DOMENICA di Pasqua -  (Giovanni)

Egli doveva risuscitare dai morti - PASQUA di RESURREZIONE -

At 10,34.37-43/Sal.117/ Col 3,1-4 o 1 Cor 5,6-8/ Gv. 20,1-9 o

 Lc. 24,1-12

Tutta la sua predicazione ed anche mortificazione, tutto il bene fatto al povero come al disgraziato, malato o affamato, al peccatore incallito non poteva che portare a questo grande momento per dar conferma che veramente Lui era ed è il Signore. Venuto in mezzo a noi, si è fatto uno di noi nella debolezza e nel bisogno, eccetto il peccato, per salvarci dal nostro pantano. Questa sua forza e potenza già prima annunciata e dimostrata contro l'antico tentatore, che dopo i quaranta giorni di digiuno coglie la sua debolezza per provarlo, ma non riesce a dominarlo. Ed ecco che le donne, quali prime messaggere e testimoni del grande avvenimento corrono da Pietro e dall'altro discepolo che il Maestro amava per riferire l'accaduto, i due corrono insieme verso il sepolcro per accertare la parola appena ricevuta. Meraviglia e timore, la tomba è vuota. Il Maestro ha mantenuto la promessa: "il terzo giorno risorgerò", la morte è stata sconfitta l'uomo è stato perdonato,è festa nei nostri cuori. Alleluia!
TRACCIA di RIFLESSIONE:

La predicazione evangelica degli apostoli fu l'annuncio della resurrezione del Signore, che riflette la sua luce su tutto il mistero di Cristo Figlio di Dio, il quale si è fatto uomo ed è morto affinché chi crede in lui ottenga la salvezza. Risorti con Cristo, la nostra visita è "ormai nascosta con Cristo in Dio" e il nostro pensiero è nella gloria che ci aspetta; l'impreparazione dei discepoli di Cristo di fronte alla Risurrezione (ci dice il Vangelo) esalta l'imprevedibilità e novità assoluta dell'evento, la cui certezza risale innanzi tutto alla parola di Dio, cioè all'impegno del Padre di glorificare il Figlio per avere egli compiuto fino alla croce la sua volontà. La promessa di Gesù trova anche oggi pieno compimento, è Risorto. Il giorno dopo il sabato, Maria di Magdala sale al sepolcro. Due giovani nel sepolcro rimproverano questa ricerca, ricordando che Gesù aveva annunziato la sua risurrezione.  La pietra è ribaltata, il sepolcro è vuoto, il lenzuolo è al suo posto, il sudario piegato in un luogo a parte. Lei la prima messaggera annuncia ai discepoli quello che è accaduto. Così Pietro e Giovanni vanno al sepolcro, Giovanni vi arriva per primo...non entra e attende Pietro, entra, vede e crede. I discepoli avevano sentito da Gesù che egli sarebbe risorto il terzo giorno, quella parola non aveva generato una vera certezza, quella parola non aveva generato una vera certezza. Era più forte la constatazione della morte, che sembrava naturalmente l’ultima parola.Con queste poche battute riguardanti quel fatto stupendo che ancora oggi tutto il mondo ricorda, si dice che la resurrezione esiste veramente, il Signore è risorto. E vi sono i testimoni. Ma come è possibile che uno risorga? Anche noi siamo chiamati a risorgere, solo però se saremo trovati in Cristo. La testimonianza di Pietro è fondamentale sulla resurrezione di Cristo, come Giovanni è modello per coloro che vedono e credono. Così gli apostoli possono vantarsi di aver mangiato e bevuto con il Risorto. Noi oggi siamo i chiamati ad essere testimoni della resurrezione attraverso la nostra vita di fede, per l'annuncio ricevuto. Così la resurrezione conferma che l'uomo non è fatto per la terra, ma la sua vera dimora è Dio. La Pasqua è passaggio da un modo di essere ad un altro, dal peccato alla grazia. Paolo ci invita a cercare le cose di lassù, dove è Cristo nella gloria. Vado a prepararvi un posto, ci diceva già allora quando era con noi. Attraverso la sua morte e resurrezione ora questo posto è preparato.

 

 

 

 

PASQUA di RESURREZIONE    - Messa vespertina

Atti 10,34.37-43 / Sal  117  / Col 3,1-4 / Lc 24,13-35  -  Stolti e tardi di cuore

 

*La Pasqua di risurrezione è l’evento più importante della vita di Gesù e diventa fondamento sicuro nella vita della Chiesa.

*Più volte Gesù si è manifestato e anche a persone diverse per dar prova che Lui era veramente vivo,e lo ha fatto già al mattino di Pasqua alle donne salite al Sepolcro e alla sera nel cenacolo e ancora con i viandanti di Emmaus.

*Questa sera di Pasqua il Vangelo ci riporta il fatto dei due discepoli che si allontanano sfiduciati per tutto l’accaduto da Gerusalemme,temendo il peggio per i seguaci di Gesù. Le loro speranze sono tutte crollate e lasciano ogni cosa.

*Gesù si affianca a loro lungo la strada e senza farsi riconoscere,vedendo in loro delusione,si fa raccontare tutto fingendo di non conoscere l’accaduto;raccontano ogni cosa e alla fine:”noi speravamo che fosse lui”

*E’ questa la loro delusione,lo credevano un liberatore politico,ma era l’idea sbagliata del messianismo di Gesù.

*Appena finiscono di raccontare, il viandante interviene:”o stolti e tardi di cuore…” spiega quindi loro le Scritture fino ai profeti che parlavano di Lui. Tutto quanto quindi era stato previsto e predetto tanto da significare che Gesù era proprio il Cristo, l’Unto di Dio.

*Più volte Gesù aveva accennato alla sua dipartita e i suoi non vi hanno fatto attenzione e non hanno voluto credere che il Cristo doveva passare per la via della croce,questa infatti era la strada scelta da Dio.

*Le sue parole riaccendono la fede nel cuore dei due tanto da ritornare subito indietro,dopo che Gesù si manifesta nello spezzare il pane,questo segno era da loro ben conosciuto e si dicevano:”non ci ardeva forse il cuore nel petto…”

Ma Gesù scomparve.

*L’evangelista in questo racconto vede anche la nostra delusione e la nostra sfiducia: non riusciamo mai ad entrare nei disegni di Dio e non riusciamo a capire il valore del nostro soffrire. Se è Risorto, dov’è? Ci chiediamo.

*”Sono con voi tutti i giorni.. non vi lascerò orfani…ritornerò a voi..”

*Anche noi come i due discepoli dobbiamo ancora comprendere le scritture che costituiscono un unico libro,e questo libro è Cristo.

*Lo riconosciamo nell’Eucarestia, nello spezzare il pane?, nella preghiera e nell’amore fraterno.

*L’insistenza in queste cose favorisce il riconoscere e seguire Cristo. 

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