Condivisione per una crescita

 

Nelle attività della vita scout, sia durante le attività dell’anno in sede o nel periodo dei campi estivi e invernali, tutto viene fatto in collaborazione, questo modo di operare facilita la conoscenza reciproca e sviluppa le potenzialità proprie oltre la stima e la fiducia, sviluppa meglio le qualità di ciascuno in quanto chiamato a collaborare, nessuno si sente escluso. Non solo, coloro che per natura di per se sono più pigri, vengono stimolati ad operare vedendo l’operosità gioiosa degli altri, sollecitati anche da un continuo provocante dialogo.

I luoghi o i momenti in cui questa attività della collaborazione sono più vivi sono:

la preparazione in sede dell’angolo di squadriglia, così pure al campo, l’alzare la  tenda, il costruire la tavola per la refezione e la cucina, il preparare insieme il pasto del giorno e della sera ( a ore sempre….da non dire), la pulizia delle pentole e delle gavette, il tempo per preparare il momento di animazione al fuoco della sera, che comporta: una serie di canti da intonare e sostenere o insegnare, scenette, giuochi, racconti, barzellette e in ultimo a chiusura del fuoco e delle attività, una riflessione o preghiera.

 In questa maniera ogni squadriglia a turno si sente stimolata e provocata a inventare qualcosa sempre di nuovo per animare questo momento prima del meritato riposo.

Credo però che il momento più vivo sia quello passato nell’angolo della cucina, dove tutti sono partecipi nella preparazione del cibo, (la fame aguzza l’ingegno)  provvedere la legna per il fuoco, l’accenderlo, specie se è piovuto e la legna è zuppa d’acqua, quanta pazienza qui è richiesta, ma bisogna mangiare, prendere l’acqua, preparare le verdure, confezionare il ragù per la pasta, ogni giorno diverso secondo il menù suggerito dalla cambusa.

Per i ragazzi confezionare il cibo è cosa nuova e non da poco, ma insieme riescono a comporre pietanze anche squisite, perchè il ricordo di quello che hanno visto fare in casa li aiuta, queste poi, consumate con grande soddisfazione insieme ai responsabili, chiamati capi, ricevono un punteggio di qualificazione per la vita al campo.

Quando si svolge la giornata di gara di cucina tra le squadriglie, in campo si nota un fermento particolare, quasi un silenzio sacrosanto, perché la ricetta non passi il confine di squadra e non sia copiata da altri, ogni squadra presenta un suo menù che una volta confezionato, viene assaggiato e gustato abbondantemente dai capi per  dare un punteggio di merito.

E’ festa per la squadriglia che vince la gara di cucina, come la gara del campo, è un momento di crescita per tutti, perché tutti insieme si può costruire qualcosa di nuovo e di utile e anche un mondo migliore dove la collaborazione è fermento e porta benessere per tutti.

E’ importante uscire dal proprio meschino egoismo e metterci a disposizione così come siamo, perché anche un solo talento può fruttificare in bene, sappiamo infatti che l’unione fa la forza.   

DAVANTI A TE, SIGNORE
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Nel bosco c'è

la luce

per un buon cammino..