A servizio dell’unità. N. 2
Tutti i membri della Chiesa hanno come desiderio di lavorare per
l’unità della comunità - !Cor 1,10 -. Tutti sentono di comportarsi in
maniera degna della vocazione ricevuta, alcuni ricevono doni
particolari dallo Spirito per un particolare servizio nella comunità e
nessuno è geloso di questo. Dopo gli Apostoli vengono nominati i
Vescovi (responsabili di una chiesa locale che oggi diciamo Diocesi),
con loro ci sono i presbiteri e i diaconi che sono messi a guida di
piccole comunità.
San Paolo i ricorda che è Cristo stesso che sceglie i pastori adatti a
sorreggere e guidare la sua Chiesa per animarla, non è un ruolo i
prestigio che ciascuno possa assumersi liberamente.
Oggi, nel nome di Cristo, è il Papa (vescovo di Roma) che nomina i
Vescovi al servizio della Chiesa e insieme sono chiamati a vivere
quella piena comunione di fede che li distingue. La loro autorità di
servizio si fonda sul dono dello Spirito conferito nel sacramento
stesso della sacra ordinazione.

Che tutti siano uno.
Nel tempo anche la comunità ha trovato la divisione: protestanti,
valdesi, ortodossi, anglicani, cattolici e altri ancora nel tempo che
separatamente cercano di vivere la propria fede, mentre Gesù aveva
tanto pregato per i suoi che rimanessero uniti. Tante sono le ragioni
che nel tempo hanno portato a queste separazioni, situazioni sociali e
politiche e anche forse quella smania di indipendenza e di prestigio
sorta in qualcuno in particolare che voleva emergere senza più
dipendere da Pietro. In questi nostri anni, il movimento ecumenico
cerca di ricucire lo strappo iniziale, ma l’opera si presenta sempre
difficile, non vogliamo qui aggiungere nulla che possa turbare la
volontà della comunione così difficile. Certamente ci vuole un grande
rispetto reciproco per conoscerci meglio e insieme conoscere
l’insegnamento del Vangelo che ci chiede di essere uno. L’ecumenismo è
anche proposta di conversione nel rispetto e nella collaborazione
reciproca, certamente esige coerenza di ricerca con il messaggio
evangelico per coltivare e incentivare ciò che ci unisce, piuttosto di
ciò che ci divide, sperando che si realizzi la preghiera di Gesù nel
pieno rispetto e responsabilità.

Sarete miei testimoni.
La Chiesa è inviata nel mondo, tutti i cristiani possiedono la
vocazione missionaria, la parola e i sacramenti ci sono di aiuto per
raggiungere la piena maturità di fede. Come la forza dell’impero di
Roma aveva portato ad una unità politica e religiosa insieme, così
l’annuncio del Vangelo aveva conquistato molti popoli alla fede in
Cristo. In particolare troviamo come nei primi tre secoli
dall’annuncio del Vangelo ci sia stata una forte testimonianza di vita
da parte dei cristiani, loro al comando di Gesù di andare a predicare
a tutto il mondo, hanno abbandonato ogni cosa per questa missione, e i
frutti si son fatti vedere. Mt 28,19. Guai a me se non predicassi il
Vangelo, si diceva già l’apostolo Paolo. Anche se la debolezza e il
peccato, erano la contrarietà dell’annuncio, tuttavia la forza dello
Spirito portava molti ad adempiere con fedeltà questa missione, perché
in ultimo è l’azione dello Spirito che rigenera sempre la vita della
Chiesa e la rende capace di trasmettere con fedeltà il Vangelo. La
testimonianza dei cristiani è data dalla carità attenta e delicata,
tanto è vero che molti si domandano chi sono? Perché si comportano
così? Come mai sono sempre sereni?

Missionari nel mondo.
Il Vangelo non è libro o messaggio da custodire privatamente, è dato
perché la Chiesa missionaria adempia questo ufficio ovunque. Come Gesù
ha mandato  davanti a se i suoi a preparare la strada al suo avvento,
così la Chiesa annuncia in modo che Cristo possa essere accolto al suo
arrivo. Ogni comunità si anima con centri di propagazione per la
missione, tutti i cristiani possono partecipare e dare la loro opera.
La Chiesa nasce missionaria e per vocazione rimane missionaria, perché
è mandata nel mondo: andate in tutto il mondo…Dio chiama tutti per la
missione, ognuno di noi avrà un suo particolare ruolo da svolgere,
anche se non va in terra lontana, perché se vogliamo un mondo giusto e
onesto si apre per noi un campo molto vasto in casa nostra con
l’annuncio del Vangelo, che è fatto di testimonianza di vero amore. I
doni del Signore vanno quindi usati per il bene di tutti…

Ammaestrate e battezzate.
La Chiesa è quindi inviata nel mondo per portare a tutti la salvezza,
è destinata a raggiungere in modo anche visibile ed efficace tutte le
genti. Da Cristo ha ricevuto il mandato Mt 28,19-20 – di predicare e
di battezzare. E’ quindi volere di dio che tutti i popoli formino un
solo popolo, per questo con segni e prodigi opera per manifestare il
suo amore per noi. La Chiesa in questa missione accoglie e accompagna
fin dal suo nascere alla vita adulta, e nei momenti della gioia e del
dolore è presente costituendosi come comunità che salva. Ogni
sacramento realizza nell’animo del credente ciò che annuncia, perché è
Cristo che agisce nella persona del sacerdote, ed è sempre Lui che si
dona al Padre in obbediente ossequio. I sacramenti accompagnati dalla
parola di Cristo sono segni efficaci della grazia che suscitano e
rafforzano la fede, edificando la comunità per la salvezza di tutti. I
sacramenti sono azioni fondamentali della Chiesa dove Cristo donando
il suo Spirito fa di tutti i popoli un unico popolo consacrato al
Padre.

In cammino verso la realizzazione.
La Chiesa vive il mistero della fede ed è sacramento di salvezza,
strumento di unità e di pace. Cristo risorto è sempre in mezzo a noi.
Col 1,27. Con lui inizia un mondo nuovo dove la vita sconfigge la
morte, l’amore vince e sconfigge il peccato. La salvezza è già
operante ed è più forte delle nostre debolezze e infedeltà. La nuova
speranza si manifesta nell’attività spirituale della Chiesa e nella
sua carità, uale segno esterno di ciò che vive e annuncia. La sua
grandezza supera la nostra visuale, non è fatta dagli uomini, ma di
uomini nuovi che vivono pienamente il Vangelo di Cristo:è santa per
quel che possiede anche se noi siamo fragili e peccatori. E’ opera di
Dio e Cristo è messo a capo di questo atto d’amore del Padre, perché
agendo nel mondo attraverso gli uomini nuovi e per mezzo dei
sacramenti raduna quanti vivono già la pienezza della fede e
accompagna coloro che sono ancora alla ricerca della luce di Dio. Ecco
allora la nostra gratitudine e atto d’amore verso questo edificio
spirituale che Gesù ha costituito per la nostra salvezza.

Coraggio….
Certamente qui non è detto tutto, bisogna quindi andare avanti per
conoscere meglio Gesù. Dobbiamo metterci sempre in ascolto, questo
vuole essere il mio suggerimento:
a – trova ogni giorno dello spazio per la lettura della Parola,
b – fa che questa possa dirti ogni giorno qualcosa di nuovo,
c – perché le cose nuove sono sprone a scoprire sempre di più,
d – il nuovo che noi cerchiamo è per la nostra felicità…,
e – non spaventarti e non fermarti, Cristo ti accompagna, coraggio….

DAVANTI A TE, SIGNORE
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