Il nuovo Papa è il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio (77 anni), che assume il nome di Francesco. Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, è stato creato cardinale il 21 febbraio 2001. Dal 28 febbraio 1998 è arcivescovo di Buenos Aires. Cardinale di grande esperienza, era già tra i papabili nel Conclave del 2005. Fu proprio lui, secondo alcune ricostruzioni, a contendere a Ratzinger l’elezione nelll’aprile di 8 anni fa. E risultò il secondo più votato dopo lo stesso Benedetto XVI. Appena affaciatosi dalla finestra ha ringraziato tutti e, dopo una battuta sulla sua provenienza ( i colleghi cardinali che hanno scelto un vescovo di Roma lo sono "andati a prendere alla fine del mondo"), ha recitato l’ave Maria.  Poi un breve discorso: "Prima di tutto vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito Benedetto XVI: preghiamo tutti insieme per lui, il Signore lo benedica, la Madonna lo custodisca. Grazie per l’accoglienza, pregate per me e ci vediamo presto. Domani voglio andare a pregare la madonna perché custodisca tutta Roma".Congedandosi dai fedeli in piazza San Pietro, a Papa Francesco scappa un "buenas tardes", subito corretto con "buonanotte".

"Fratelli e sorelle, buonasera. Voi sapete che il dovere del Conclave è di dare un Vescovo a Roma,. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo.

"Cominciamo questo cammino, un cammino di fratellanza, d'amore, di fiducia fra noi. Preghiamo sempre per noi, l'uno per l'altro. Preghiamo per tutto il mondo. Perché ci sia una grande fratellanza."
"Mi auguro che questo cammino di Chiesa che oggi cominciamo sia fruttuoso per l'evangelizzazione di questa bella città"


"E ora dovrei dave la benedizione, ma prima vi chiedo di pregare il Signore, che bendica questa benedizione, chiedendo la preghiera per il suo vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me".

 

Habemus  Papam

Questo è l’annuncio che,
dalla piazza di s. Pietro in Roma,
si è propagato in tutto il mondo.
Il suo nome e la sua nazione,
non sono importanti per noi, è

l'Ecc. e Rev. Cardinale

JORGE MARIO BERGOGLI

col nome di Papa FRANCESCO
uno dei nostri tanti fratelli nella fede,

scelto tra altri fratelli ad essere:
Maestro, Pastore e Guida.
Lui, certamente, non si aspettava
questa elezione per la missione, ma tra coloro
che lo hanno preferito tra tanti,
c’era una guida dall’alto,
così ora si sentono insieme responsabili
e impegnati per un buon funzionamento,
nel condurre la barca di Pietro.
Il suo primo saluto, nel presentarsi pubblicamente
dal balcone alla affollata piazza,
è stato semplice, poche parole, ma
cariche di amicizia e un augurio
con la sua prima
benedizione da Pontefice.
Ora lui è per noi:
Maestro, ci accompagnerà nel ricordarci
l’insegnamento, del Maestro divino, che
ha consegnato al primo dei suoi
apostoli, a Pietro, perché ora
lui per noi, è proprio Pietro.
Pastore, ci accompagnerà, passo passo,
per i sentieri della verità e della carità,
portandoci in quei pascoli dove
si respira aria salutare
per i doni che ci verranno elargiti.
Guida, è lui che, quale responsabile del gregge,
ci indicherà la via retta,
un giusto comportamento da tenere,
perché le nostre scelte corrispondano
sempre ai Comandamenti guida.
E’, per noi, soprattutto Sacerdote.
E’ il consacrato del Signore,
sarà lui a guidare la nostra preghiera,
perché possa elevarsi al cielo
come un inno di gratitudine,
per il dono che ora la Chiesa
ha ricevuto nella sua persona,
 per la sua vita.
E’ questa una presenza viva dell’amore di Cristo.

La scelta.

 

La scelta del nome è sempre,

lo dobbiamo dire,

un problema piuttosto difficile,

ogni scelta di per se esprime

un qualcosa che impegni

ad un modo nuovo di pensare,

guardare e rinnovare la vita.

Anche i genitori, molto spesso,

si combattono per trovare

un nome adatto per i figli,

un nome però,

che piaccia ad entrambi.

Certamente il nome deve piacere,

deve significare qualcosa di nuovo,

una volta scelto, per la vita

degli sposi e della famiglia.

L’attuale Pontefice, non ha fatto

fatica a chiamarsi con un nome,

che di per sé è un programma:

“ Francesco “.

Un nome che certamente conosceva molto bene.

Un nome che dice:

povertà, fraternità, pace con il creato,

con gli uomini e di conseguenza con Dio.

Francesco è l’uomo obbediente,

alla voce del Crocefisso di s. Damiano:

“ Francesco, ripara la mia Chiesa”.

Questo nome ha suggerito al Pontefice,

un programma significativo,

la vita di un uomo semplice che ha

saputo governare il suo cuore e,

guidare altri cuori a ritrovare

la strada che avevano smarrita.

Così con la sua parola semplice e,

con piccoli nuovi segni,

rinnova il cuore dei credenti che già

lo applaudono con simpatia.

Anche a noi,

è stato donato un nome, ci è offerto

un programma da sviluppare,

dai nostri che ci hanno accolto

all’inizio della nostra vita.

E’ un programma che suggerisce:

l’amore deve dire sempre

l’ultima parola.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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per un buon cammino..