6 Capitolo – VOI SIETE MIO POPOLO.

I ragazzi nell’età adolescenziale sono già in grado di dare giudizi
sul comportamento degli adulti, a volte esprimono pregiudizi e
diffidenze anche nei confronti dell’operato della Chiesa.
A – vi sono in loro tensioni contrastanti, atteggiamenti rispettosi e
prese di distanza insieme, di attese da parte di genitori ed
educatori.
B – questo è il momento in cui cercano il proprio inserimento nella
società e nella Chiesa, e spesso non sanno come entrarvi.
C – genitori ed educatori devono saper presentare il vero volto della
società e della Chiesa, sia perché è mezzo di grazia e impegno, sia
anche come possibilità di incapacità a causa delle debolezze della
natura che inclina sempre a cadere.

Anche i ragazzi si sentono già partecipi e diffusori dei doni e dei
ministeri che si trovano nella Chiesa di Gesù. La Chiesa è l’unico
corpo di Gesù che comprende battezzati che siano santi o peccatori,
tutte le genti possono entrare a farvi parte per accedere alla
salvezza.

Un popolo senza terra. N. 1
I cristiani, è detto, vivono sulla terra, ma sono cittadini del cielo;
questo non è detto per evitare di pagare le tasse, ma perché è forte
in loro l’aspirazione a cercare le cose di Dio. La vita di un popolo
si caratterizza per una terra, una lingua, una cultura e una storia;
la stessa gente è solidale e condivide tradizioni, feste usi e
costumi.
A – i cristiani non sono un popolo con una terra, lingua e costumi
propri, ma sono così uniti dall’unica tradizione di fede.
B – con Gesù i discepoli comprendono le Sacre Scritture e le
annunciano a tutte le geni, invitandole alla conversione. Lc 24,46-47.
C – gli Apostoli sono mandati a testimoniare il Vangelo, non quale
iniziativa personale, ma quale comando preciso del Signore. Avrete
forza dallo Spirito Santo. At 1,8.

Molte lingue, un solo popolo.
La Chiesa è opera di Dio, fondata da Cristo ed edificata dalla forza
dello Spirito. Il giorno di Pentecoste, gli Apostoli erano chiusi nel
Cenacolo (per paura dei giudei), lo Spirito quale vento gagliardo e
come fiammelle di fuoco si presentò sugli Apostoli, lui stesso convoca
il popolo alla presenza dei medesimi, e Pietro parla, e tutti
capiscono nella propria lingua nativa le meraviglie di Dio. At 2,1-6.
La Comunità in questo segno prodigioso ha riconosciuto che è
caratterizzata dalla presenza dello Spirito. Sente che deve
testimoniare il Signore e che per mezzo suo altri popoli si uniranno
alla Chiesa. La Chiesa infatti non nasce da un progetto umano, ma è
opera di Dio, sua è la chiamata e suo è il dono dello Spirito.

Lo Spirito anima la Chiesa.
La Chiesa nata da Cristo e animata dallo Spirito è segno e strumento
di comunione tra Dio e gli uomini. La voce dello Spirito si è fatta
sentire nel cuore dei primi ascoltatori, di Pietro e di quanti ancora
ne chiamerà il Signore. At 2,39. E’ Dio che chiama per primo i suoi e
li chiama per amore. Non li chiama per particolari doni, questi
infatti ce li dona Lui, ma perché il suo amore è grande e ci vuole
partecipi della sua stessa vita. Dt 7,7-8. Ecco come Pietro presenta
le qualità del nuovo popolo: 1Pt 2,4-5.9-10: edificio spirituale,
sacerdozio santo, stirpe eletta e nazione santa. La Chiesa si presenta
come una costruzione viva, formata da persone vive, unite a Cristo. E’
un edificio in continua espansione, in quanto si estende nel cuore dei
credenti al di là di tutti i confini. Nella Chiesa ciascuno ha compiti
diversi a vantaggio di tutti. Non sono infatti le strutture
organizzative che rivelano il volto della Chiesa, ma è lo spirito
interiore che la anima. Le strutture sono segni di presenza sul
territorio. (come le chiese, gli oratori e le scuole). E’ Dio che
edifica la sua casa che è la Chiesa nel cuore dell’uomo.

I segni della comunione.
Il volto della Chiesa si manifesta nella pratica dei carismi dati a
beneficio di tutti, questi doni sono fermento di comunione tra tutti
gli uomini. I discepoli frequentavano la predicazione degli Apostoli,
erano assidui alla preghiera, tenevano ogni cosa in comune e nessuno
era nell’indigenza. At 2,42-48. Questa comunione di beni era mantenuta
viva dall’insegnamento degli Apostoli che facevano riferimento alla
parola di Gesù. Nutriti da questa parola i fratelli di fede vivevano
in piena comunione, non esisteva più il tuo e il mio, vi era viva la
presenza di Gesù. Tanto è vero che pregavano insieme nel tempio e
nelle case e il giorno dopo il sabato celebravano l’Eucarestia.

I doni per il bene di tutti.
I doni che ciascuno possiede servono per edificare l’unico corpo di
Cristo che è la Chiesa. La comunità stessa nel suo crescere sente il
bisogno di organizzarsi nei vari servizi di assistenza, vengono
nominati dei diaconi a questo proposito. Durante le persecuzioni
fuggono altrove e ovunque annunciano la loro fede a nuovi popoli, così
il nome di Gesù è conosciuto anche fuori della Palestina. In
Antiochia, centro di convergenza di molte etnie, l’annuncio viene
fatto da Barnaba con l’aiuto di Paolo di Tarso. A loro si uniscono
validi collaboratori (oggi chiamati catechisti) uomini e donne che
animano le comunità. At 11,19-26. La Chiesa si presenta come un popolo
unito dallo stesso Spirito, ricco di molteplici doni, e questo è segno
della particolare benevolenza dello Spirito che anima ogni cosa.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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