I Sacramenti.
Con papa Francesco.
di fra Giovanni Balestra.
Col nuovo anno, papa Francesco inizia la spiegazione sui Sacramenti.
Dopo il consueto saluto agli intervenuti in piazza san Pietro, Francesco ci ricorda subito che noi “siamo chiamati a vivere il Battesimo ogni giorno”, per questo chiede ai presenti di informarsi
del giorno della nuova rinascita avvenuta appunto con il sacramento del Battesimo.

Su questo sacramento si fonda la nostra fede che come membra ci unisce intimamente al Cristo e alla sua Chiesa. Insieme ai sacramenti dell’Eucarestia e della Cresima, che sono il cammino della “iniziazione cristiana” forma un grande e unico evento sacramentale che ci unisce a Cristo e fa di noi un segno vivo della sua presenza e del suo grande amore.


E’ necessario il Battesimo?
Per vivere da cristiani, il Battesimo è necessario, perché per seguire Gesù, come dice l’apostolo Paolo, noi siamo stati battezzati nella sua morte e dunque siamo stati sepolti con lui per risorgere come lui per la gloria di Dio Padre. Solo in questa maniera possiamo vivere una vita nuova. (Rm.6,3-4). E’ questo un atto che tocca in profondità tutta la nostra esistenza. Non è un atto formale. Chi è battezzato viene immerso in quella sorgente inesauribile di vita che è la morte di Gesù, l’atto più grande d’amore che noi conosciamo in tutta la storia. Infatti, grazie a questo atto d’amore, noi possiamo vivere una
vita nuova, non più schiavi del male, del peccato e della morte, ma in piena comunione con Dio e con tutti i fratelli.

E’ in forza del Battesimo che siamo liberati dal peccato originale.
Pochi ricordano la data del proprio Battesimo, perché ricevuto da piccoli, è importante conoscerla, perché quel giorno siamo stati immersi in quella corrente di salvezza che è Gesù. Conoscere la data del proprio Battesimo è conoscere una data felice, è il giorno più bello.
Non ricordarlo è motivo di dimenticare quello che il Signore, in quel giorno, ha fatto di noi e in noi, il dono grande della nuova vita che abbiamo ricevuto.
Non è un evento avvenuto nel passato e neppure per nostra volontà, ma dei genitori, per cui in noi non vi è più alcuna incidenza per la nostra vita.
Ma noi siamo chiamati a vivere il nostro Battesimo come realtà attuale della nostra esistenza.
Il fatto di rimanere nella Chiesa, di seguire Gesù, anche con tutte le nostre debolezze, lo dobbiamo al Battesimo, attraverso il quale siamo diventate - nuove creature - e ci siamo rivestiti di Cristo.
E’ sempre attraverso il dono del Battesimo che siamo stati liberati dal peccato originale e siamo chiamati ad una nuova relazione di Gesù con Dio nostro Padre; anche noi ora, siamo portatori di una speranza nuova, e ci troviamo sulla strada della salvezza e della vita.
La speranza non delude mai, e nessuno potrà mai toglierla dal nostro cuore.

Il perdono e l’amore.
Grazie al sacramento del Battesimo, diventati nuove creature, siamo in grado di perdonare e di amare anche chi ci offende e ci fa del male; e in più ci viene offerta l’occasione di riconoscere sempre nei poveri e negli ultimi il volto del Signore, che viene a visitarci e si fa vicino a ciascuno di noi.
Tutto è possibile grazie alla forza del Battesimo vissuto ogni giorno, e l’incontro con i bisognosi e sofferenti ci arrecherà non fastidi, ma grande gioia.

Il Battesimo.
Nessuna persona può battezzarsi da sola, il Battesimo va chiesto, desiderato, abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ci conferisca questo Sacramento nel nome del Signore.
Il Battesimo è un dono che viene elargito in un contesto di sollecitudine e di condivisione fraterna.
E’ una catena di grazia che continua nella storia, uno battezza l’altro e così via nel tempo e in tutti i luoghi. Questo comportamento è un atto di filiazione alla Chiesa.
In ogni celebrazione del Battesimo conosciamo i momenti più genuini della Chiesa, perché quale una madre continua a generare nuovi figli in Cristo, nella fecondità dello Spirito Santo.
Dobbiamo, nella preghiera, saper chiedere al Signore di sperimentare questa grazia ricevuta, ogni giorno e sempre più, perché incontrandoci come fratelli, possiamo manifestarci quali veri figli di Dio, veri membri della sua Chiesa.
In ultimo, nel salutare tutti i convenuti, ancora Francesco chiede di conoscere, di informarsi sulla data del nostro Battesimo, perché è un giorno di festa.

