VI Solennità – C (Matteo)

FESTA DI TUTTI I SANTI 1° NOVEMBRE

Ap.7,2-4.9-14 Sal 23 1Gv 3,1-3 Mt. 5,1-12

Nella festa dei Santi l'evangelista Matteo ci presenta la carta fondamentale della vita cristiana, la nuova legge, e ciò per essere incorporati alla vita stessa di Cristo. E' l'annuncio del Regno nella proclamazione delle Beatitudini. Dobbiamo anche noi capire che non sono beati: i poveri, i perseguitati, i calunniati e gli affamati..., certamente Dio non ci rende più poveri di quello che già siamo. Il Signore suggerisce un cammino di fedeltà che l'uomo può fare nel suo quotidiano relazionandosi sempre con il Signore, "facendo tutto per il Signore", ciò che conta è il comportamento di fede che ci permette di possedere già il Regno. L'attività d'amore nelle nostre attività è apertura al Regno, quando lasciando questa terra entreremo nella gioia.
TRACCIA di RIFLESSIONE:

 

 

La Bibbia riserva a Dio il titolo di Santo, parola che significa sacro: Dio è Altro, così trascendente e lontano tanto che l’uomo non può pensare di partecipare alla sua vita. Davanti alla sua santità l’uomo non può provare che rispetto e timore. Ma Dio doveva, in un messaggio di salvezza, comunicare la sua santità al popolo, che diventa altro, manifestando nella sua vita e nel suo culto, un comportamento diverso da quello di altri popoli. Per realizzare questo l popolo possedeva solo pratiche di purificazione e mezzi legali. Alcuni cercarono la purezza del cuore, capaci di farli partecipi della vita di Dio. Questo anelito si realizza nel Cristo, che irradia la santità di Dio; su di lui riposa lo Spirito di santità e rivendica il titolo di santo e viene a santificare tutta l’umanità. Cristo, divenuto Signore, trasmette la sua santità alla Chiesa per mezzo dei sacramenti che portano la vita di Dio all’uomo. I primi cristiani furono chiamati i Santi (2Cor. 11, 12 – Rom. 15,26-31 – Ef. 3,5-8 e 4,12) e la Chiesa era detta comunione dei santi. Espressione che è nel Credo, trae origine dall’assemblea eucaristica, dove i santi partecipano alle cose sante. La santità è partecipazione alla vita di Dio attraverso i mezzi propri che sono i sacramenti. La santità non è frutto dello sforzo umano, ma è dono dell’amore di Dio e risposta dell’uomo a questa iniziativa.

1 Lettura: La moltitudine immensa he sta dinanzi all’Agnello in candide vesti e con la palma tra le mani rappresenta gli eletti. Questi hanno perseverato nella fede fino alla morte e grazie al sangue dell’Agnello sono stati purificati e resi degni, perché sono stati fedeli nella prova. Sono i battezzati che portano in fronte il sigillo dell’appartenenza a Dio, ai quali nulla può fare del male.

2 Lettura: Dio ha avuto per noi un amore impensabile, siamo suoi figli. Lo siamo già adesso per virtù della vita divina ricevuta col Battesimo, anhe se portiamo i segni della debolezza legati alla terra. Siamo in attesa della manifestazione in Cristo, quando vedremo Dio faccia a faccia.

Vangelo – Le beatitudini sono discorso opposto alla scelta mondana. Gli uomini dicono beati i richi, quelli che godono, non hanno fastidi, che fanno valere i loro diritti e si vendicano per i torti ricevuti. Per Cristo non è così: esalta la povertà, la mitezza, la misericordia, la purezza, lo stato di persecuzione a motivo del Vangelo. Chi ha il coraggio di crederci ha la certezza nella vita. Chi vive le beatitudini ha nel cuore una gioia assicurata e una beatitudine autentica. 

"Siamo chiamati figli di Dio e lo siamo realmente".

Queste due espressioni presentateci da Giovanni ci dicono che tra noi e Dio c'è una comunione di vita, un legame di parentela spirituale quasi una consanguineità. Se siamo figli non è per merito nostro, ma per dono ineffabile dell'amore di Dio: "vedete quale grande amore ci ha dato il Padre" Siamo figli di Dio fin d'ora. E' infatti tramite il Battesimo che lo Sp. Santo ha infuso nella nostra anima il germe della Grazia, il germe della vita divina. Certamente questo germe deve crescere, svilupparsi; questa condizione di parentela profonda con Dio deve progredire con la nostra buona volontà e cooperazione e con i mezzi che Dio ci offre per diventare santi come Lui e sono la preghiera, i Sacramenti, la Parola rivelata e l'Eucarestia. La nostra meta è l'incontro con il Padre, per una perfetta e definitiva comunione con Lui. Ciò che saremo non è stato ancora rivelato, ma quando Egli si sarà manifestato, noi saremo simili a Lui, perchè lo vedremo così come è, sono le parole di Giovanni. E' la visione beatifica di coloro che festeggiamo oggi che hanno saputo camminare secondo il messaggio delle Beatitudini. La santità è portare a maturazione e a pieno sviluppo il germe di vita divino- la grazia, vivere più perfettamente da figli come il Figlio, seguendo i suoi insegnamenti e praticando le virtù della fede, speranza e carità. Tutti noi siamo chiamati alla santità: "moltitudine immensa" abbiamo letto - quindi gente di ogni nazione, razza, popolo, lingua, gente avvolta in vesti candide e che sono passate attraverso la grande tribolazione e portano palme nelle mani = simbolo di lotta e di vittoria. Chi vuol vedere Dio purifica se stesso,come Egli è puro.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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