VIII Solennità – C (Matteo)

San Francesco di Assisi PATRONO D'ITALIA - 4 OTTOBRE.

Sir.50,1.3-7 /Sal 15 / Gal 6,14-18 / Mt. 11,25-30

Nato nel 1182 a battezzato con il nome di Giovanni,da Monna Pica, la madre, in assenza del padre Pietro Benardone, fu subito al ritorno del padre, chiamato Francesco. Dopo una vita spensierata, con i giovani del suo tempo, trovò Cristo nella chiesetta di S. Damiano, che gli disse : "ripara la mia Chiesa", subito riparò le mura, ma in seguito capì il significato della richiesta e si convertì totalmente al Signore. Si spogliò di tutti i beni e anche delle vesti, davanti al Vescovo, ed iniziò una vita penitente, predicando ovunque il Vangelo. Molti giovani lo seguirono, e lui costituì la Fraternità dei Minori, tanto che i suoi frati diventarono centinaia e migliaia, che mandò in tutto il mondo, quali messaggeri di Pace e Bene. Nel 1212 fondò le Sorelle Clarisse, sotto la cura di santa Chiara. Andò missionario in Palestina, nel 1221 fondò i Fratelli della Penitenza, oggi chiamati francescani secolari, e sempre nello stesso anno, tenne il primo Capitolo, detto delle stuoie, per incontrare tutti i suoi frati. Nel 1223 Onorio III approvò la sua regola. Sul monte della Verna nel 1224, ricevette i segni della passione. Sulle mani e sui piedi si vedevano i chiodi di carne. Visse poveramente, ma con tanta gioia nel cuore. Il Cantico di Frate Sole ce lo conferma. Morì alla Porziuncola, in Assisi, il 3 ott. 1226. Due anni dopo fu proclamato Santo. Il suo corpo riposa nella Basilica di Assisi. E' patrono della nostra Italia e della ecologia.
TRACCIA di RIFLESSIONE

Con Francesco nutriamoci del Vangelo. Lui è l'uomo tutto evangelico, lo ha accolto, si è lasciato interrogare, lo ha ascoltato, lo ha custodito, lo ha pregato, gli si è consegnato, si è nutrito e in ultimo lo ha testimoniato con la vita. La sua vita e i suoi scritti tutto parla Vangelo, tanto che diventa regola di vita per se e per i suoi frati. Regola di vita, cioè linea conduttrice fondamentale per un buon operare in questo mondo al servizio di Dio che diceva: (mio bene e sommo bene), e dei fratelli che: (riconosceva quale vera immagine del Cristo, da amare). Nel contemplare il Cristo del Vangelo, povero e crocifisso, vedeva la possibilità della comprensione di tutto il messaggio della Scrittura. Aveva molto rispetto per i Sacerdoti e quelli che entravano nell'ordine e, scrive nel suo Testamento, i frati tengano in grande considerazione di dottori della Sacra Scrittura, perchè solo da loro ricevevano le parole di vita. Grande è l'insegnamento, ed è rivolto anche a noi, soltanto nutrendoci del Vangelo possiamo viverlo, e diventare noi stessi Vangelo per tutti coloro che ci incontrano o ascoltano. E' Lui che ci invita a passare dalla vita al Vangelo e dal Vangelo alla vita. Ciò vuol dire che non ci può essere differenza di comportamento nel vivere, perchè chi conosce e si nutre del Vangelo, lo manifesta in tutto il suo agire. Cioè l'orazione quotidiana di lode, un buon rapporto con Dio, il disbrigo delle attività quotidiane, la pazienza nelle contrarietà, il perdono delle offese e il vivere e augurare a tutti la pace, che è poi il vero bene indispensabile che ci rende veri figli di Dio. Col Vangelo Francesco ci insegna a vivere e ad augurare a tutti la pace.
DAVANTI A TE, SIGNORE
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