Tempo di Natale - Epifania del Signore (Matteo) - C

Siamo venuti dall'Oriente per adorare il Re Signore - C - 6 GENNAIO

Is 60,1-6/Sal 71 EF 3,2-3.5-6/ Mt. 2,1-12

Alcuni sapienti dall'Oriente giungono a Betlemme proprio quando nasce il figlio dell'Altissimo. Al re Erode, spaventato di perdere il trono, chiedono l'indirizzo del nascituro, e altrettanto lui chiede di essere informato appena trovato, per compiere giusta riverenza. Questi illustri trovano la casa dove alloggia il bambino, lo riconoscono quale Signore; Lui che avevano atteso e cercato e offrono: oro al re, incenso al sacerdote e mirra all'uomo che dovrà risorgere dai morti. Riconoscono cioè la sua vera dignità, regale, sacerdotale e profetica. Con la gioia nel cuore per la scoperta condotta a buon fine, ritornano a casa loro,ma per un'altra strada.

TRACCIA di RIFLESSIONE:

 

“ I popoli cammineranno alla tua luce “.

Israele fu incaricato di compiere la missione di riunire tutti i popoli nella discendenza di Abramo e di realizzare così la promessa dell’universalismo. Israele credette erroneamente di formare questa unità con un certo numero di pratiche particolari: la legge, il sabato e la circoncisione. Olo la fede di Abramo sarebbe stata capace di riunire tutte le nazioni e gli Ebrei non hanno saputo svincolarla dalle loro pratiche legali. L’annuncio di un nuovo popolo di Dio, a dimensioni universali, prefigurato e preparato nel popolo eletto, si realizza pienamente in Cristo nel quale converge e si ricapitola tutto il piano di Dio. In lui tutto ciò che era diviso ritrova l’unità. Convocando i Magi dall’Oriente, Gesù incomincia a riunire i popoli, a dare unità alla grande famiglia umana, la quale sarà realizzata perfettamente quando la fede in Cristo farà cadere le barriere esistenti fra gli uomini e nell’unità della fede tutti si sentiranno figli di Dio, ugualmente redenti e fratelli tra loro. Questo popolo nuovo è la Chiesa, attraverso i secoli essa realizza e testimonia la chiamata universale di tutti gli uomini alla salvezza per l’opera unificatrice di Cristo. Una moltitudine di razze, popoli e di lingue, salutano in Dio il Re delle nazioni, abiteranno nella nuova Gerusalemme, dove la famiglia umana ritroverà la propria unità.

1 Lettura: in questo passo leggiamo come la Gloria del Signore si manifesta in Gerusalemme: il profeta la vede come il luogo dove tutti i popoli convergono per lodare Dio e portare doni. La venuta dei Magi porta a compimento questa visione del profeta ove tutte le nazioni riconoscono in Gesù il loro re.

2 Lettura: questo brano ci ricorda che la salvezza è universale, la Chiesa è detta: Una – Santa – Cattolica. Quindi nessuna distinzione di razze: il Vangelo è predicato a tutte le genti perché formino l’unica Chiesa. Dobbiamo quindi sentirci missionari anche in casa nostra e dobbiamo in particolare evitare i contrasti e le divisioni, perché partecipiamo della stessa grazia e della promessa del Cristo.

Vangelo – in questo brano scopriamo la fede e il coraggio dei Magi che giungono, superando molte difficoltà, al luogo dove la stella che li aveva accompagnati si è fermata. La luce della stella è la fede viva che permette di riconoscere nel Bambino della mangiatoia il Figlio di Dio. Mentre Gerusalemme nei suoi capi, re e sacerdoti dorme, ed è preoccupata solo in affari, i semplici trovano in Betlemme, luogo di pace e città del pane, la vera luce e pace degli uomini.    

 

Con questa celebrazione davanti alla presenza dei Magi, si proclama la prima manifestazione di Cristo, Lui Luce e salvezza. Dio viene incontro ad ogni uomo per mezzo di Cristo e colma tutte le aspettative degli uomini di ogni tempo. Chi sono questi magi? Sono studiosi, che partiti dall'oriente cercano conferma di ciò che hanno letto e sentito sul Messia che deve nascere, vi è un misto di religione e di intuizioni scientifiche del tempo, curiosi appassionati nella ricerca di ciò che può accadere nel nostro mondo. La loro curiosità li condurrà fino al Dio bambino in Betlemme. Per questa loro presenza in Gerusalemme, la popolazione è turbata e così anche la corte del re Erode, specialmente per la domanda: dove è nato il re? Già le antiche profezie, dimenticate, ora si stanno avverando, non sono favole da raccontare, ma un messaggio da accogliere. In Erode entra la paura di perdere il regno e indaga scrupolosamente. Agli occhi di Dio l'umanità appare una sola famiglia, e Dio vuole manifestarsi. Ecco dunque il messaggio: Alzati, rivestiti di luce, perchè viene a te la tua luce, la gloria del Signore, brilla ora su di te. E ancora: Cammineranno i popoli alla tua luce e i re allo splendore del tuo sorgere. Paolo ci rivela che tutto questo è mistero di grazia a lui affidato per nostro vantaggio, per portare anche ai pagani la salvezza ed entrare così nell'unico popolo di Dio (la Chiesa) che è il Corpo di Cristo. Cristo dunque è luce, sicurezza, ecco perchè noi siamo invitati a seguire la Parola, che è Cristo stesso. Ogni dono è luce per camminare alla sua presenza. La stella che è luce, diventa guida alla fede. I Magi gioirono nel rivedere la stella, finché giunsero a Betlemme. Mentre a Gerusalemme città della fede, la luce non si vede, perchè l'uomo era occupato in altre faccende. L'Epifania è una festa da capire e soprattutto da vivere. E' manifestazione di Gesù che si rivela quale unico Salvatore di tutti gli uomini, che come abbiamo visto sono rappresentati dai misteriosi magi dell'Oriente. E' la festa della universalità della salvezza, per cui in Cristo è superata e annullata ogni divisione di razza, lingua, popolo e nazione. Così, attraverso Cristo, il Padre, vuole che tutti gli uomini giungano a conoscerlo, a conoscere la Verità. Le letture, come abbiamo ascoltato, ci aiutano a capire questo grande mistero d'amore di Dio: "i tuoi figli vengono da lontano". E Paolo spiega che lo Spirito si è manifestato agli Apostoli e a lui, per rivelare la salvezza anche ai pagani. Quindi tutti chiamati alla salvezza tramite la conoscenza di Gesù, Salvatore, come è suggerito nel cammino dei Magi, che senza alcuna paura, senza lasciarsi impaurire dai potenti, senza pretesa di ambizioni, di potere e senza rispetto umano, giungono fino a Gesù, nella grotta, e lo riconoscono e adorano quale Re dei re e Signore di tutti.

 

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