Quaresima - V Domenica (Giovanni)

Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto.

Ger 31,31-34 /Sal 50 / Eb 5,7-9 / Gv.12,20-33

Durante il tempo della feste pasquali, molti greci erano saliti a Gerusalemme e volevano vedere Gesù, perchè avevano sentito parlare di Lui. Si rivolgono a Filippo, che era del posto, questi andò da Andrea, insieme conducono i pellegrini a Gesù. Nel frattempo Gesù stava dicendo che era giunta l'ora di essere glorificato dal Padre;poi approfitta della presenza dei pellegrini insegnando che se il chicco caduto in terra, non muore, rimane solo senza produrre frutto. Parla cioè di Se stesso, perchè per ottenere la salvezza, è importante che Lui si doni alla morte, perchè solo la Sua morte, assicurerà la Vita Nuova a tutti. Durante questo Suo insegnamento, dal cielo si fa sentire una voce,come un tuono,e dicono: "Un Angelo gli ha parlato" Gesù conferma che quella voce era per loro, perchè accogliessero la verità annunciata, che Lui sarà elevato da terra, attirerà a se tutti coloro che crederanno.

TRACCIA di RIFLESSIONE:

 

Il brano evangelico ci presenta un’altra immagine del mistero di morte e di risurrezione di Cristo, un altro simbolo del nostro battesimo. Parlando di se stesso, Gesù, della sua prossima morte e risurrezione, usa l’immagine del chicco di grano che, caduto per terra, muore, ma proprio in quel momento diventa seme di una nuova spiga viva, di una vita centuplicata: così il Cristo sulla croce sembra schiacciato dal male, vinto dalla malvagità degli uomini: ma è proprio in quel momento che il suo amore si manifesta in tutta la sua grandezza, vince e conquista il cuore degli uomini. Questa vittoria appare in tutta la sua luce mediante la risurrezione.

1 lettura: “concluderò un’alleanza nuova”. E’ annunziato il tempo di un’alleanza che lega Dio nell’intimo del cuore. Allora l’osservanza dei comandamenti non sarà la sopportazione di un peso fastidioso ed esteriore, ma verrà scritta nell’anima da Dio stesso, con il perdono dei peccati. Sappiamo bene che questo tempo preannunziato è già venuto: nel sacrificio della croce Cristo ha stabilito l’alleanza nuova. Egli stesso alla Cena ha detto offrendo il calice: “Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue”: da questo sacrificio, dal suo fianco aperto sarebbe sgorgato lo Spirito. Ricevendo

l’ Eucarestia e lo Spirito noi entriamo in questa alleanza nuova.

2 lettura: “Imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza”. Non dobbiamo trascurare l’aspetto doloroso della nostra redenzione, cioè la sofferenza e il sacrificio del Figlio di Dio sulla croce, la sua consegna al Padre, richiamandolo dalla morte con la risurrezione. Per questa obbedienza, che ce lo ha reso intimamente socio e partecipe della nostra umanità, il suo sacrificio è stato gradito e noi siamo stati salvati. Dobbiamo sentirci in comunione con l’obbedienza di Gesù: questo vuol dire fare la volontà di Dio. L’aiuto di Gesù continua, ed è garanzia della sua fedeltà e grazia per la nostra risposta.

Vangelo – “Se il chicco di grano muore, produce frutto”. Quando riferiscono a Gesù che c’è gente che lo vuol incontrare, egli si presenta nel suo stato di passione, che è insieme di esaltazione. Non si deve attendere una presenza abbagliante, che susciti stupore o attraenza umana. Gesù è uno che sta per perdere la vita, che sta compiendo la volontà di Dio con la sua morte, una morte che è come il disfarsi di un grano che si moltiplica. Gesù è in attesa dell’ora della sua glorificazione, e l’innalzamento della croce avrà come effetto di abbattere il “principe di questo mondo”; allora egli sarà il punto di attrazione e di convergenza di tutti gli uomini, la forza più profonda e più attiva nel cuore del mondo che ora palpita nell’Eucarestia.

Interessante la richiesta che oggi troviamo nella pagina del Vangelo, potrebbe essere anche la nostra domanda in questo tempo particolare della quaresima per incontrare e conoscere meglio per seguire direttamente il Signore, ma noi siamo piuttosto distratti da tante cose del mondo che ...non riusciamo neppure a pensare: Vogliamo vedere Gesù. Sono dei Greci che hanno sentito parlare di Lui, e ora chiedono di incontrarlo, e lo chiedono a Filippo. Se questo desiderio è anche in noi, sappiamo come comportarci? Già in questo momento ci troviamo in ascolto, non importa il luogo ne le persone che sono con noi, c'è Lui. Ora mettiamoci in ascolto della sua parola. Accogliamo e crediamo a questa parola, noi possiamo già incominciare a vederlo, la sua parola ci presenta già la sua persona, la sua vita e le sue opere. Se la nostra fede è sincera, noi condividiamo la sua vita, perchè Lui è venuto per darci la vita. Se la sua vita è in noi, noi non possiamo rimanere freddi, ma cominciamo ad annunciare a tutti che abbiamo visto il Signore, si certamente con gli occhi della fede, ma sono quelli che ci danno più sicurezza. Chi ama vede sempre bene, chi ama crede, e riconosce il Gesù presentato ai pastori, ai Magi, quello che si è fermato nel Tempio con i dottori, quello battezzato nel Giordano, quello che il Padre e lo Spirito hanno confermato con la loro presenza. Non dobbiamo poi dimenticare quello che si è presentato con la sua vita come il servo di tutti, obbediente fino alla morte per condividere con noi il progetto di Dio.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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