- V Solennità (Luca)

ASSUNZIONE di MARIA al CIELO 15 AGOSTO

Ap 11,19 - 12,1-6.10/Sal 44,10-11;12;15b-16/ 1Cor 15,20-26/ Lc.11,27-28 .1,39-56

Nel celebrare la festa di Maria, che sale al cielo, la Madre del Signore e di tutti noi,per stare per sempre unita al suo Figlio,sentiamo in questa pagina del Vangelo un elogio semplice formulato da una donna del popolo rivolto a Gesù per la grandezza di sua Madre. La dice beata,Lei che in umiltà lo ha portato in grembo e lo ha allattato. Gesù approva questa lode,ma aggiunge che è più beato colui che ascolta la Parola e dopo l'ascolto e la preghiera la mette in pratica. Cioè p importante appropriarsi della Parola per osservarla. E' certamente un passaggio obbligato. Quando la Parola ci viene proposta,attende di essere accolta,e una volta interiorizzata può dare frutti di vera beatitudine.

TRACCIA DI RIFLESSIONE:

E' Maria che per prima e con fedeltà canta la grandezza e l'opera di Dio, l'opera della sua misericordia e ci insegna a cantare con Lei per lodare e magnificare e benedire il Signore.

Così noi abbiamo conosciuto la grandezza e bellezza del dono che Dio ci ha fatto nello scegliere per Se e, quindi anche per noi, questa donna così ricca di particolarità, tanto che con Elisabetta oggi anche noi cantiamo la Sua grandezza.

* “Beata colei che ha creduto".

Noi cantiamo la sua fede, la sua obbedienza, la sua umiltà, la disponibilità, l'abbandono in Dio, la fedeltà e la collaborazione incondizionata all'opera di Dio e del suo Figlio.

Oggi la cantiamo nella gloria di Dio unitamente al Figlio, generato per noi e per la nostra salvezza.

La diciamo beata, perchè possiede tutte quelle beatitudini pronunciate da Gesù quale programma nuovo di vita alla sua sequela per raggiungere il Regno.

Oggi è ancora cantata da tutte le generazioni, nelle litanie della Chiesa, che mettono in risalto l'opera che Dio ha preparato e compiuto tramite il Suo si.

Quel si, che pronunciato con fermezza e amore e ricco di fede, quel si che alle nozze di Cana ha chiesto ai servi per fare tutto quello che Lui avrebbe suggerito e così rimanere uniti al Suo Figlio e soprattutto nel credere alla Sua parola, di amore, di vita e di misericordia.
Lei è cantata la donna vestita di sole, di ogni bellezza sia spirituale che umana, Lei è vestita ora della gloria e dell'amore di Dio.

MESSA Vespertina -1Cr.15,3-4.15-16;16,1-2/Sal.131/1Cor.15,54-57/Lc.11,27-28

La – Dormitio Virginis – e l’assunzione, in Oriente e in Occidente, sono fra le feste più antiche. Questa testimonianza liturgica fu presentata e solennemente proclamata con la definizione del dogma da Pio XII nel 1950. L’umiltà di Maria oggi è glorificata; la sua divina maternità, che l’ha strettamente congiunta con il Figlio di Dio, la rende partecipe della sua stessa gloria del Signore risorto. La preghiera della Chiesa non può che essere questa: di poter un giorno condividere la pienezza della redenzione e della grazia insieme con Maria, madre di ogni credente.

Nella prima lettura troviamo che l’Arca è segno della presenza di Dio in mezzo al suo popolo: su di essa si posa in forma di nube la gloria di Dio. Essa suscita il canto di lode e di gioia, e i sacrifici del popolo. La liturgia trova in quell’arca come un’allusione e una prefigurazione di Maria, che ha portato nel grembo il Figlio di Dio.

Nella seconda lettura ci viene detto che la morte sarà vinta definitivamente anche in noi con la risurrezione, quando il nostro corpo, nato corruttibile, riceverà l’incorruttibilità; quando cioè saremo sottratti completamente alle conseguenze del peccato. La vittoria della risurrezione è promessa anche ai credenti in Cristo. In Maria questa speranza è già realtà anticipata.

Nel Vangelo – La ragione profonda per cui Maria è beata è la sua fede con la quale ha aderito alla parola di Dio e ha consentito a essere la madre di Gesù e lo ha concepito “ prima nello spirito che nella carne ”. Per ogni cristiano la beatitudine viene nell’affidare fiduciosamente la propria esistenza al disegno di Dio. Su questa fede è maturata la gloria di Maria.

15 Agosto:

Nel Vangelo di questa celebrazione festiva, abbiamo ascoltato, attraverso l’evangelista Luca, il canto di ringraziamento, di lode e di fede della Vergine Maria. In questo canto tutto il corpo e la sensibilità è inondato della più pura gioia nel Regno di Dio, e non soltanto il cuore e l’anima della Vergine. La fede dei credenti in questa verità della Assunta in cielo, corpo e anima, è dichiarata ufficialmente dalla Chiesa – attraverso Maria, la sorte di tutti i salvati per il Regno. Dobbiamo saper vedere, anche nella nostra realtà corporea, i segni della salvezza che Cristo ha portato. Nella gloria del suo corpo assunta in cielo, Maria, appare già come figura della Chiesa, simbolo di ciascuno di noi, chiamato alla vera vita e alla gioia piena con Cristo risorto. Maria canta la grandezza che Dio ha operato in lei tramite lei: - grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente -. Questo canto esprime in modo solenne l’esaltazione di colei che ora tutti e per sempre diranno beata, perché ha creduto alla parola del Signore.

Nella prima lettura già viene presentata la figura di Maria: - Apparve una donna vestita di sole -. Lo splendore di questa donna sta nel fatto che Dio l’ha scelta come la madre del suo Figlio, la preservata dalla nascita dal peccato originale e la associata all’opera della salvezza, lei è l’unica creatura che ha trionfato, per la sua bellezza interiore, sul drago nemico dell’uomo.

Nella seconda lettura Paolo canta la grandezza del Figlio di questa donna: - Cristo è la primizia dei risorti -. E’ Cristo che risorgendo per primo dai morti, apre la via a tutti i redenti col suo sacrificio. Maria con la sua assunzione al cielo anticipa su tutti la gloria della risurrezione.

  • L’arca dell’alleanza, simbolo della presenza di Dio in mezzo al suo popolo, è simbolo di Maria innalzata nelle gloria.
  • La vittoria della risurrezione è promessa ai credenti. In Maria assunta, è già realtà e non più speranza.
  • Maria è beata perché ha aderito a Cristo con fede umile, e ha concepito il Figlio, prima nello spirito e poi nella carne.  

 

 

 

 

 

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