Il nostro cuore è inquieto. N. 3
S. Agostino nelle “Confessioni” dice che il Signore ci ha fatti per lui e che il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Lui. Questa inquietudine vive in ciascuno di noi e ci conduce lentamente verso la verità. E’ questa forza interiore che porta molti a incontrare il
Signore, mentre altri con il proprio egoismo soffocano questa aspirazione della sete di Dio nel loro cuore.
Gli idoli che affascinano il nostro cuore e offuscano il senso di Dio sono il denaro, il piacere e il potere. L’uomo stesso si costruisce un’immagine di Dio fatto a suo capriccio, piuttosto che muoversi alla ricerca del vero Dio, ed è il piacere della vita che impedisce
all’uomo di entrare in se stesso per ascoltare la voce di Dio. Spesso la scienza e il progresso provocano nell’uomo l’idea che possa fare a meno di Dio e che la giustizia e la pace si possono raggiungere anche senza l’aiuto di Dio. – Noi sappiamo che Dio parla, la sua parola è nella coscienza, e per ascoltarla è importante metterci in ascolto -.
Molti poi non riescono a chiamare Dio per nome, dicono che non credono, ma non hanno fatto nessun sforzo interiore per avvicinarsi alla sua persona.
Nessuno vuole e può giudicare certe situazioni, non possiamo conoscere quale travaglio vi sia nell’animo di tali persone nel cammino di ricerca della fede.
Chi guardasse con diffidenza un fratello – senza fede – non sarebbe un vero cristiano, anche perché spesso la condotta di alcuni allontanano dalla vera fede. Conosciamo molti maestri di fede, ma al mondo d’oggi occorrono più testimoni, cioè persone che vivono la fede, solo loro sanno dirci veramente cosa vuol dire CREDERE. In questo nostro mondo
oggi l’uomo è chiamato a vivere con uomini di diversa fede, ogni fede ha la sua verità, per questo è importante confrontarci per scoprire insieme quale di esse offre la gioia di vivere e sentirsi salvato e amato sempre dal suo Dio.
La fede poi è fondamento della giustizia e della pace. La vita è un valore se è unita alla fede, perché è riconoscere la presenza del Dio vero.

Dio viene incontro a tutti.
Dio viene incontro a tutti gli uomini e offre con il suo amore un futuro di libertà. Lui non è estraneo alla fatica e alla ricerca dell’uomo. L’uomo spesso si domanda chi è Dio e quali sono i nomi e gli attributi che possiede. Noi semplicemente diciamo che è il tu in cui l’uomo cerca il fondamento delle sue speranze, perciò affermiamo che la storia dell’uomo è segnata della sua presenza.
Si è manifestato ad Abramo, scegliendosi un popolo, a lui ha promesso una terra, protezione, fecondità e libertà. La Bibbia ci dice che Dio viene incontro all’uomo e lo chiama a vivere in comunione con lui, ecco perché l’uomo vive attraverso una appassionante ricerca di una felicità che solo Dio può donargli. Anche in noi, come già in Israele, è riflessa la speranza che la fatica e i dubbi si risolvano nel desiderio di crescere. Riconosciamo che Israele è stato scelto per far giungere a tutti i popoli la salvezza. Dio lo ha preso per mano e lo ha educato con la forza dell’amore. Dt. 26, 5-10

Gesù il liberatore.
Dio si è manifestato creatore di tutto, amante della vita, è chiamato il liberatore potente e Padre di tutti. Per questo motivo gli Israeliti celebravano un numero smisurato di feste per ricordare gli avvenimenti in cui si era fatto conoscere. Dio stesso si era fatto garante di tutto ciò attraverso Alleanze perché fosse annunciato a tutti i discendenti con la sua Parola attraverso i Profeti e gli Scrittori sacri. Questo popolo era molto legato alle tradizioni dei
loro padri, ogni anno salivano in pellegrinaggio ai vari santuari della regione per manifestare la propria fede, che poi tramandava ai propri figli. In queste celebrazioni cantavano che il loro Dio creatore li ha tratti dalla schiavitù - e li ha condotti verso la
libertà -. Questo celebravano perché credevano nel loro Dio ricco d’amore che li faceva crescere nella libertà.

Tu sei un Dio fedele.
Dio non ha mai abbandonato il suo popolo, un patto d’alleanza e d’amore lo legava a Lui per sempre. La Bibbia ci presenta immagini diverse per comunicarci questo rapporto: alleato, amico, sposo, pastore e padre. L’alleanza si manifesta in modo particolare nel
periodo della prova, il deserto, subito dopo l’uscita dall’Egitto. Sul monte Sinai il Signore mantiene fede alle promesse fatte ai Patriarchi: Abramo, Isacco e Giacobbe, poi con Mosè stabilisce un nuovo patto d’alleanza per il suo popolo donando i Comandamenti e ciò
perché il suo popolo cresca nella libertà.
Israele celebrerà questa liberazione nella festa di Pasqua e riconferma così la sua fedeltà. Es 19,3-6/20,1-21.  Dio si manifesta quindi l’amico fedele che ama e vuole essere riconosciuto e amato, perché il suo amore non venga mai meno.

DAVANTI A TE, SIGNORE
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