 

I Sacramenti
Il Battesimo – continuazione
“col Battesimo si è discepoli e missionari”
Nel secondo incontro sul Battesimo, papa Francesco ci ricorda che nessuno si salva da solo, perché la fede cristiana nasce e vive nella Chiesa. 

Il Battesimo inoltre ci rende membri del corpo di Cristo e quindi del popolo di Dio. Già i santi padri della Chiesa affermavano che coloro che ricevono il Battesimo vengono incorporati a Cristo quasi come un suo membro e aggregato alla comunità dei fedeli, di un popolo in cammino, peregrinante nella storia. Come la vita umana si trasmette di generazione in generazione, così al fonte battesimale si trasmette la grazia con la quale tutto il popolo cristiano cammina nel tempo, come un fiume che irrigando la terra diffonde intorno la benedizione di Dio. Come al comando di Gesù, che troviamo nel Vangelo, i discepoli sono andati a battezzare, così quella missione continua
ancora oggi nel mondo come una catena che trasmette la fede. Noi tutti, dice Francesco, siamo un anello di questa grande catena che ci unisce in tutto il mondo.
LA GRAZIA. La grazia di Dio è così comunicabile come un fiume che irriga, ecco perché siamo invitati a trasmettere la fede con il Battesimo ai nostri bambini, perché una volta adulti, possano trasmetterla ai loro figli. Noi siamo il popolo di Dio che trasmette la fede camminando sulle vie del mondo.
DISCEPOLI – MISSIONARI.  Attraverso la trasmissione della fede con il Battesimo, noi diventiamo discepoli missionari che portano il Vangelo nel mondo. Prima discepoli per stare con Cristo e imparare dalla sua Parola e, accogliere la fede, poi missionari perché la nostra vita testimoni che la Parola è viva dentro di noi e la trasmette. Ogni battezzato, diventa un soggetto attivo di evangelizzazione, qualsiasi sia la sua funzione e il grado di istruzione, nella chiesa. Così in ciascuno di noi il Battesimo dona la Grazia e trasmette la Fede. Il discepolo di Cristo non si accontenta di esserlo per poco tempo, lo si
è per tutta la vita, perché c’è molto da imparare una volta che si è con cristo e di conseguenza si è missionari nel luogo della nostra vita. Così capita che il più piccolo sia missionario e il grande ancora discepolo. Ugualmente nella Chiesa, tutti, sacerdoti, vescovi e il papa sono discepoli per fare il bene ed essere di conseguenza missionari per trasmettere la fede.
LA CONFESSIONE della fede. Nella vocazione cristiana vive un legame indissolubile tra la dimensione mistica e quella missionaria che sono radicate nel Battesimo, perché accogliendo lo Spirito Santo diventiamo capaci di - confessare – che Gesù è Figlio di Dio e di chiamare Dio come nostro Padre. Attraverso il Battesimo siamo chiamati a vivere e trasmettere la comunione con la Trinità.
LA SALVEZZA. Nessuno può salvarsi da solo perché siamo comunità di credenti, siamo popolo di Dio e nella comunità tutti sperimentiamo la bellezza della condivisione, l’esperienza dell’amore che ci precede, e ugualmente si è chiamati ad essere “canali” della grazia, anche se carichi di limiti e di peccati. La dimensione comunitaria non è una “cornice”, ma è parte viva della vita cristiana, di testimonianza e di evangelizzazione. La fede cristiana nasce e vive nella Chiesa, tanto che le famiglie e la Chiesa tutta celebrano l’incorporazione di un nuovo membro a Cristo e alla sua comunità.
TESTIMONIANZA VIVA. Papa Francesco ricorda come in Giappone agli inizi del XVII secolo, la comunità cristiana subì una dura persecuzione, molti fedeli e sacerdoti uccisi, altri espulsi. Ma i cristiani non si scoraggiarono e, sebbene soli e senza sacerdoti, continuarono a battezzare i loro figli, così la fede si comunicava e si praticava con la preghiera nel nascondimento. Infatti ogni uomo in casi particolari, può amministrare il Battesimo secondo l’intenzione della Chiesa. Due secoli dopo, col ritorno dei missionari, dai nascondigli uscirono migliaia di cristiani e la Chiesa poté nuovamente fiorire, perché la fede era sopravvissuta con la grazia del loro Battesimo. Il popolo di Dio va avanti così, trasmette la fede col Battesimo, battezzando i propri figli e mantenendo lo spirito comunitario, perché erano diventati un solo corpo in Cristo, sebbene isolati ma sempre membra della Chiesa. E’ in questa fermezza che vive e si rinnova la fede della Chiesa.

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