TEMPO DI QUARESIMA anno C Le CENERI

Gl.2,12-18/Sal.50/2Cor.5,20.6,2/Mt. 6,1-6. 16-18

 

 

TEMPO di CONVERSIONE: Preghiera, Digiuno e Elemosina.

L’ascesi cristiana non è mai stata fine a se stessa, è soltanto un mezzo, un metodo a servizio della vita e come tale cercherà di assuefarsi alle nuove necessità. Un tempo l’ascesi dei Padre del deserto imponeva digiuno e privazioni intense ed estenuanti; oggi la lotta si sposta. L’uomo non ha bisogno di un supplementare dolore; quali cilicio, catene, flagellazioni, perché sarebbe inutilmente reso debole. La vera mortificazione per il nostro tempo consisterà nella liberazione dal bisogno di stupefacenti: quali la fretta, il rumore, gli eccitanti (droga –alcol). L’ascesi consisterà più che altro nel riposo imposto, nella disciplina della quiete e del silenzio, dove l’uomo ritrova la facoltà di concentrarsi per la preghiera e la contemplazione, anche in mezzo ai rumori del mondo, della casa, nella ittà, tra la folla; ma più di ogni altra cosa l’ascesi consisterà nella volontà di comprendere la presenza degli altri, gli amici in ogni incontro. Il digiuno, all’opposto della macerazione inflitta, sarà una gioiosa rinuncia al superfluo, per offrirlo ai poveri, è questo un equilibrio spontaneo,valido. La quaresima è tempo della conversione e del perdono, dell’invito e dell’impegno per il ritorno al Signore con tutto il cuore, con digiuni e con pianti.

PER le LETTURE vedere anni A e B.

Questi quaranta giorni sono segnati dal ricordo dei quaranta giorni di Gesù nel deserto, della sua lotta con il demonio, della sua vittoria sul tentatore. Nel deserto Gesù si nutre della Parola di Dio, e con questa supera ogni suggestione diabolica, seguendo il cammino segnatogli dal Padre. Anche per noi è tempo per ascoltare la Parola di Dio, per attingervi luce e forza nel seguire Cristo sulla sua strada. Questa Parola ci nutrirà nell’Eucarestia, Pane per il nostro cammino. L’immagine del cammino ci ricorda il viaggio del popolo ebraico lungo il deserto, la liberazione e l’uscita dall’Egitto, tempo di miracoli da parte di Dio a favore del suo popolo. La manna è per noi l’Eucarestia; l’acqua viva della roccia è il dono dello Sp. Santo; la luce luminosa che ci guida è Cristo, verità è Cristo, la legge è il Vangelo. Di fronte alla bontà divina diverrà più cosciente la consapevolezza del nostro peccato: perché più della fedeltà di Cristo, abbiamo imitato la durezza di cuore dell’antico popolo. La quaresima è un commosso e riconoscente elogio della bontà di Dio che nel crocifisso chiama a sé l’uomo che ha peccato. Quaresima è dunque tempo di ritorno, di conversione, di confessione e di mutamento dalla tristezza alla gioia della vita di grazia.

 

*La quaresima ci chiede di camminare insieme verso Dio, ciò è significato dalla liturgia delle ceneri che ci vede sfilare per ricevere il segno e quindi la volontà di conversione come comunità verso il Signore

*E’ il cammino che ci porta alla Pasqua, tempo di liberazione dal peccato.

*E’ momento forte per la nostra preghiera,digiuno e servizio di carità verso i fratelli.

*Già nella 1 lettura abbiamo ascoltato il profeta Gioele che invita i suoi fratelli a convertirsi; tutti infatti abbiamo bisogno di conversione, cioè di ritornare a Dio, non conta l’età e tanto meno la professione per esimerci da questo dovere.

*Il salmo ci ha fatto ripetere: perdonaci, abbiamo peccato.

Ed è giusto che la liturgia ci aiuti a scoprire la verità della nostra debolezza, chi di noi oggi si ritiene perfetto? Non guardiamo sempre le debolezze degli altri, è importante saper leggere dentro di noi.

*L’Apostolo ci ricorda che a Pasqua noi celebreremo la morte e la resurrezione di Xto, questo fatto deve portarci a realizzare in noi un vero cammino di conversione per capirne il significato profondo della quaresima, che è :liberazione per un incontro di comunione e di vita.

*Il Vangelo poi ci suggerisce di non fare il bene per farci vedere e avere la ricompensa dell’elogio.

*L’elemosina, la preghiera e il digiuno, che oggi ci sono suggeriti, sono mezzi e occasioni che noi possiamo praticare senza che nessuno se ne accorga. Non possiamo come Xni sbandierare il bene che facciamo, Xto nel suo operare chiedeva sempre di “non dirlo a nessuno” a coloro che venivano guariti.

*Questo tempo è favorevole per tornare a Dio con tutto il cuore, ricordiamoci che è sempre Dio che tende la sua mano verso l’uomo perché si rialzi e riprenda con Lui quel dialogo confidenziale interrotto, che per noi è vita.

*Le ceneri che noi riceviamo sul nostro capo, sono segno di quell’invito che ci viene dall’alto alla conversione interiore che ci porta a incontrare Dio, è un nostro piegarci all’obbedienza dell’amore che ci salva.

 

DAVANTI A TE, SIGNORE
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