quelli del suo popolo, ma anche i pagani che ancora non conoscevano Dio. Il Vangelo ci dice che ora è compiuta l’antica profezia di Isaia che abbiamo ascoltato nella prima lettura. E’ questo infatti il segreto di Dio (il mistero) che viene presentato nella seconda lettura riferitoci da Paolo nella lettera ai cristiani di Efeso. La Chiesa è convocazione di tutti i popoli voluta come nuova alleanza co Dio. Cristo propone il suo messaggio a tutti i popoli tanto che la Chiesa è necessariamente missionaria – cattolica – cioè universale. La celebrazione odierna è quindi festa della Chiesa, perché tutti gli uomini sono invitati a parteciparvi. Nella Chiesa è viva la presenza del Signore, una presenza unificatrice. La chiamata dei Magi mediante la stella, simbolo del Cristo, segna l’adempimento delle antiche profezie che preannunciavano la chiamata dei pagani alla fede.

1 Lettura: nella prima lettura leggiamo come la gloria del Signore brilli su Gerusalemme: il profeta la vede come il luogo verso cui tutti i popoli convergeranno per lodare Dio e offrirgli “ oro e incenso “. La venuta dei Magi porta a compimento la visione esaltante di Isaia; o meglio, tutte le nazioni della terra riconosceranno in Gesù il loro Re.

2 Lettura: Gli Ebrei, eletti per primi, come i pagani sono chiamati alla fede in Cristo e alla condivisione dell’eredità eterna con lui. La salvezza è universale: infatti la Chiesa è detta “ una, santa e cattolica “. In essa non c’è distinzione de razze: il Vangelo è predicato a tutte le genti, perché formino una comunione, la Chiesa. Dobbiamo sentire la vocazione missionaria e dobbiamo evitare le divisioni, i contrasti tra noi, perché partecipi della stessa grazia e stessa promessa di Cristo.

Vangelo – Quale contrasto tra l’indifferenza e l’ignoranza dei sommi sacerdoti, tra la sospettosa ostilità di Erode e la gioiosa domanda dei Magi: “dov’è il Re dei Giudei che è nato?”. Vengono i lontani, che hanno visto la sua stella, e i vicini non si accorgono che è nato il Salvatore. Ai primi è data la felicità di incontrarlo e di adorarlo; i secondi cercano di soffocarlo perché non interessato dall’avvenimento. Anche noi abbiamo il Signore a due passi, nell’eucarestia conservato nelle nostre Chiese, e il nostro cuore rimane freddo e lontano da lui, pigro e senza interesse. La vera fede dà gioia e fervore.

 

Con questa celebrazione alla presenza dei Magi, si proclama la prima manifestazione di Cristo, Lui è la Luce e la salvezza, Dio viene incontro ad ogni uomo per mezzo di Cristo e colma tutte le aspettative degli uomini di ogni tempo. Ma chi sono i Magi? Certamente sono gente dedita allo studio, che partiti dall'Oriente sono venuti in Galilea per trovare conferma alla loro ricerca e intuizione religiosa, in quanto appassionati ricercatori di buone notizie. La loro ricerca li porterà davanti a Dio, al Dio bambino. La loro presenza in Gerusalemme porta molto scompiglio tra la gente e nei palazzi del sovrano, per la loro insolita domanda: dov'è nato il re dei Giudei? Già le antiche profezie lo annunciavano e ora si stanno avverando, non sono dunque leggende di poco conto, ma novità che turberà molti. La prima lettura ci suggerisce che l'umanità agli occhi di Dio è una sola grande famiglia, amata e redenta da Dio. Infatti sentiamo l'invito: Alzati, rivestiti di luce, perchè viene a te la tua luce, la gloria del Signore, brilla su di te. E ancora: Cammineranno i popoli alla tua luce e i re allo splendore del tuo sorgere. Nella lettera agli Efesini, Paolo ci rivela che tutto questo è grazia a lui affidata per nostro beneficio, per portare i pagani alla salvezza nell'unico popolo di Dio, che è la Chiesa, il corpo di Cristo. Cristo è dunque la nostra luce (sicurezza) e noi siamo chiamati a seguire la Luce (la sua parola). Così ogni dono di Dio diventa per noi Luce che ci permette di camminare alla Sua presenza. La stella luminosa accompagna e porta alla fede. Leggiamo infatti che i Magi quando rividero la stella che li precedeva, la seguirono e arrivarono al luogo dove era il Bambino (la fede li accompagna)e li offrirono i loro doni.A Gerusalemme, città della fede, occupata in tutt'altre occupazioni, non riconosce questo momento di grazia, qui la luce della stella scompare, per indicare la mancanza della vera fede.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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