Quaresima - I Domenica (Luca)

Gesù condotto dallo spirito nel deserto -

Dt 26,4-10/Sal 90/ Rm 10,8-13/ Lc.4,1-13

Non contento di aver fatto cadere il primo uomo ora satana ci prova col Figlio di Dio che si trova nel deserto in digiuno e raccoglimento prima di dare inizio alla sua missione. Con la sua maliziosa astuzia nel momento della debolezza fisica del Figlio dell'uomo, ecco che lo prova con la tentazione del pane, della potenza e della gloria. Ma Gesù, sebbene provato dalla penitenza è ugualmente irrobustito nel suo progetto e con queste risposte: * Non di solo pane vive l'uomo. * Non tentare il Signore Dio tuo. * Solo Lui adorerai, allontana da se l'antico tentatore falso di professione. Solo la conoscenza della Parola di Dio e la volontà di servirla possono aiutarci nell'essere liberi da ogni male.
TRACCIA di RIFLESSIONE:

Fra tutti i giorni dell’anno che la devozione cristiana onora in vari modi, non ve n’è uno he superi per importanza la festa di Pasqua, perché è questa che rende sacre tutte le altre solennità. Ora, se consideriamo ciò che l’universo ha ricevuto dalla croce del Signore, noi riconosceremo che, per celebrare il giorno di Pasqua, è giusto prepararci con un digiuno di quaranta giorni, un digiuno non di solo cibo, ma di vanità, orgoglio e superbia, avarizia, giudizi cattivi, per poter partecipare degnamente ai divini misteri. Tutto intero il corpo della chiesa deve purificarsi da tutte le macchie: perché il tempio di Dio, che ha come base il suo stesso fondatore, deve essere perfetto in tutte le sue pietre e luminoso in ogni sua parte. Il popolo di Israele ha vissuto questa esperienza di purificazione nella storia e l’ha rivissuta ritrovando negli avvenimenti dell’Esodo il punto di riferimento per la sua coscienza di essere il popolo scelto in vista di una missione. Ha scritto la sua liberazione come un’opera prodigiosa di Dio e non come un frutto di propria capacità, la sua religione è ondata su questa liberazione e sul suo sviluppo all’interno di un disegno di salvezza. Per i cristiani l’avvenimento è la Pasqua di Gesù, che entra a far parte della storia di ogni uomo che i lascia liberare per entrare in un popolo di salvati.

1 Lettura: questa lettura i presenta l’offerta del popolo consegnata al sacerdote, olma di memoria e di rendimento di grazie. Anzitutto di memoria: se Israele è nella terra feconda è perché Dio ve lo ha condotto per pura grazia, liberandolo dalla schiavitù e dalla vita errabonda, accompagnandolo nell’uscita dall’Egitto e nel viaggio del deserto. Per ciò questa offerta dei frutti della terra è ringraziamento e riconoscente adorazione. Ma la nostra storia ripete quella provvida misericordia divina.

2 Lettura: Paolo in questa sua lettera ci ricorda che la salvezza proviene dalla fede. Dobbiamo credere nella morte e nella risurrezione di Cristo: credere con il cuore, aderendo pienamente a questi eventi pasquali di Gesù. Chi crede non conosce delusione, perché Gesù è veramente il Signore, non un uomo fragile e incapace. La salvezza è offerta a tutti, senza distinzioni e on sovrabbondanza.

Vangelo – in questo brano viene presentata la prova di Gesù nel deserto, questa non è contraria al disegno del Padre. Dallo stesso Spirito viene condotto nel deserto e qui non cede alla tentazione come allora nel deserto è accaduto per Israele. Si lascia alimentare dalla Parola e on questa sconfigge le tre tentazioni. Seguirà poi la via della croce e dalla croce dirà il suo sì dell’adorazione al Padre. Gesù rifiuta il facile e spettacolare miracolo: sulla croce sembrerà soccombere, non graziato e miracolato. Ma appare vincitore del demonio una volta per tutte.

 

 

Mosè ricordava al popolo d'Israele il grandioso intervento divino che lo liberò dalla umiliazione e dalla schiavitù d'Egitto per introdurlo nella Terra promessa. Ciò che Dio fece più di trenta secoli fa per il suo popolo eletto lo ha fatto in misura nuova e definitiva per mezzo del Figlio, che ha liberato l'umanità di tutti i tempi dalla degradazione e dall'abisso del peccato. La nostra quotidiana salvezza viene dalla fede, con la quale proclamiamo che Gesù è il Signore, cioè il Figlio di Dio, che ci ha redenti con il sacrificio di tutto se stesso. La vittoria di Cristo morto e risorto per noi è la sintesi del dono divino della fede con la quale riceviamo il battesimo, che ci fa cristiani (2 lett). All'inizio della sua missione redentrice Cristo fu aggredito da Satana nel folle tentativo di farlo fallire, suggerendogli di salvare il mondo obbedendo ad aspirazioni solamente umane e non alla volontà di Dio. Le tentazioni ci insegnano che bisogna resistere con fermezza, senza permettere che il male cominci ad insinuarsi nel cuore e nella mente. Il male è sempre bugiardo: si presenta piacevole e appagante, mentre in realtà è il peggiore nemico, che non desidera il nostro vero bene. Come Gesù si è lasciato guidare dallo Spirito nel deserto, così anche noi vogliamo entrare nel tempo della quaresima, per lasciarci modellare dalla Parola di Dio. Non dobbiamo essere noi a chiedere, ma dobbiamo saper rispondere all'amore di Dio che vuole prepararci per celebrare con fede rinnovata il mistero della Pasqua, dono per la nostra salvezza. Nello stesso tempo non dobbiamo cedere alla sete di dominio, di piaceri e di vanità. La strada della quaresima, è la strada di Cristo, la strada della rinuncia al peccato. La quaresima è tempo del nostro ritirarci, per aprirci a una più viva conoscenza di Dio, per acquistare una fede più coraggiosa e anche portarci alla convinzione che il nemico dell'uomo è sempre vivo e presente per distoglierci dal cammino di fedeltà e perfezione. In questo tempo di riflessione, lui si farà sentire più subdolo e tentatore, attraverso proposte che nascondono il suo nome: "se ti prostri davanti a me, tutto sarà tuo" Soltanto l'obbedienza alla parola di Dio, alla sua legge, ci permetterà di allontanare e di sconfiggere il tentatore. Se facciamo anche noi la penitenza fatta da Gesù, certamente usciremo vittoriosi contro ogni tentazione. Il diavolo è invidioso del bene che noi possiamo costruire con l'adesione a Cristo. Chi costruisce con la Parola di Dio non deve temere nulla, anzi sarà forte nello sconfiggere le forze del demonio. Mosè invita il suo popolo a non dimenticare la schiavitù subita, e a offrire un rito perenne con l'offerta delle primizie. Con la fede in Dio, riconosciuto quale Unico, la salvezza raggiunge tutti gli uomini. Siamo invitati ad avere un vero rapporto con il Signore per realizzare la salvezza offertaci dall'amore di Dio.

 

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