Insieme per lavorare. N. 2
Essere uomo o donna, i modi di pensare, di vedere, di sentire le cose,
costituiscono la forza ed un invito al dialogo, all’incontro e
all’amicizia, alla comunione e alla donazione. La sessualità è dono
che ci distingue, ma non ci separa, siamo uomini e donne non solo dal
punto fisiologico, ma in tutte le nostre manifestazioni del corpo,
dello spirito, del parlare, del sentire, esprimiamo la nostra
diversità caratteriale per un lavoro d’insieme, siamo come si suol
dire fatti gli uni per gli altri, la complementarietà. Ognuno si
realizza, pensa e fa ogni cosa secondo la sua caratteristica, ognuno
poi è chiamato ad accetarsi per quello che è per poter realizzare
meglio che sia possibile la sua vita.
Nel crescere ciascuno scopre la propria sessualità, essa è povertà e
ricchezza insieme, perché ci rendiamo conto che non siamo tutto, ma
dobbiamo appoggiarci all’altro. Dio disse infatti: non è bene che
l’uomo sia solo. Gn 2,18.
Ogni persona si realizza quando si mette in rapporto con altri, quando
costruisce amicizia e comunione. C’è una forza in ciascuno di noi che
ci spinge verso l’altro e l’altra, per conoscere e per arricchirci
reciprocamente. La diversità non vuole essere competizione, ma è forza
per costruire insieme e per arricchirci dei diversi doni che ciascuno
porta con se. La forza che è dentro ciascuno di noi e che ci guida
all’incontro è voluta da Dio, in quanto la reciproca conoscenza
diventa aiuto reciproco per vivere insieme il grande dono della vita.
In questo cammino di crescita ci possono essere momenti difficili
nella conoscenza dei nostri ragazzi. Bisogna aiutarli a far si che
l’egoismo e la passione non si annidano malamente nel cuore e che il
sentimento buono, inizialmente, non si trasformi in un rapporto
ambiguo e superficiale. Visto poi che la volontà è debole, occorre
decidere di se stessi con vera responsabilità.

Il dono della vita.
Nel matrimonio l’uomo e la donna si donano in un unico e indivisibile
abbraccio d’amore, tanto da diventare segno e strumento dell’amore di
Dio, che attraverso l’uomo e la donna chiama nuovi figli alla vita.
Per questo la diversità della vita sessuale richiede responsabilità,
non è per un giuoco, ma è invito alla comunione aperto alla vita. La
Bibbia comunica la benedizione di Dio sull’uomo e la donna quali
collaboratori al progetto della creazione. Gen 1,28. “Siate fecondi e
moltiplicatevi, riempite la terra”. Dio affida all’uomo la sua forza
creatrice, ciò esige responsabilità, nel matrimonio. L’uomo diventa
collaboratore dell’amore creativo di Dio. La vita di una nuova
creatura dipende quindi dall’incontro e donazione reciproca e
responsabile dell’uomo e della donna, tanto che san Paolo dichiara che
sono ormai - una sola carne -.
 L’uomo e la donna che si mettono al servizio della vita, sono
chiamati a promuovere il bene dei loro figli. – l’amore è sempre
fecondo: chi per amore sceglie di servire il progetto di Dio nel
servizio della Chiesa o della verginità per il Regno (quindi non si
sposa), porta ugualmente germi di spiritualità e di speranza.

Allenarsi al dono di se.
Ogni vita è vocazione all’amore, il Signore affida all’uomo la
missione di servire la vita per promuovere il bene di ogni persona. La
sessualità è un bene tale che nessuno può rinunciare alla
responsabilità di viverla correttamente. Essa è segno di identità e
strumento di comunione, oltre che immagine stupenda del Dio vivente.
Il suo stesso sviluppo è momento in cui Dio chiama a diventare sempre
più responsabili della vita che custodisce. La sessualità è talmente
cosa sacra che non ci è possibile strumentalizzare il corpo per farne
oggetto di piacere. Non possiamo confondere l’attrazione con il vero
amore, il sesso non può essere considerato esclusivamente come un bene
di consumo e anche merce di scambio. Il dire ti voglio bene, significa
desiderare un bene più grande, per renderci conto anche dei beni
spirituali nascosti nella persona, in modo che il corpo diventi la
trasparenza della bellezza della nostra anima. E’ importante conoscere
il proprio corpo, superando quella  immediata ricerca del proprio
piacere, per non perdere di vista il vero senso della sessualità.
Il rispetto dovuto a se stessi e alle altre persone, si realizzano con
quel senso di pudore e rifiuto di tutto ciò che umilia l’uomo che è
tempio di Dio e ancor di più sua immagine e somiglianza. Per un nostro
crescere responsabile è importante fare esperienza di Cristo, con un
particolare dialogo in famiglia, con vere amicizie, preghiera e vita
sacramentale. Ci accorgiamo come sia difficile vincere l’ambizione,
nello stesso tempo se non ci impegniamo è ugualmente difficile vivere
la castità. Sappiamo che ogni vittoria sull’egoismo ci rende più
liberi e ci apre all’amore di Dio e ad una vera comunione con tutti.

Creature nuove.
La vita nuova realizzatasi per noi dal Cristo risorto, viene in aiuto
all’uomo attraverso la vita di fede e la vita sacramentaria. Vivere il
progetto di Dio nella nostra vita ci è difficile, sappiamo però che
noi siamo fatti per crescere nel rispetto e nella collaborazione.
Ovunque però vediamo discriminazioni e ingiustizie spesso collegate al
sesso, ai soldi e alle prepotenze varie, razze e culture varie. Come
mai questo comportamento di cattiveria e di indifferenza? Sappiamo che
Dio ha creato l’uomo per la vita e per l’amore, diciamo che il male
non è opera di Dio, esso dunque deriva da un abuso della libertà che è
nell’uomo. Sappiamo anche che per la disobbedienza di uno, tutti siamo
costituiti peccatori, ma con l’obbedienza del Cristo siamo stati
costituiti giusti. Rom 5,12- 5,17-19. Finché non realizziamo il
progetto di amore e di salvezza, non potremmo raggiungere il
compimento in Cristo; Gesù è l’ideale nuovo di uomo che il Padre ci
propone, uomo della solidarietà che combatte ogni egoismo. Attraverso
Cristo viene restituita all’uomo la dignità perduta e la vera
comunione con Dio.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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